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Fotoleggendo 2012

Ogni anno San Gennaro fa il miracolo anche a Fotoleggendo

martedì 25 settembre ore 12.00 – Conferenza stampa di Fotoleggendo

Mi siedo alla conferenza stampa di FotoLeggendo 2012, giunto alla ottava edizione, tra i giovani giornalisti come se il tempo e le sette edizioni precedenti dell’evento romano legato da sempre al Premio Portfolio Italia non avessero visto passare tanta acqua sotto i ponti di Roma. Ma Emilio D’Itri, uno dei fondatori della manifestazione romana ed oggi Presidente di Officine Fotografiche che come Associazione Culturale continua a riproporre ogni anno l’evento, prende il microfono per moderare ed immediatamente mi toglie l’illusione dell’inossidabilità del tempo. I fatti parlano chiaro: Fotoleggendo cammina da sola, ovvero completamente finanziata da Officine Fotografiche. E meno male! Meno male perché i sostegni economici pubblici e privati che negli anni si erano andati assottiliando da quest’anno non ci sono più. Ma la passione e le capacità non sono acqua in chi ama disinteressatamente la fotografia, anzi sono un motore a quattro ruote motrici che porta la macchina dovunque si voglia. In questa Italia in parte colpita dalla mano della crisi economica mondiale e ancora di più da quella del malaffare e del peculato, dove sembra che tutti si facciano i fatti propri e tutto sembra andare alla deriva, sembra quasi anacronistico che esista ancora qualcuno che offre gratuitamente un contenitore culturale come Fotoleggendo tirando fuori i soldi dalla propria saccoccia.

 

Contenitore che rispetto alle altre proposte capitoline, tutte orientate in genere alla presentazione di mostre di autori noti e ancora sovvenzionate pubblicamente, si rivolge a quel mondo di giovani promesse per promuovere le loro capacità espressive sul racconto fotografico. E come una Araba Fenice ogni anno Fotoleggendo rinasce dalle ceneri della edizione precedente con rinnovato vigore e nuove proposte di autori e canali espressivi, come quest’anno i video. Ogni anno però Fotoleggendo non si mette solo un nuovo “vestito” di proposte ma cambia lentamente e inesorabilmente “anima”. Ad un’anima amatoriale delle primissime edizioni che vedeva molti fotoamatori confrontarsi con lettori prestigiosi del mondo FIAF, si sta assistendo oramai da un po’ di anni ad un lenta ma inesorabile sostituzione di un target che era prevalentemente composto da fotoamatori con giovani rampanti orientati al professionismo. E la stessa cosa è successa con identica gradualità dall’altro lato del tavolo, dove photo editor di agenzia e capiredattori dell’editoria nazionale hanno preso il posto dei lettori del mondo FIAF. Fenomeno che più o meno evidentemente sta avvenendo anche in altre manifestazioni del circuito Portfolio Italia.

Dobbiamo chiederci se questo è un bene o un male per la manifestazione e le giovani promesse? Io credo che non dovremmo porci la domanda in termini così manichei da metterci nella condizione estremistica che se si vede buona l’anima foto amatoriale quella professionale è per forza cattiva o viceversa. Credo invece che le due anime debbano essere viste come due facce della stessa medaglia e convivere. La convivenza dovrebbe però non creare un ambiente comune di sola e mera “sopportazione” ma salvaguardare le peculiarità e le specificità più forti di ciascun anima. Il mondo amatoriale dovrebbe forse essere confortato da lettori capaci di interpretare e difendere la fotografia introspettiva e creativa non asservita al denaro, i giovani orientati al professionismo invece dovrebbero avere riscontri e consigli da chi è già inserito o conosce gli sbocchi nel mondo del lavoro. Tutte e due le anime poi dovrebbero avere il supporto ed il conforto per una corretta modalità espressiva basata sulla progettualità, con la passione e l’onestà intellettuale a fare da cardini e motori fondamentali della esistenza di ogni uomo-fotografo.

E parlando di fotoamatorialità e professionismo mi piace ricordare che Gianni Berengo Gardin, schivo e molto parco nel parlare, intervenuto alla conferenza stampa e sollecitato a dire qualche parola, ha dato a tutti i presenti una lezione di come far convivere in noi le due anime. Lui che è uno dei più grandi interpreti del reportage introspettivo, quello per intenderci che non pesca nel “rumore dell’eclatanza della piazza” ma cattura l’attimo nel “silenzio del vicolo” e che tradisce sempre il proprio punto di vista personale, ha detto semplicemente: “Ho cominciato a fotografare da amatore ed ho imparato tanto dal mondo foto amatoriale dei club fotografici. Oggi dopo oltre 50 anni di professionismo voglio riprendere a fotografare con la mentalità disinteressata e passionale del fotoamatore che forse non mi ha mai abbandonato”.

