Dai tavoli di portfolio

Astrazioni – di Antonella Panteghini

Astrazioni – di Antonella Panteghini

Opera presentata al Face to Face del “Portfolio Tornado Ghedi” di Ghedi (BS) organizzato dal Circolo fotografico Lambda.

La solitudine è il fil rouge di molte mie immagini. La Bella Solitudine.

Quel tempo che ci si prende per estraniarsi, per perdersi.

La solitudine che permette libertà incondizionata, di quando si ha il piacere di rimanere da soli con se stessi, di giocare col proprio corpo. La libertà di vivere la bellezza dell’essere, del sentirsi.

Il piacere di perdersi e ritrovarsi…

Articoli correlati

5 commenti

  1. L’opera “Astrazioni” di Antonella Panteghini è animata da un’idea artistica sia per la ricerca estetica, in un curatissimo B/N, ma penso ancor di più per la riflessione compiuta sul corpo femminile.
    L’autrice ambienta il corpo nella natura di una sorgente e compone la significazione fotografica ponendo in relazione la nudità con l’acqua, la roccia e la luce. Notevole è lo studio del rapporto tra l’essere e l’acqua che lo avvolge e lo purifica.
    Il corpo è segno dell’unicità dell’essere, la luce radente ne accarezza la bellezza dei volumi, disegna le forme rappresentandone anche le fragilità. Ne esce composta l’idea centrale del mistero dei profondi messaggi che la nudità è in grado di comunicare.

    1. Grazie Direttore, grazie davvero. Grazie per la tua sensibilità, per aver colto e compreso le mie immagini e ciò che volevo rappresentare.
      È un grande regalo per me, constatare che una persona come te, che ammiro e stimo davvero tanto per la spiccata umanità e saggezza oltre che per il lato artistico, abbia fatto una descrizione così “sentita”.
      Davvero grazie, onorata.
      Antonella Panteghini

  2. L’agorà non finisce mai di stupirci: in pieno periodo estivo e prevacanziero la presentazione di uno dei più bei lavori che mi è capitato di vedere pubblicati in questa sede. Il gusto, la sensibilità artistica e compositiva e la tecnica eccellente di Antonella, fanno bene ai nostri occhi e al nostro cuore. Il mio pensiero non può non correre alle splendide foto di Arno Minkkinen, autore al quale Antonella credo si sia in qualche modo ispirata….il rapporto con la natura , la simbiosi con essa e con l’elemento acquatico del corpo femminile , un corpo però già in armonia con se stesso e non tormentato come quello di Minkkinen.
    In buona sostanza, davvero un grande lavoro. Brava Antonella e grazie per avermi emozionato

    1. Massimo, sono emozionata io dalle tue parole…!
      Minkkinen l’ho conosciuto e conosco bene le sue opere. Non mi sono ispirata a lui è nemmeno ci pensavo ad una similitudine…certo che non può che farmi sentire fortemente lusingata. Lui è davvero un grande come pochi.
      Grazie ancora, onorata.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button