ArchivioDai tavoli di portfolio

Pairing – di Paolo Mangoni

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Le foto compongono un portfolio di un’opera più ampia in cui ho voluto rendere straordinario l’ordinario, con l’abbinamento di istantanee catturate in situazioni completamente diverse.
In ogni angolo e situazione ci sono linee, forme, colori e segni che tornano e ritornano, invitandoci a vedere oltre le strade e la vita di tutti i giorni.
Paolo Mangoni
 

Pairing

 di Paolo Mangoni

 

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2 commenti

  1. Un lavoro interessante e in continuo sviluppo e crescita. Paolo è sempre pronto con la sua fedele macchina fotografica a cogliere spicchi di vita e momenti che sono legati alla consuetudine ma che al suo occhio attento diventano occasione. Gli abbinamenti sempre cercati e azzeccati ci fanno riflettere su quanto poco basterebbe per far diventare quello che ci circonda un’occasione di gioco intelligente e mai banale.
    La sua vocazione di street photographer si evidenzia e si mette in risalto staccandosi dalle immagine solite e stereotipate, sempre troppo viste e troppo ricercate di cui siamo letteralmente travolti, offrendo un punto di vista all’apparenza elementare ma che analizzato accuratamente rivela uno studio ed una ricerca tutt’altro che banale.

  2. “Pairing”, di Paolo Mangoni, è un opera animata da un’idea concettuale volta comporre dei dittici con la regola della similitudine cromatica.
    Un esercizio come questo è da consigliare a chiunque pratichi la passione fotografica, perché è un modo immediato per fotografare a tema (concettuale).
    La similitudine è una figura retorica generosa perché è facile da riconoscere se esercitata nel dittico che automaticamente mette in confronto due immagini.Se fate caso è una figura retorica applicata da diversi importanti fotografia, esempio in Martin Parr è frequentissima.
    Non prendete alla leggera la similitudine perché può essere molto efficace nello smascherare ciò che sembra scontato, dipende dal concetto che il fotografo si dà nell’esercizio.
    Questi dittici di Paolo Mangoni sono un esempio di come si può condurre in modo efficace l’esercizio.
    Dato il concetto da rappresentare, il lavoro da compiere con lo sguardo nel vedere i valori visuali del reale è già una ginnastica percettiva molto importante, perché il fotografo sperimenta il gusto del progetto fotografico concettuale (fotografa solo secondo un concetto).
    Inevitabilmente si inizia con un’immagine che ci piace e poi immediatamente si scatena la ricerca della seconda che si lega a questa nel costruire una rivelazione.
    Se osservate in questo lavoro la rivelazione nasce dal confrontare le cose che portano lo stesso colore.
    La sequenza dei dittici risulterà più efficace se si segue la legge di coerenza aggregando le immagini che rappresentano lo stesso colore , il giallo, il rosso, ecc…
    Se fate caso in questo esercizio – semplice da capire nel meccanismo, ma non facile da portare a un interessante senso – la realtà è lo sfondo del moto creativo e non è mai una presenza insignificante.
    Grazie a Paolo Monagoni per la condivisione di un’esperienza formativa da consigliare a tutti, anche ai più esperti.

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