venerdì 5 ottobre ore 18.00 – Inaugurazione Mostre all’ISA

Fotoleggendo ti prende e ti emoziona sia che lo fai sia che lo vivi. Tiziana Faraoni, Photoeditor di L’Espresso e Direttore Artistico di Fotoleggendo, ha la voce emozionata e questo la dice lunga di come una manifestazione come questa giochi di questi scherzi anche a chi è abituato per mestiere al pubblico. Solo Alberto Placidoli, Direttore Organizzativo, da vecchia volpe vaccinata a qualsiasi imprevisto o situazione, si presenta e strappa subito un sorriso benaugurante a tutta la platea con: “Ogni volta che si avvicina l’inaugurazione di Fotoleggendo sono sicuro che San Gennaro fa una fuitina da Napoli a Roma e ripete il miracolo della liquefazione del sangue, ma al contrario. Solo così si spiega perche pochi attimi prima che si alzi il sipario ho il sangue ribollente per tutto quello che ancora per me non è ottimale e subito dopo ho il sangue rappreso e coagulato dalla tranquillità che tutto funzionerà per il meglio”. Caro Alberto tu sai bene che non è San Gennaro ma la passione e la dedizione di chi gratuitamente come te e altre decine di volontari di Officine Fotografiche mette a disposizione sempre per l’amore che porta alla fotografia. Tra le tante mostre “Urban Quilombo” di Sebastian Liste suscita forti emozioni in tutti. E’ un reportage sulla povertà estrema e sul degrado in Brasile che sconvolge anche chi è abituato e vaccinato alle sensazioni forti.

Il sabato pomeriggio, subito dopo pranzo, vado in bagno e davanti ai lavabi mi trovo fianco a fianco con Tano D’Amico, l’anima ed il corpo per antonomasia della fotografia di reportage sulle contestazioni dal sessantotto in poi, per quaranta anni al Manifesto e in molta editoria di sinistra, una “bandiera rossa” che non ha smesso mai di sventolare quando si trattava di farsi voce dei più deboli e diseredati. Stessa onestà intellettuale di Che Guevara. Normalmente lo stuzzico sempre su qualche tema culturale ma visto che era impegnato a lavarsi i denti non gli dico nulla ma gli sorrido affettuosamente. Lui, appena la bocca gli ritorna libera, mi fa: “A quel lavoro di Sebastian Liste manca l’anima!”. “In che senso?” rispondo. “Nel senso che manca la speranza, un fotografo deve cercare Dio e Dio si deve cercare con l’aiuto della speranza. Non dare speranza a quei diseredati significa non riconoscere Dio in quello che fai”.

Sul piano religioso mi ha convinto di più un vecchio e incallito comunista come Tano in 5 minuti a Fotoleggendo e dentro un … cesso che 18 anni di Gesuiti in chiesa!

Maurizio Lupi




 
Ogni altro dettaglio lo trovate al link: http://www.fotoleggendo.it

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3 commenti

  1. Ancora una volta leggere il commento di Maurizio Lupi è fonte di “tanto da riflettere”.
    Grazie al suo scrivere “con passione” e agli irrinunciabili rimandi culturali, che lo caratterizzano, e aiutano la nostra crescita e conoscenza, ci ha fatto un quadro non solo di Fotoleggendo 2012 ma di quello che è l’attualità.
    Mi piace però sottolineare che da spettatore ho visto una manifestazione di eccellenza. L’organizzazione perfetta, le mostre di pregio con allestimenti interessantissimi che davano risalto ai lavori. Tantissimi i giovani ai tavoli di lettura, alla ricerca di stimolanti dialoghi con i lettori, in attesa di consigli oltre che di valutazioni.
    Un’ottava edizione di grande successo, merito della passione di tutti gli organizzatori in cordata con Alberto Placidoli.
    Ho un solo dispiacere, non aver potuto essere presente a tutto.
    Alla prossima edizione, sempre in crescendo.
    Orietta Bay

    1. … ecco il nome che 8 anni fa dovevamo dare alla manifestazione: FOTOCRESCENDO!
      E’ vero Orietta quello che tu dici, Fotoleggendo è stato un bell’evento che però può essere apprezzato fino in fondo solo da persone come te che per amore della fotografia hanno speso le proprie energie per organizzare manifestazioni e sanno vedere i particolari apparentemente meno significativi. In questo ti ha aiutato la tua determinazione nel desiderare di venire a Fotoleggendo simile a quella di Vittorio Alfieri nel suo “Volli, sempre volli, fortissimamente volli” ma soprattutto hai visto il bello perché come diceva San Paolo: “Omnia munda mundis”.
      Un abbraccio

  2. Oltre naturalmente ad apprezzare Fotoleggendo, sono grata a Tano D’Amico per le sue parole; Dio è per tutti coloro che lo cercano e lo accolgono, e non per una “ristretta cerchia” di persone.
    Giancarla Lorenzini

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