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Venezia tra Belle Epoque e bagliori di guerra

collezione Camozzo Venezia tra la Belle Epoque e bagliori di guerra
Mercoledì 17 giugno 2015 alle h.18 nel Salone di Banca Intesa SanPaolo, campo San Luca a Venezia, sarà inaugurata la mostra fotografica
VENEZIA TRA BELLE EPOQUE E BAGLIORI DI GUERRA La collezione Camozzo
La mostra proseguirà sino al 10 settembre 2015 con orario di sportello
Recuperato pochi anni fa in modo del tutto fortunoso, il fondo Luigi Camozzo formato da 75 lastre fotografiche negative di vari formati è stato donato dagli eredi all’Archivio Storico del Circolo La Gondola nel novembre del 2011.
Le lastre sono giunte in Archivio in non buone condizioni; catalogate e messe in sicurezza, una parte (28 fotografie) è stata scelta per formare la presente mostra.
Prima di essere stampate, le immagini positive sono state sottoposte ad un lunghissimo e accurato restauro digitale da parte del socio del Circolo Emilio Zangiacomi Pompanin che ha consentito il recupero quasi totale dell’originaria integrità.
La mostra
Nella fase storica che precede il primo conflitto mondiale, Venezia vive anni cruciali.
Se si avvertono ancora i segni della lunga dominazione austriaca, qualche positivo segnale si intravvede grazie all’avvio di imprese industriali di rilievo; prendono nuovo vigore l’Arsenale e il Porto nonché le attività tradizionali legate al vetro e al merletto.
Insomma, si respira un’aria nuova cui non è estraneo l’assetto politico nazionale che fa capo a Giovanni Giolitti.
Ma è tutta l’Europa a vivere questo straordinario momento credendo di poter contare su un futuro di pace e progresso grazie alle conquiste scientifiche e tecnologiche di fine ‘800.
Di lì a pochi anni il catastrofico primo conflitto mondiale porrà fine alle illusioni e alle speranze.
Comunque sia, Venezia vive al meglio questa fase storica, che non a caso sarà chiamata “Belle Epoque”, grazie anche al recuperato ruolo culturale e artistico – come l’istituzione nel 1893 dell’Esposizione Internazionale d’Arte – che ne fa un riferimento per l’intera Europa e vede convergere sulla laguna artisti, poeti, intellettuali e più in generale la crème del bel mondo internazionale.
In questo fervore si aggira con il suo apparecchio a lastre Luigi Camozzo che arrotonda lo stipendio di contabile fotografando eventi e personaggi che punteggiano la vita cittadina.
Non può essere definito un amateur ma un semiprofessionista vero e proprio; grazie alla fotografia egli riesce mantiene decorosamente una numerosa famiglia che lo ricambia fornendo spesso indispensabile ausilio in camera oscura e addirittura, la moglie, proponendosi quale agente di vendita.
Le sue fotografie non possono rivaleggiare con le classiche vedute degli ancora floridi ateliers ma assumono la veste di un reportage ante litteram in cui le non indifferenti doti del Camozzo hanno modo di porsi in evidenza.
Principi e regnanti, dignitari e politici, impettiti ufficiali e dame dalle vaporose crinoline, turbinano dinanzi all’obiettivo; è l’immagine di un mondo gaudente e inconsapevole della tragedia che di lì a poco lo travolgerà.
Ma l’obiettivo di Camozzo guarda anche alla vita quotidiana, all’ambito domestico registrando matrimoni, gruppi familiari e qualche scorcio cittadino intriso di autentica poesia.
Un’osservazione mai banale e frettolosa ma assai accurata e con un senso estetico davvero rilevante.
Il recupero, miracoloso, di una piccola ma significativa parte della produzione di questo Autore ci permette di approfondire, a distanza di un secolo, aspetti di un’epoca cui guardiamo ancora con curiosità e, talvolta, un senso di malcelata nostalgia.
Biografia
Luigi Camozzo (Venezia?1874 – 1943) era impiegato contabile presso la cartiera Marsoni, importante azienda operante nel centro storico veneziano sino agli anni ’60 del ‘900.
Animato sin da giovane da una grande passione per la fotografia allestì una camera oscura nella soffitta dell’appartamento all’ultimo piano di palazzo Erizzo, al 4002 di Castello, dove abitava con la numerosa famiglia (moglie e otto figli).
Ben presto la passione si tramutò in piccola attività commerciale che trovò sbocco grazie anche all’intraprendenza della moglie Ida Casonato che fungeva da agente venditore.
I soggetti dell’attività fotografica furono i più vari : la Venezia minore ma anche cerimonie pubbliche ed eventi importanti a cui il Camozzo era immancabile.
L’attività fotografica si estese probabilmente in un arco di tempo che va dai primissimi del ‘900 agli anni ’20.
La mostra è prodotta dal Circolo Fotografico La Gondola
a cura di : Paola Casanova e Manfredo Manfroi
coordinamento tecnico : Aldo Brandolisio
restauro e stampa positivi : Emilio Zangiacomi Pompanin
Si ringrazia l’ospitalità di Banca Intesa SanPaolo

Circolo Fotografico La Gondola

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