Mostra Fotografica Personale “SULLA SOGLIA-i luoghi dell’essere” di Cinzia Battagliola dal 18 Ottobre al 8 Novembre 2025

Ritornare al passato, dove ciò che era materiale si è trasformato in immateriale, dove il corpo cede il posto al ricordo, alla nostalgia, al sentimento.
Il lavoro di Cinzia Battagliola parte dalla casa natale, un luogo che è stato contenitore di fisicità e relazioni tra persone che hanno attraversato insieme un capitolo della loro vita, ora divenuto scrigno di memorie ed emozioni testimoniate degli oggetti che sono stati coprotagonisti silenziosi delle loro esistenze.
Il progetto Sulla soglia. I luoghi dell’essere trova origine dal concetto di vuoto come luogo della memoria, come dimensione che manifesta una propria permanente esistenza. L’assenza è stata la condizione necessaria per avviare un’indagine personale sul ricordo ripercorrendo la storia familiare. L’assenza fisica delle persone, che hanno abitato e animato quella casa, è stata la premessa per riflettere sul significato del tempo trascorso. L’atto fotografico è un mezzo per cristallizzare e superare il passato; la fotografia attesta la presenza nel mondo di quegli oggetti ma, contemporaneamente, conferisce loro una dimensione metafisica trasformando i corpi in immagini aprendo nuovi mondi interiori.
L’istinto ha guidato il processo generativo concedendo spazio alla componente casuale che ha permesso la scoperta di relazioni inedite tra ricordi, spazi e oggetti. I capitoli del racconto per immagini, concepiti singolarmente, trovano una naturale armonia nel momento in cui vengono accostati.
La catalogazione tassonomica degli oggetti e degli spazi innesca un processo di isolamento del soggetto fotografato aprendolo ad una risemantizzazione attraverso lo sguardo dell’osservatore che ricolloca le immagini all’interno delle proprie memorie; ciò che aveva un valore personale assume un significato collettivo.
Entrare con il proprio corpo sia nella casa che nella fotografia è stato doloroso. Il corpo si è dissolto, è diventato uno spettro che compie piccoli movimenti fino a dissolversi all’interno di ambienti diventati immobili.
Le tracce fisiche della casa, gli oggetti che ne hanno connotato gli spazi e che hanno scandito la quotidianità di quella famiglia, oggi vengono riutilizzati per raccogliere i ricordi di un tempo trascorso destinato a non ritornare più.
Morris Bellini
La mostra ha il RICONOSCIMENTO FIAF N. D2-10/2025