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RF24 Rovolon Fotografia – Gli autori in Sala – Gente di Rovolon

E per finire i sei lavori esposti nella nuova e ampia Sala
Polivalente presso la Scuola Materna “IL BUCANEVE” in Via Rodari, 10 a
Carbonara di Rovolon (PD).
Qui possiamo ammirare:
un lavoro inedito di Giulio Montini sull’etnia Mundari del Sud Sudan,
una antologica in B/N di 50 foto stampate personalmente da Gianni
Mazzon in camera oscura, un percorso espositivo di quattro fotografi
per raccontare in maniera armonica ma personale, le “Atmosfere
Siciliane”, la visione della terra vista dal cielo di David Graham, la
ricerca fotografica di Placido Barbieri attraverso l’intero arco di
una vita e, per finire, i ritratti di 240 soggetti rappresentanti la
“Gente di Rovolon”.
Quest’anno inoltre, il nuovo mega schermo permette la proiezione di
alcuni video dei lavori esposti, un piacevole momento di relax dopo la
visione delle mostre.
Un percorso interessante che racconta parte della storia della fotografia.

La rassegna fotografica ha ottenuto anche quest’anno il
Riconoscimento FIAF F43/2024.

Non mancate, vi aspettiamo!

 


Giulio Montini

LIFE IN MUNDARI CAMP

I Mundari sono dei pastori nomadi che vivono nel Sud Sudan.
La loro attività principale è l’allevamento di mucche dalle grandi corna.
Sono stato tre giorni nel loro campo per fotografare le loro secolari abitudini.
Il mia attività di fotografo e la loro giornata lavorativa inizia all’alba .
Qualcuno riposa ancora vicino al fuoco e il campo è immerso nei fumi rilasciati dallo sterco che brasa giorno e notte creando atmosfere oniriche, soprattutto all’alba e al tramonto.
Verso le sette del mattino, le mandrie escono dal campo per andare verso i pascoli vicino alle sponde del Nilo Bianco.
Nelle ore più calde della giornata, quando la temperatura raggiunge tranquillamente i 45°, le attività lavorative si fermano e il campo svuotato lascia spazio ad uno splendido paesaggio.
Verso le 17 si inizia a sentire suoni di tamburi e di corni a fiato, …è il segnale che le mandrie stanno ritornando. Vedere rientrare le mucche al tramonto con la polvere che si illumina in controluce è uno spettacolo emozionante.
Gli uomini che tornano dal pascolo sono sempre armati con il famoso Kalashnikov AK47.
Una volta che le mucche trovano la loro posizione nel campo, inizia il lavoro degli uomini che spazzolano le bestie con terra e cenere e puliscono con una sorta di grasso le lunghe corna.
La giornata si conclude con un’altra pratica caratteristica, …il massaggio sulla testa e lo scrabber sul volto, il tutto utilizzando terra e cenere. Tutte queste pratiche hanno il fine di proteggere la pelle dal sole e dagli insetti.
Qualcuno nel campo suona ancora il corno mentre il sole tramonta e le ombre si stagliano all’orizzonte.


Gianni Mazzon

EMOZIONI IN CAMERA OSCURA

Con questa mostra antologica vorrei fare un riassunto del mio guardare con curiosità ciò che mi circonda, apprezzando i giochi di luce e il movimento delle persone nel mutevole palcoscenico del paesaggio urbano, cercando di cogliere attimi unici e irripetibili.
Inizio ad amare il Bianco e Nero perchè stimola più la fantasia e trasmette meglio le emozioni.
Questa passione è iniziata nella fioca luce rossa della camera oscura che ho praticato dal 1992 fino al 2005.
Qui ho sempre cercato di dare all’immagine una interpretazione personale intervenendo con creatività nella stampa su carta multicontrast e filtri graduati.
Buona visione.

 


Michela Checchetto + Stefania Parise + Massimo Santinello + Donatella Tormene

ATMOSFERE SICILIANE

Questa mostra nasce da un viaggio tra le città del barocco siciliano; un itinerario per scoprire ed assaporare le atmosfere di questa splendida Terra sino ad approdare a Catania.
Quattro fotografi con la loro peculiare visione che fa sì che il percorso espositivo si snodi in maniera personale – seppur armonica – in un tracciato visivo perlopiù in bianco e nero tra la quotidianità delle persone, i maestosi paesaggi, la vivacità dei mercati e la suggestione della tradizione.
Si tratta di un racconto narrato dall’occhio dei fotografi che hanno fatto proprie, declinandole attraverso la propria sensibilità estetica ed emozionale, le atmosfere siciliane vissute.

