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FOTO SUB, GianPaolo Prando > Galleria FIAF Garda

Galleria FIAF Garda

GIAMPAOLO PRANDO FOTO SUB 

da sabato 23 luglio 2022 fino all’11 agosto 2022
via Alessandra Rudini Carlotti, 5 – Garda VR
orari: da mercoledì a domenica dalle 20:30 alle 23:30
Mostra con Riconoscimento FIAF F04/2022

 

GIANPAOLO  PRANDO

GianPaolo Prando è nato a Venezia il 3 settembre 1938. Nel 1958-59 ha frequentato la scuola di Cinema a Roma ed è stato cineamatore fino al 1966. Dal 1967 si è dedicato alla fotografia, avviato da Fulvio Sinigaglia e Ruggero Zausa. Nel 1969, la prima ammissione importante al concorso FIAF “Premio Città di Padova”.

Pioniere della fotografia subacquea, tra gli anni ’70 e gli anni ‘90 colleziona una serie di riconoscimenti nazionali ed internazionali, conquistando il terzo premio al campionato audiovisivi di Cuba: il suo “Rosso Sub” presentato al Congresso FIAF di Pescara nel 1979, proiezione in dissolvenza incrociata, gira mezza Europa.

Nel 1977 viene nominato BFI (Benemerito della Fotografia Italiana), nel 1978 viene nominato AFIAP (Artista fotografo della Federazione Internazionale di Fotografia). Attivo nella FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche), è stato per anni delegato provinciale per Venezia, Treviso, Vicenza, Padova, Rovigo. Oggi mantiene la carica per la provincia di Venezia. A Dolo, comune della Riviera del Brenta, fonda nel 1969 il Circolo Fotografico l’Obiettivo. Molto attivo nella realtà associativa, tra gli anni ‘70 e gli anni ‘90, dà vita a 15 Concorsi Nazionali “Premio IL NAVIGLIO” ed alla rassegna “La Fotografia dei Circoli Veneti”. Tra il 1977 e il 2019 porta avanti diversi scambi e gemellaggi fotografici: prima con il circolo Kontrast di Kielce, poi con il KKF di Cracovia – entrambi in Polonia – infine con il gruppo Phot’Oser di SaintMarcellin, in Francia. Nel 2019, viene nominato Delegato Regionale FIAF per il Veneto. Negli ultimi anni, ha esposto in mostre personali a Padova, Bolzano, Chioggia, Cavarzere, Adria, Mestre, Venezia, Bassano del Grappa oltre che a Dolo, e in Francia a Saint Marcellin. Un particolare riconoscimento alla carriera gli è stato tributato a Cracovia, lo scorso anno, dove è stata curata una sua retrospettiva all’interno della manifestazione “La forza della fotografia”, a fianco delle foto premiate alla 64ª edizione del World Press Photo 2021, il più importante contest fotogiornalistico del mondo. La retrospettiva ospitava un’ottantina di fotografie di Prando di grande formato, dalla fine degli anni ‘60 a oggi: dai primi scatti in bianco e nero, alla sezione dedicata alla fotografia subacquea, ai reportage di viaggio, agli amati ritratti, soprattutto femminili, comprese le ultime sperimentazioni di nudo in bianco e nero.

La fotografia subacquea rappresenta una tappa fondamentale nella carriera di GianPaolo Prando. Parte importante della sua vita e della sua produzione artistica, essa ha dato modo all’autore di far vivere insieme le sue grandi passioni: le immersioni sportive, i viaggi e, naturalmente, la fotografia. Si trattava, all’epoca (i primi anni Settanta), di un genere assolutamente innovativo, in cui Prando fu pioniere e nel quale riuscì a coniugare perizia tecnica, padronanza del set ambientale ed espressività artistica. Le immagini, pluripremiate, sono realizzate usando diapositive Agfachrome 50, per la resa cromatica adatta alle caratteristiche ambientali, e successivamente stampate prima in RC14 della Kodak, poi in Cibachrome.

