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Photospot n° 21 – La tematica (II° parte)

Silvano Bicocchi- Reggio Emilia 2007.
 

La tematica.

(seconda parte)

 

Nel 1915 Edward Steichen fotografò una bottiglia di latte sulla scala antincendio di una casa popolare, e diede uno dei primi esempi di una nozione totalmente differente della bella fotografia.
Così Susan Sontag, in “Sulla fotografia” (1973), pone alla nostra attenzione la scelta tematica.

Ovviamente non è solo il soggetto, o il tema, che fa bella una fotografia; ci sono però scelte tematiche che risvegliano l’attenzione verso aspetti importanti della realtà che vengono spesso trascurati.
Il fotografo che li sceglie per primo compie un atto qualificante.

Come insegna la Sontag la fotografia innovativa si afferma dando l’esempio di come può essere diversamente intesa la bella fotografia. Colpisce questa prova di verità chiesta alla fotografia: essa dimostra il proprio valore semplicemente mostrandosi al mondo, le parole sono solo accessorie.

E’ mostrandosi che la fotografia dimostra; ciò accade anche nella trasformazione dell’iniziale tema letterario nel tema fotografico. Ogni tema può diventare un bel tema, e viceversa un tema importante se non lo si mostra nelle foto resta un’intenzione.
Il tema letterario diventa fotografico quando le immagini si mostrano decisive nel dare pregnanza e senso alla scelta del tema desiderato; quindi siate attenti quando date il titolo a una foto.

Possiamo sviluppare una tematica in due diversi modi: quello orizzontale e quello verticale. Una bella metafora che spiega queste modalità è la seguente: la nave di Ulisse che esplora raggiungendo mete sulla superficie del mare è orizzontalità, il Nautilus del Capitano Nemo che invece esplora immergendosi in un punto nelle viscere del mare è verticalità. La ricerca orizzontale cerca la varietà, la ricerca verticale la profondità.

Spesso il tema lo scopriamo dalle nostre foto perché l’intuizione dello scatto è più veloce del pensiero. L’aver imparato a sentire nella realtà il contenuto, oltre che vedere la forma, darà maggiore senso alle nostre immagini.

A questo punto del percorso avremo conseguito una tematica consapevole che ci aiuterà a capire il senso dell’accorato annuncio di Jean Baudrillard “E’ l’oggetto che vi pensa”, cioè vedremo attraverso il sentire un mondo ricco di significati che ci sembrerà creato solo per noi.

 
Il Direttore del Dipartimento Cultura.
Silvano Bicocchi

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