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Photospot n° 8 – E’ un cannocchiale o un teleobiettivo?

Silvano Bicocchi- Otranto 2006.

E’ un cannocchiale o un teleobiettivo?

Che differenza c’è tra l’uso di un cannocchiale e un teleobiettivo? Entrambi permettono di guardare lontano!
L’uso dello zoom ci ha viziato, perché usiamo gli obiettivi fotografici proprio come uno speciale cannocchiale, cioè: per ingrandire ciò che è lontano, oppure, quando giriamo la ghiera sul grandangolo, rimpicciolire ciò che è vicino per allargare il campo visivo.
La lunghezza focale dell’obiettivo determina la sensazione prospettica. La percezione di riferimento è quella dell’occhio umano, la quale corrisponde nel formato 24×36 alla focale un po’ maggiore del 50 mm. Quando impieghiamo una focale più corta vediamo la prospettiva dilatata del grandangolo, se invece allunghiamo la focale vediamo la prospettiva compressa del teleobiettivo.
L’effetto prospettico influenza decisamente la rappresentazione fotografica. Il grandangolo distanzia gli elementi, che compongono la fotografia, creando un effetto gerarchico per differenza nella proporzione. Il teleobiettivo invece avvicina gli elementi ponendoli in stretta relazione tra loro.
Occorre pertanto scegliere la giusta percezione prospettica per esprimere il soggetto come noi lo sentiamo. Lo zoom ci permette di cambiare l’ampiezza dell’angolo di ripresa restando fermi, ma nel far ciò cambia la sensazione prospettica; noi vinti dalla comodità non sempre ci accorgiamo delle conseguenze.
Un altro parametro espressivo dell’obiettivo è la profondità di campo cioè l’ampiezza entro la quale il soggetto si trova a fuoco. La profondità di campo è ampia nel grandangolo, mentre è ristretta nel teleobiettivo. Mettere a fuoco o sfocare è un modo per parlare con la fotografia.
Il fotografo esperto, previsualizza mentalmente l’immagine che vuole realizzare e sceglie prima di inquadrare la focale e la profondità di campo determinando il diaframma.
Per fotografare in modo creativo è necessario sapere ciò che si vuole ottenere e conoscere l’uso delle attrezzature che consentono di realizzarlo.
Il Direttore del Dipartimento Cultura.
Silvano Bicocchi

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