Strada facendo – di Ida Opici

 Strada facendo: come ri-scoprire un territorio – di Ida Opici

Opera presentata al PhotoHappening – Simposio 2014, organizzato dalla Ass. Carpe Diem di Sestri Levante.

Il lavoro che presento, cui ho posto il titolo” Strada facendo: come ri-scoprire un territorio”, è una raccolta di scatti realizzati con la tecnica del foro stenopeico. Il fascino di questa tecnica consiste proprio nell’unire il massimo della semplicità strumentale( ho usato, infatti, solo scatole da scarpe e di biscotti) con il massimo della sorpresa finale, in cui il cosiddetto”inconscio tecnologico” diviene il valore aggiunto della fotografia. La fotografia stenopeica( dal greco stenos opaios, cioè piccolo foro) è una vera e propria filosofia di ripresa fotografica con alle spalle secoli di storia, le cui origini risalgono ai principi della “camera obscura”. Questa tecnica utilizza, al posto di una o più lenti, la diffrazione della luce che passa attraverso un foro piccolissimo realizzato in una sottile lamina metallica: i tempi lunghi di esposizione, la mancanza di un mirino, la possibilità di costruirsi il proprio apparecchio fotografico sono condizioni che rivalutano la calma,la pazienza,la concentrazione, la capacità di saper attendere il risultato. Con la convinzione che non sempre colui che guarda necessariamente vede, ho voluto trascendere i confini fisici dello sguardo per arrivare alla precisa consapevolezza che anche i contesti quotidiani e semplici sono tracce della nostra storia, sono le testimonianze della nostra appartenenza al territorio, sono l’eredità di una identità generata da fattori naturali e umani e dalle loro interrelazioni. L’ obiettivo perseguito è stato quello di scrivere “pagine” di poesia tratte dall’osservazione attenta di ciò che quotidianamente cade sotto i nostri occhi e che affonda le radici in una storia locale di cui siamo stati protagonisti e siamo affidatari nei confronti delle generazioni future. Come delegata FAI della provincia di Sondrio ho cercato di trasmettere questi valori lavorando anche con gli alunni delle scuole valtellinesi, affinché la conoscenza conduca alla consapevolezza e quest’ultima generi sentimenti di attaccamento e di difesa dell’ambiente in cui viviamo e azioni di tutela del patrimonio storico-artistico.
 

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