GRAZIA TODERI
GRAZIA TODERI (Padova, 1963)
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?? Cupola della Basilica Mauriziana – visibile da Piazza della Repubblica
Grazia Toderi è una delle artiste più rappresentative delle ricerche avviate in Italia negli anni ’90 e focalizzate sull’immagine. Lavora con disegno, luce, fotografia e video. Ha esposto in importanti musei e ottenuto riconoscimenti a livello internazionale, tra cui il Leone d’Oro della Biennale di Venezia nel 1999.
Grazia Toderi percepisce Piazza della Repubblica come divisa in due piani: quello terreno, delle strade e del mercato, con le innumerevoli luci funzionali alle attività quotidiane, alla vita della città e alla sua dimensione frenetica e multicolore, e un piano superiore, dominato dall’oscurità del cielo, inesplorato, dove la Cupola della Basilica Mauriziana è una presenza silenziosa e quasi nascosta, che l’artista ha scelto come spazio ove collocare un grande punto interrogativo luminoso, già comparso negli anni passati in altre sue opere. È un segno comprensibile in ogni lingua. Attivato da una luce scintillante che lo anima non è un interrogativo immobile, ma si rinnova a ogni sguardo.
Rivolto verso la piazza e il mercato, verso la città e ognuno di noi, si staglia nella notte invitandoci a mantenere un “dubbio luminoso”.
Realizzata grazie al contributo del partner Il Mercato Centrale Torino
?? Dome of the Basilica Mauriziana – visible from Piazza della Repubblica
Grazia Toderi is one of the most representative artists of research focused on images that began in Italy in the 1990s. She works with drawing, light, photography, and video. She has exhibited at important museums and won international awards, including the Golden Lion at the Venice Biennale in 1999.
Grazia Toderi perceives Piazza della Repubblica as divided into two levels: the earthly one, with its streets and market, with countless lights for everyday activities, urban life, and its hectic and multicolored dimension; and an upper level, dominated by the darkness of the sky, where the dome of the Basilica Mauriziana is a silent and almost hidden presence. This is where the artist chose to install a large luminous question mark, already present in other works of hers from the past. It is a sign that can be understood in every language. Activated by a bright light that animates it, it is not an immobile question but is renewed at each glance.
Facing the square and the market, toward the city and each one of us, it stands in the night inviting us to keep a “luminous doubt.”