 


David Graham

My View

Il mio interesse per la fotografia e i viaggi d’avventura è nato nel 1989 quando ho lasciato il mio Paese, l’America, e con lo zaino in spalla ciò che era iniziato come breve vacanza si trasformò in un’escursione di 16 mesi attraverso l’Asia. La fotografia mi ha dato un modo per osservare più attentamente gli ambienti che attraverso e documentare le mie esperienze. Da trent’anni vivo in Italia dove continuo i miei viaggi d’avventura e la fotografia.

Nel 2014 ho visto per la prima volta foto e video fatti da un drone. Il giorno dopo ho comprato il mio primo drone. La fotocamera montata su un drone che consente di vedere il mondo dall’alto, di trovare nuove angolazioni e prospettive, di catturare immagini mai viste prima porta a risultati più astratti e artisticamente gratificanti. Nello stesso periodo le DSLR ad alta risoluzione offrono per la prima volta la possibilità di catturare il cielo e le stelle di notte. Queste due aspetti della fotografia rimangono le mie più forti passioni.

Vi presento qui un breve assaggio del mio lavoro con il Mavic 3 Pro e il D850.

Nel video vedete alcune della prime registrazioni dal drone sopra Roma fatte nel 2014, prima che fosse proibito. Ci sono anche filmati illeciti in Marocco del 2019. Inoltre, scene dai miei posti preferiti: Islanda, UK, Italia e USA.

I hope you all enjoy MY VIEW!

David Graham

Dico di me stesso

Sono nato negli Stati Uniti nel 1961, laureato Doctor of Chiropractic presso il Palmer College, Davenport, Iowa nel 1986; vivo ed esercito la Chiropratica a Bassano del Grappa da oltre trent’anni.


Placido Barbieri

Volti, sguardi, e un sorriso

“Nella mia ricerca fotografica mi sono soffermato in particolare sulla figura umana nell’arco completo della vita. Una vita considerata sotto molteplici punti di vista e in situazioni diverse. Grande importanza ha avuto inoltre per me la conoscenza e l’amicizia, anche dal punto di vista fotografico, di numerosi artisti ed esponenti della cultura: riprenderli è stato come entrare nella loro mentalità, comprendere meglio loro e la loro arte.”
Placido Barbieri

Accanto agli indimenticabili ritratti di personaggi famosi -scrittore, poeti, alpinisti, pittori – ci sono anche quelli di gente comune, incontrata nei suoi vagabondaggi, e c’è un lavoro appassionato di ricognizione sul territorio, una capacità fulminea di saper cogliere l’attimo. Tanta è l’importanza che Placido ha nel rapporto con le persone e la natura che è impossibile non percepire la partecipazione umana nei confronti ciò che va fotografando
Giovanna Grossato

Placido amava l’arte, tutta l’arte e la fotografia era un modo di riportare all’interno dell’obiettivo l’armonia di ciò che aveva conosciuto, l’inquadratura viveva nel pensiero ancora prima dello scatto; con costanza e umiltà aveva affinato la capacità di osservare, di cogliere il particolare, di costruire una composizione articolata.
Elena Barbieri


Carlo Galliotto + Andrea Cristofanon + Maria Rosa Montemezzo  + Federica Zancan

Gente di Rovolon 

Quest’anno per festeggiare degnamente il 10.mo anniversario di Rovolon Fotografiaabbiamo voluto coinvolgere la cittadinanza rendendola parte attiva del progetto “Gente di Rovolon”. In occasione della Festa del Pane tenutasi il 31 maggio, 1 e 2 giugno è stato allestito nella sala del Centro Culturale “A. Pettenella” un set fotografico con due postazioni. Due coppie di fotografi si sono alternate con l’obiettivo di creare un album fotografico degli abitanti, che offrisse ai visitatori un’immagine della comunità del luogo. Nelle tre serate di apertura del set, oltre 200 persone tra individui singoli, coppie, gruppi e intere famiglie, hanno partecipato a questo progetto collettivo.


Vi aspettiamo fino al 26 gennaio 2025, con il pranzo di chiusura della mostra.

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