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RF21 / 1 Sartorello + Piccolo + Prando + Bertazza

Autori presenti fino al 30 gennaio alla 5a edizione di ROVOLON Fotografia Orari aperture Pieghevole A3

Cristina Sartorello

“SI FOSSI VETRO LUCE SARIA”

Il mestiere del vetraio artistico risale a secoli or sono, in Francia, quando lavorava per le meravigliose vetrate colorate delle cattedrali gotiche di Chartres. Il Mastro vetraio operava per “l’Estetica della Luce”, trasformando gli opachi e scuri edifici in sfavillanti templi di luce. Si cominciava da un bozzetto, poi si eseguiva un cartone, con il profilo e la grandezza della definitiva vetrata, si definiva il disegno nel dettaglio, con le linee delle impiombature. Le lastre di vetro venivano sottoposte ad una ulteriore cottura per ottenere la vetrificazione della polvere di vetro ed i singoli pezzi erano infine composti ed impiombati secondo il disegno preliminare.

La luce-colore della cattedrale diventava così testimonianza del trionfo divino a Notre-Dame a Parigi, a Reims dove oltre alle vetrate gotiche, si inseriscono in perfetta armonia quelle moderne di Marc Chagall del 1974, o le tessere a mosaico delle lampade Tiffany. Un Maestro vetraio d’arte crea e dona la luce!

Dal 1978 Franco Bressan crea nella sua bottega artigiana in via Barbarigo, 99 a Padova, vetrate d’arte legate a piombo, con vetri soffiati, colorescenti, opalescenti, grisaglie e smalti; le sue opere sono presenti in collezioni private & edifici pubblici negli Stati Uniti, Messico, India, Giappone e naturalmente in Europa.

Nel corso degli anni, Franco Bressan ha preferito specializzarsi nella “light window” cioè quel particolare tipo di vetrata realizzata giocando con le varie paste di vetro e spessori di piombo, sfumature e trasparenze senza ricorrere all’ausilio della pittura, arrivando a “dipingere” con il vetro per ottenere il massimo della profondità. E’ inoltre docente dei GLASS WORKSHOP del Centro Studi Vetro di Murano. L’artista non ama parlare di sé, poiché le sue creazioni non hanno bisogno di parole, devono essere solo ammirate!

 


Gabriella Piccolo

Chi arriva sulle rive dell’Inle Lake, in Myanmar (ex Birmania), non può non notarli. Vedere i pescatori Intha navigare sull’acqua quasi danzando, remando in equilibrio sulle canoe, è uno spettacolo. Pilotano infatti tradizionalmente le lunghe imbarcazioni usando le gambe, rimanendo in equilibrio su un piede e vogando aiutandosi con l’interno dell’altra gamba. Una tecnica usata solo qui e praticata solo dagli uomini.

 

 

 

Una delle attrazioni caratteristiche del lago Inle in Myanmar (Birmania) sono i pescatori Intha. Qui, si possono vedere lunghe barche di legno a fondo piatto  dove il pescatore usa ancora una tecnica di voga particolare mantenendo intatta la  tradizione.

Sono conosciuti in tutta l’Asia per il loro modo unico di remare, usando una gamba per tenere il remo al posto delle loro braccia come di solito fanno i pescatori, e sono anche riconoscibili per le loro reti da pesca coniche, gestite acrobaticamente dalle gambe e dalle braccia. Quando sono impegnati nella pesca, stanno a poppa sul bordo della piccola e instabile barca di legno dando proprio l’impressione che solo un millimetro in più possa far riempire d’acqua l’imbarcazione facendola affondare.

L’altra cosa importante è che possono tenere d’occhio le bolle che indicano i banchi di pesci e tenere entrambe le mani libere per gestire le ingombranti reti. Dall’alto inoltre il pescatore può spostare le alghe cosi’ da sentire il pesce urtare contro il telaio e rilasciare la rete per catturarlo.

L’uso di questa tecnica di voga con un senso dell’equilibrio così fine è il risultato della pratica fin dall’infanzia, praticamente dall’età di 10 anni.

I pescatori escono all’alba per raggiungere il centro del lago creando immagini di luci e ombre surreali e spettacolari.

In un viaggio in Birmania non può mancare la visita a questo lago per vedere ancora questa antica tradizione che col tempo, purtroppo, è destinata a sparire.

 


GianPaolo Prando

GIAMPAOLO PRANDO BFI AFIAP
Delegato Provinciale FIAF per Venezia
Circolo Fotografico l’Obiettivo – Dolo

L’ASILO DEL SERENGETI

Nel dicembre del 2015, durante un safari fotografico organizzato da PierLuigi Rizzato, abbiamo avuto la fortuna di imbatterci in una famiglia di leoni, composta da 2 leoni maschi e 3 leonesse con 8 cuccioli.
Li abbiamo fotografati più volte, seguendo i loro ritmi giornalieri, i loro giochi e le loro “coccole”.

È stata un’esperienza eccezionale, che mi ha dato la possibilità di scattare numerose immagini: queste ne sono solo una piccola parte.


Loris Bertazza

Lo scorrere della natura

Nel bosco, dove mi sono compagni gli alberi che coprono il cielo, le acque dei torrentelli, i rami caduti, i morbidi muschi, sento lo scorrere della natura, lontano dal grigio del cemento.
L’elemento principale di questo scorrere è l’acqua. Acqua come fonte di vita, elemento vivo, vitale e dinamico che regala suggestioni sempre diverse con lo scorrere del tempo e delle stagioni.

Tutto questo cerco di raccontarvi con le mie immagini.

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