Andrea Palumbo – Isoblue di Isabella Tholozan
Andrea Palumbo – Isoblue
di Isabella Tholozan
Ho conosciuto Andrea Palumbo, classe 1983, in occasione del 15° FotoArte, seconda tappa di Portfolio Italia, tenutasi a Taranto nel mese di maggio di quest’anno e organizzata dal Circolo Fotografico Il Castello; in quest’occasione Andrea mi ha parlato con passione del suo ultimo progetto fotografico, nato allo scopo di sensibilizzare le autorità in merito ai problemi che le famiglie dei bambini affetti da autismo devono affrontare quotidianamente.
L’opera trae spunto dalla “Giornata Mondiale della consapevolezza sulla sindrome autistica” istituita dalle Nazioni Unite nel 2007 e svoltasi a Taranto nell’aprile di quest’anno; il titolo Isoblue, nasce dalla fusione del termine “iso”, che esprime la sensibilità del sensore fotografico alla luce e “blue”, il colore che rappresenta l’autismo, sindrome che compromette l’interazione sociale, causando ristrettezza d’interessi e dei comportamenti.
Il progetto è stato realizzato con la collaborazione dei genitori, i quali hanno avuto occasione di evidenziare quelli che sono i bisogni fondamentali dei ragazzi affetti da autismo. Oltre alle opere esposte e qui proposte, l’autore ha realizzato anche un filmato visitabile su YouTube a questo link
Questo genere di opere narrative a tema favorisce l’aspetto del reportage, perché hanno la volontà dell’autore di “servire” la comunità sociale d’informazioni utili alla conoscenza e alla comprensione. Per questo l’opera di Andrea Palumbo acquista valore, perché nasce dalla sensibilità dell’autore il quale ha voluto, nel modo a lui più congeniale, rendersi utile al contesto sociale al quale appartiene. La fotografia, fin dalle sue origini, ha dimostrato di essere lo strumento migliore per dare al mondo “memoria visiva”, comunicando eventi e stati sociali che, altrimenti, resterebbero invisibili, allo scopo di spingere il pensiero comunitario verso la necessità di compiere un cambiamento, nella consapevolezza della necessità e urgenza.
La sindrome dell’autismo, così come tutte le altre gravi patologie infantili, è fortemente invalidante e pone interrogativi etici e sociali importanti; Andrea Palumbo prova a dare riposta a questo interrogativo: senza la giusta autonomia e aiuto, chi penserà a questi giovani, quando i genitori non potranno più farsi carico della loro cura e mantenimento?
Risponde l’autore mettendo a fuoco i vari aspetti dell’autismo e del come, le adeguate terapie, possano ridurre lo stato di solitudine di questi giovani, riportandoli a una condizione sociale più accettabile e, sicuramente, più autonoma.
Le immagini proposte, nel video anche a colori, mostrano e alternano stadi di criticità a momenti di armonia e gioco, questi ultimi condivisi e coadiuvati da figure professionali fondamentali al buon esito delle terapie.
E’ giusto mostrare come la fotografia possa aiutare a conoscere, perché, come dice l’autore:
“CONOSCERE VUOL DIRE COMPRENDERE”.
Ringrazio infinitamente Isabella Tholozan, per aver preso a cuore il mio progetto. Così facendo, abbiamo dato importanza a quei bimbi/ragazzi, che sono i primi ad averlo meritato. Mi fa piacere, che lei abbia condiviso il senso del mio progetto, “SÌ…,perché, per me, la fotografia è CONDIVISIONE”. Non avevo dubbi, nelle mani giuste, è stato valorizzato. Grazie mille per avermi ascoltato, non poteva esserci, forma espositiva professionale, così dettagliata del progetto. Infatti non c’è nulla da aggiungere.
“A volte le parole non bastano.
E allora servono le immagini.
E i colori.
E le forme.
E le note.
E le emozioni.”
Grazie a tutti coloro che hanno creduto e condiviso con me questo progetto.
Grazie alla FIAF -Agorà di Cult, per aver reso pubblico l’articolo di Isabella Tholozan
Grazie a tutti i genitori, e alla Cooperativa Logos Centro Aba Autismo di Taranto.
Il merito va a tutti i bambini/ragazzi, che mi hanno trasmesso calore, e sopratutto hanno davvero colpito il mio CUORE.
#ISOBLUE è parte di me
I ragazzi sono parte di me
Questa lotta è parte di me
CONOSCERE VUOL DIRE COMPRENDERE.
Firmato
Andrea Palumbo
Quando si esercita il ruolo di lettore nelle Letture di portfolio, è molto importante mettere in rete i lavori che riteniamo possano essere stimolanti per l’ampio gruppo di persone che frequentano Agorà Di Cult.
Dal 2012 a oggi il mondo della condivisione è cambiato notevolmente, con l’adozione dei social e infatti la prima azione che facciamo alla pubblicazione è annunciarla su Facebook, questo perché la gente è lì.
L’annuncio lo curiamo in due momenti: l’avviso e l’avviso con contenuti per dare sapore all’informazione.
Agorà Di Cult quando è nata doveva essere attenta a essere molto popolare, oggi possiamo fare qualche salto in su, come livello culturale delle opere e come contenuti posti in discussione. Penso che oggi Agorà Di Cult sia uno spazio web di approfondimento e che consente al lettore di orientarsi nell’eccesso informativo dei social che crea un notevole smarrimento per chi lo subisce.
Invito tutti a dare il loro contributo in post e commenti e dar vita a un ambiente di riflessione, al fine di dare elementi critici per consolidare consapevolezza nei valori etici e culturali di riferimento per la costruzione del Sé.
Complimenti all’autore Andrea Palumbo per aver narrato questo ambiente di cura, così complesso e sicuramente poco conosciuto, negli aspetti più specifici che le sue fotografie rivelano e a Isabella Tholozan (Lettrice della Fotografia FIAF) che ci ha introdotto alla lettura di un tema così delicato che il portfolio affronta.