#Rubriche: Grandi Autori

RENÉ BURRI TRA BIANCO E NERO E COLORE, di Claudia Ioan

René Burri, svizzero, studia arti visive, tra cui la pittura e il cinema, prima di abbracciare la fotografia per cui diventerà famoso in giovanissima età. A soli 22 anni si avvicina infatti alla Magnum (di cui diventerà Presidente) e inizierà a pubblicare i suoi celeberrimi reportage sulle testate internazionali di maggior prestigio. Il suo sguardo ha interpretato e documentato mezzo secolo di Storia, regalando ritratti indimenticabili dei grandi protagonisti del Novecento (Picasso, Le Corbusier, Che Guevara, per citarne alcuni). Ha realizzato circa 40 libri, grazie ai quali emerge nitidamente quanto la sua opera sia arte e testimonianza insieme del nostro passato recente.

 

Autore dalla mente libera e curiosa, ha saputo coltivare la fotografia con una doppia anima (bianco e nero e colore), adottando linguaggi distinti eppure complementari nella sua visione e rappresentazione del mondo.
Burri ha navigato con la naturalezza dei grandi tra i generi, ritagliandosi un ruolo e un linguaggio nella fotografia e nella Magnum: svincolato dall’orrore della guerra, che pure ha fotografato, ha preferito concentrarsi sulle conseguenze della Storia per l’essere umano, diventando il testimone del secondo Novecento.
Frutto della sua capacità di osservazione e studio della realtà, ogni sua fotografia trasmette intensità emotiva della visione, acume e chiarezza delle idee espresse, organizzate con metodo e struttura. Ha dato vita a un connubio tra vitalità e metodo, tra umanismo e reportage, tra arte e documento che si è inscritto nella Storia della Fotografia del Novecento.
Le sue fotografie a colori hanno mantenuto uno smalto vivido e attuale, grazie alla maestria con cui ha sempre affrontato la combinazione dei colori: una lezione appresa in gioventù direttamente dal maestro Johannes Itten, pittore svizzero celebre per aver insegnato al Bauhaus e per l’appunto in Svizzera, in cui Burri è nato (e si è spento) e soprattutto si è formato.
Autore straordinario, versatile, lettore attento della realtà e delle trasformazioni storiche e sociali, si è dimostrato sempre pronto a cogliere il potenziale inatteso delle circostanze con grandissimo rigore di inquadratura e composizione.
Grande ritrattista, ha restituito la personalità individuale dei suoi modelli d’eccezione con sensibilità e sicurezza. Celebre il suo ritratto di Che Guevara, autentico marchio di fabbrica nella sua lunga carriera.
La padronanza con cui René Burri si è dedicato al reportage, al ritratto ambientato, alla fotografia d’architettura (solida e duratura la sua amicizia con Le Corbusier, non a caso) lo collocano in un pantheon speciale di autori privi di etichette e mai prigionieri di un genere, molto rari nel panorama della Fotografia.
Claudia Ioan

 

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