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CF La Gondola – Fumi a Marghera > San Donà di Piave VE

Sabato 29 maggio ore 18.00, presso lo Spazio Mostre Italvanto Battistella a San Dona di Piave, inaugurazione della Mostra “FUMI A MARGHERA”
Il Circolo Fotografico La Gondola presenta “Fumi a Marghera”, una mostra fotografica realizzata nell’ambito del Festival della Bonifica TerrEvolute in San Donà di Piave, Spazio Mostre Italvanto Battistella, 29 maggio / 6 giugno 2021.
In questa mostra (intitolata ironicamente Fumi a Marghera) si confrontano due realtà fotografiche temporalmente distanti: una di 70 anni addietro ed una contemporanea; si raffrontano la coscienza individuale e la capacità di percepire fatti allora attuali ma solo intuiti e la fotografia contemporanea ecologista dei questi primi due decenni del nuovo secolo.
Cominciò un impareggiabile personaggio muranese (emigrato pure lui a Mestre), di professione ebanista ma profondamente fotografo sociale, Sergio Del Pero, un proletario che fotografava proletari.

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Sergio del Pero
Negli anni ’60 iniziò una ricognizione della “nuova” Mestre e nella zona di Porto Marghera, in modo particolare nella punta di San Giuliano: le dieci immagini presentate sono una piccola parte di un lavoro sulla nascita dei nuovi quartieri e sullo stato dell’inquinamento delle fabbriche.
Punto di passaggio tra questo autore e la successiva epoca, è la foto di Aldo Brandolisio, del 1972: il fall-out sulla zona industriale di Porto Marghera è evidentissimo a distanza di trent’anni dalle precedenti fotografie, a riprova della mancata rilevazione di quello che, solo adesso, si capisce.
20210529 0606 San Dona di Piave CF La Gondola Fumi a Maghera _Aldo_BRANDOLISIO
Aldo Brandolisio
Tutte le altre fotografie sono esattamente il contrario dell’attuale cultura visuale in materia di climate change: sono la realtà, purtroppo di tutti i giorni, e non anche la spettacolarizzazione di un disastro non annunciato.
Non ci sono intenti estetici, non c’è un sublime, non ci sono acuti visivi che trascendono il reale: vi è solo la traccia di quanto accade, senza alcuna ipocrisia.
Marino Bastianello ironizza e ritrae la laguna davanti a Porto Marghera come fosse una spiaggia caraibica su un dépliant pubblicitario; Carlo Chiapponi scuce e ricuce frammenti di ritrovamenti ipotizzando (falsi?) paesaggi distopici; Fabrizio Brugnaro gioca con un’installazione irrealistica ma di grande realismo e ci porta, ancora dopo decenni, sui luoghi dei famigerati “fanghi rossi” a ridosso della laguna veneta; Marzio Minorello ci fa entrare in un “non-luogo” dove migliaia di lavoratori hanno passato vite e lasciato salute, speranze e futuro; Fabio Boer e Anna Zemella si imbattono in due comportamenti umani – a Venezia – che non hanno bisogno di commento, così come Matteo Miotto, Samuele Boldrin e Luciano Bettini ci ricordano come sia la nostra responsabilità personale a dover essere attiva, per prima, preservare l’ambiente; Antonio Baldi ci fa cadere in un inganno percettivo, artefacendo manufatti umani in animali; Dario Caputo allarga lo sguardo alla normalità di una crociera in barca a vela tra grandi navi e smog, quasi a dire che, oramai, si accetta tutto; Paola Casanova si sorprende come la natura inquini sé stessa, in un abbraccio mortale; Tarcisio Conte sottolinea gli sforzi personali che i singoli fanno per porre rimedio al menefreghismo altrui; Luciano Bettini e Letizia Molon descrivono due paesaggi (i vigneti del prosecco a Valdobbiadene e i meleti della Val Venosta) che stanno subendo il medesimo destino di Porto Marghera, con uno sconvolgimento delle zone rurali sottoposte da una coltivazione intensiva senza futuro.
Da ultimo, le due fotografie (in coppia) più significative e che danno anche il titolo alla mostra: Enrico “Gigi” Bacci e Fabrizio Uliana.
La prima foto è del 1959: ecco come si vedeva Porto Marghera, i suoi fumi, i suoi canali, in una composizione estetica, sublime…ed incosciente.
La seconda foto è del 2017: la mattina del 7 giugno c’è un incidente in un complesso industriale. Solo allora ci si accorge come poco sia cambiato rispetto a 50 anni prima, c’è solo qualche fabbrica chiusa in più ma, per fortuna, anche un po’ più di coscienza ambientale.
Qui, ora, noi del Circolo Fotografico La Gondola, vogliamo schierarci, non essere politicamente corretti, dire (anzi, fotografare) quello che vediamo: il dramma di questo Antropocene.
Spazio Mostre Battistella
https://goo.gl/maps/uZ1oDPan6W4yquAS6
comunicato stampa docx
comunicato stampa pdf
 

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