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Dal 21 febbraio al 1 marzo 2025 – ARVIS Palermo – Via Giovanni Di Giovanni 14 –
INAUGURAZIONE: 21 febbraio – ore 18.30
Dedicato a tutti i morti ammazzati di questa guerra di mafia e di malavita. Ai morti «buoni» e ai morti «cattivi». Che queste anime possano aver perdonato e siano state perdonate.
Uccisi al volante, fermi al rosso di un semaforo. Oppure per strada. O ancora inseguiti mentre sono in fuga, raggiunti e assassinati sul marciapiedi, accanto a una cabina telefonica. È la città dei 100 morti ammazzati ogni anno quella catturata dagli obiettivi di Franco Lannino e Michele Naccari, i due fotoreporter di Studio Camera, nota agenzia di Palermo che per decenni ha immortalato le violenze di Cosa nostra. Quelle foto finivano sulle pagine dello storico giornale L’Ora e poi su quelle dei quotidiani e dei settimanali di tutto il Paese. Immagini crude, “forti“, perché raffiguravano scene cruente degli omicidi. Immagini che oggi sono completamente sparite dagli articoli di cronaca. Adesso una selezione di quelle foto viene esposta al pubblico. Sono 44 instantanee in bianco e nero formato 30×40 e una sezione a colori, stampate in dimensioni più piccole, che raccontano delle stragi e di omicidi avvenuti nel capoluogo siciliano tra la fine degli anni ’80 e i primi anni Duemila. La mostra ha un titolo evocativo: Macelleria Palermo. Per ogni fotografia ci sarà una scheda contenuta nel catalogo che sarà distribuito gratuitamente e una voce che darà le informazioni, con data, luogo e nome del morto ammazzato. “Non è la solita mostra, ma una sorta di full immersion nell’orrore. Volevamo spiegare cosa è stata questa città a chi non sa nulla di quegli anni”, dice Lannino, che già da qualche tempo usa i social con questo scopo: ogni giorno su facebook pubblica una foto di fatti di cronaca. Omicidi noti o meno noti del passato: Lannino pubblica l’immagine e racconta i retroscena di quello scatto. È per questo motivo che il fotoreporter, insieme al suo storico socio, ha deciso organizzare Macelleria Palermo: per ricordare che la sua città si era specchiata nel suo stesso sangue.
Bio autori:
Franco Lannino e Michele Naccari, palermitani, rispettivamente classe 1959 e 1956, dopo gli studi decidono di abbracciare la fotografia, loro grande passione sin da ragazzi, andando a bottega presso un’agenzia fotografica, la Publifoto di Palermo. Dopo circa dieci anni la lasciano mettendosi in proprio e fondando assieme a Salvo Fundarotto (che abbandonerà dopo nove mesi) la propria agenzia, “Studio Camera”. Cominciano così la loro avventura in esclusiva per conto del glorioso Giornale “L’Ora” di Palermo. Dopo la chiusura definitiva de “L’Ora” avvenuta nel maggio del 1992, lavorano per il Giornale di Sicilia, per La Sicilia, per Repubblica e per l’Ansa nazionale. Stipuleranno accordi di collaborazione con un’importante agenzia di distribuzione milanese, la “Giacominofoto” e sulla piazza di Roma con “l’Olympia”. Hanno pubblicato migliaia di fotografie di qualsiasi genere su famose testate quotidiane (Corsera, Repubblica, La Stampa, ecc.) rotocalchi nazionali (Epoca, Panorama, l’Espresso, ecc.) ed internazionali (Der Spiegel, Stern, Clarin, Time, New York Times, ecc.). Hanno documentato dal 1981 la seconda guerra di mafia e tutte le stragi volute da “Cosa Nostra”. Hanno ripreso capillarmente sin dagli albori il fenomeno dell’immigrazione dal mediterraneo attraverso quella “Porta d’Europa” che è l’isola di Lampedusa. Attualmente la loro agenzia possiede l’archivio visivo di mafia e cronaca nera più fornito del mondo, avendo negli anni acquisito i diritti di altri fotografi ed agenzie che prima di loro si sono occupati di mafia in Sicilia. Naccari per motivi di salute si è ritirato nel 2018. Lannino da 27 anni a questa parte ha affiancato al ramo cronaca la fotografia di teatro, lirico e di prosa, è attualmente il fotografo di scena del Teatro Massimo di Palermo. Continua la sua attività di denuncia ed informazione fotografica su altre piattaforme che non siano quelle giornalistiche, cercando nuovi spazi per stare al passo con l’evolversi della fotografia applicata al fotogiornalismo. Da dieci anni dirige a Palermo un Rifugio per gatti abbandonati.