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INFINITO – di Faranfa Luca

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I sentimenti e dunque l’amore eterno per la persona cara
assumono un valore che si contrappone alla fuggevolezza del momento,
in un tempo in cui sembra predominare un effimero e provvisorio sentire.
 
Faranfa Luca
 
 

INFINITO

 di Faranfa Luca

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8 commenti

  1. “Infinito”, di Luca Faranfa, è un’opera animata da un’idea “narrativa artistica” per aver dato rappresentazione con dispositivi visivi al proprio mondo di sentimenti amorosi verso la propria compagna.
    Lo ha fatto con l’ideazione di dittici, ove nella prima icona compare il volto dell’amata, in una espressione particolare, e nell’altra uno scenario naturale di buona forza metaforica.
    La prima riflessione che muove in me la struttura dell’opera è che, per l’autore, per poter leggere il senso dell’espressione effimera di un volto c’è bisogno di porlo in relazione con i segni dell’eterno manifestati nella natura.
    L’altro aspetto che mi colpisce sono i numerosi sentimenti che il volto dell’amata sa comunicare; così ne è rappresentata la complessità della sua persona.
    Queste profondità di relazione tra persone si raggiungono solo col lungo vivere insieme, con il condividere le stesse trame della vita, capaci di cambiarci a segnarci nel corpo e nello spirito. Nasce solo così una conoscenza intima dell’altro, ed ecco che ogni variazione fisionomica dell’amata inevitabilmente parla all’amato, formando in lui un’intesa senza limiti, preziosa ed esclusivamente riservata solo a lui.
    L’opera ci parla di un’esperienza personale che in noi può toccare le corde delle nostre esperienze, facendoci scoprire la forza dell’eterno che è nella natura dell’amore umano, che anche se destinato ad estinguersi, con la sua forza può essere contaminante per chi lo sa riconoscere.
    Complimenti a Luca Faranfa per la creazione di un’opera che può essere, per vite simili alla sua, fonte di rivelazione di sentimenti latenti che grazie alle sue sollecitazioni emergono alla coscienza.

    1. Silvano,io rimango sempre meravigliato da come riesci penetrare cosi profondamente dentro i lavori altrui, sicuramente e’ la tua ARTE …….. ti ringrazio ancora e spero di incontrarci presto.
      Tanti saluti ed auguri di buon Natale !!!!

      1. Il linguaggio dei segni con il quale parla la tua opera per essere compreso chiede un vissuto molto simile. Mi capita di non avere parole per altre opere che parlano con segni a me sconosciuti.
        E’ bello capirsi e sostenersi nell’espressione dei sentimenti.
        Grazie per la tua opera che sa parlare al mio vissuto intimo.
        Buon Natale anche a Te e alla tua bella Famiglia.

  2. Le immagini paiono misteriose.
    Evidenziano le emozioni primarie: felicità per l’autore, sorpresa per l’osservatore.
    Tema chiave la rappresentazione e l’interpretazione .
    L’autore ha dato libero sfogo alle sue fantasie sognanti …. le posizioni assunte dalla ritratta, abbinate alle evanescenze astratte, creano un continuo senso di meraviglia.
    Tra realtà e immaginazione lo sguardo muove alla ricerca del significato, da cui traspare senza indugio “L’AMORE”.

  3. Mi coglie il fatto che la visione del volto dell’amata sia quasi sempre parzialmente impedita da qualcosa che vi si sovrappone: ora dei riflessi, ora delle ombre o capelli, oggetti sfuocati. Anche nelle due foto in cui il volto è libero da impedimenti qualcosa ne offusca la nitidezza: un velo di sfuocatura, un leggero mosso. Nonostante questi impedimenti gli sguardi emergono chiaramente come protagonisti, sia quando gli occhi sono aperti, sia quando sono chiusi. Ciò testimonia come lo sguardo sia il principale veicolo dell’amore, sia capace cioè di trasmettere tutto l’insieme di sentimenti che agitano l’anima delle persone innamorate. L’autore usa questo sistema per farci capire come le espressioni che ci presenta siano impressioni colte in maniera quasi inconsapevole, immagini che passano sulla retina senza che la coscienza se ne renda conto, ma che hanno la forza di registrarsi nella memoria e di riemergere casualmente a distanza di tempo quando qualcosa le stimola a riemergere dall’oblio. In questo senso la fuggevolezza del presente si fa eternità. Le sensazioni vissute e fermate in quegli sguardi esisteranno in eterno in un angolo dello spazio-tempo, rappresentato dalle altre immagini dei dittici, in cui vivono per sempre le idee e i sentimenti.

  4. Tra le molte, e stupefacenti, cose dette qui sopra a cui non sembrerebbe possibile aggiungere altro, data la loro precisa profondità, mi permetto di aggiungere un’unica nota, quella che mi ha colpito immediatamente, al primo sguardo: la capacità dell’autore di proiettare il volto della persona amata verso l’infinito. Esiste cioè, in questi dittici, una precisa corrispondenza tra il volto e il suo gemello naturale. Ad ogni espressione facciale corrisponde in maniera quasi “biologica” l’espressione dell’universo attorno ad essa, le due entità si compenetrano in un’unica immagine. E’ quasi una doppia esposizione separata (ossimoro di ossimoro), quella che vediamo in ogni dittico, non tanto l’esplorazione della persona amata ma la sua sublimazione. Non so se mi sono spiegato efficacemente… Resta però il fatto che questo lavoro trova una compostezza formale che lo fa quasi perfetto. Corrispondere come “soddisfazione alla domanda altrui”, letteralmente.

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