UN MONDO NUOVO

Il mare, si sa, cela sotto la sua superficie tesori e meraviglie di ogni genere come i relitti delle navi che nel corso dei secoli sono affondate portando con sé non solo gli sventurati equipaggi ma anche le merci trasportate, spesso di inestimabile valore. A ciò si aggiungano altri tesori come la bellezza dell’ambiente sottomarino così diverso e affascinante da quello terrestre. Da quando l’uomo ha escogitato, in epoca relativamente recente, i mezzi per andare sott’acqua senza annegare, il mondo subacqueo è diventato più familiare e amico. Un po’ alla volta cinema e fotografia si sono addentrati negli abissi con sempre maggiore padronanza tecnica, regalandoci momenti di autentica magia espressiva.

In Italia si ricordano i film documentari (primi anni ‘50…) di un pioniere, Folco Quilici, che impressionavano per la loro bellezza le giurie delle principali rassegne internazionali pur realizzati con apparecchiature e materiali non certamente paragonabili a quelli odierni. La fotografia ci ha messo un po’ di tempo per ottenere degli standard di ripresa accettabili, poi naturalmente il progresso tecnologico ha consentito risultati talvolta di eccezionale qualità. GianPaolo Prando inizia la sua avventura fotografica nel lontano 1967 dopo una precedente esperienza da cineamatore e dopo qualche tempo è tentato, da poliedrico sportivo qual’è, di cimentarsi con l’immagine anche sotto il livello del mare. All’epoca la fotografia subacquea è appannaggio di pochi, sia per la scarsità di mezzi di ripresa ma soprattutto perché pretende dal fotografo preparazione tecnica e atletica oltre alla padronanza di materiali (bombole, ecc.) non proprio semplici da usare. L’inizio, per sua stessa ammissione, non è dei più incoraggianti a causa della scelta di attrezzature e pellicole inadatte ma in seguito l’uso dell’apparecchiatura Nikon con l’obiettivo 15 mm F.2,8 gli spalanca “un mondo nuovo”. Il mezzo di ripresa e la già maturata esperienza gli consentono risultati di assoluta eccellenza; negli anni ‘80 e ‘90 le sue immagini conseguono premi e riconoscimenti un po’ dovunque. Un suo diaporama, “RossoSub”, viene presentato al congresso FIAF di Pescara del 1979 poi ottiene il terzo premio al concorso internazionale di Cuba oltre ad essere apprezzato in mezza Europa. Ora GianPaolo ripropone in una articolata esposizione alcuni di questi scatti, selezionando ciò che a lui è sembrato superare il trascorrere del tempo che come sappiamo è spesso giudice inappellabile sulla qualità delle immagini. E dunque vengono ripresentate le gorgonie, i coralli, la miriade di pesci variopinti, la presenza non intrusiva di una figura femminile talora abbigliata alla bisogna in altre occasioni seminuda quale novella Venere in procinto di emergere dalle acque. Quello che colpisce è la qualità compositiva che caratterizza tutte le immagini, tenendo conto, oltre a tutto, dell’indubbia difficoltà di inquadrare i soggetti sott’acqua; Prando sfrutta al meglio il molle ondeggiare dell’elemento liquido facendolo parte integrante del suo progetto. Si perde il senso delle proporzioni, chi guarda ha l’impressione di trovarsi davvero in un mondo nuovo fatto di rapide apparizioni, di meandri tenebrosi, di fulgori inaspettati, di figure sorprese nella metamorfosi da specie marina a umana, di minacciose fauci protese verso l’obiettivo. La fotografia, si sa, nella sua apparente verosimiglianza è anche menzogna; soprattutto nella fotografia subacquea, chi può stabilire la reale dimensione delle cose? Allora, tutto assume un contesto fantastico, onirico, in cui l’Autore ci porta giocando un po’ con la realtà e un po’ con l’ immaginazione. Scatti, in definitiva, senza tempo che colgono fermenti di vita di un mondo che vorremmo sempre incontaminato nella sua poetica bellezza ma che invece troppo spesso subisce l’invasione oltraggiosa dello sfruttamento umano. Anche sotto questo aspetto, oltre agli innegabili pregi estetici, le fotografie di GianPaolo Prando costituiscono un motivo di riflessione.

Manfredo Manfroi Sem.FIAF BFI

Venezia, gennaio 2022

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