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Franco Cingolani – di Giancarla Lorenzini

Franco Cingolani  di Giancarla Lorenzini

Franco Cingolani, classe 1937, fotografa dal 1968 al 1973. Dopo un periodo di pausa per impegni familiari riprende il suo percorso nei primi anni ’90; nel 1997 si iscrive al Fotocineclub di Recanati e alla F.I.A.F., per la quale ricopre la carica di delegato provinciale per sei anni. Determinante sarà l’incontro con il fotografo Roberto Salbitani 1998, che lo spingerà, direttamente o indirettamente, ad azzerare molti freni inibitori e falsi timori accumulati nell’arco degli anni, e ad avviare una ricerca continua su se stesso e sul suo approccio referenziale col mondo della fotografia.

Per Franco Cingolani fotografare significa riuscire a mantenere uno sguardo positivo e riflessivo sulla vita e scovare visivamente ciò che tende a restare nascosto. Significa prendere coscienza di ciò che si rende sempre disponibile allo sguardo entrando in contatto visivo-sensitivo con quanto attrae l’occhio e resta in suo possesso, fino a che, latente nella memoria chimica di una pellicola o in quella analogico-numerica di un processore, dovrà mutarsi inesorabilmente in immagine.
Egli è fotografo estremamente sensibile e profondo, attento all’ascolto dell’altrui esperienza, sempre aperto a nuovi stimoli e a nuove sfide. I soggetti della sua ricerca fotografica sono sempre diversi: paesaggi urbani segnati da importanti interventi architettonici e antropici, reportage di semplici scene di vita cittadina, oppure Close-up su porzioni di corpo femminile o su particolari minimali del quotidiano. Il soggetto prescelto ogni volta diventa pretesto con cui esprimersi fotograficamente, molto spesso con una visione compositiva minimalista, capace di utilizzare inquadrature ravvicinate e massime profondità di campo. Ogni immagine è sempre frutto di un prelievo decontestualizzato, un’astrazione nel senso fisico. E’ sempre perciò l’appropriarsi di un frammento minimo di realtà che si ricompone in una realtà altra: ossia nella realtà di quel momento specifico e unico. In questo modo ogni scatto, lento, meditato e goduto, diventa anche conferma e documento della temporalità e dell’esistenza del fotografo. Il colore, quando è presente, diventa esso stesso struttura della forma rappresentata.
Cingolani non cerca né di mostrare né di dimostrare l’esistenza del dolore, della sofferenza, o dell’umana cattiveria, semplicemente li evita. Ritiene che l’Architettura sia la sintassi e la struttura portante di ogni forma espressiva in senso pratico e filosofico. Concepisce la Creatività più nel modo di vedere e fotografare che nella esasperata manipolazione della post-produzione.
Franco Cingolani ha esposto i propri lavori in mostre personali e collettive. Sue opere fotografiche sono custodite presso il MUSINF di Senigallia (AN), l’Alexander Museum Palace Hotel di Pesaro, lo Spazio Nobili di Montelabbate (PU), il Museo della fotografia di Montelupone (MC), la Collezione di Fotografia Contemporanea “In Vista” , l’Aquila.
Recensioni delle sue opere sono apparse nella rivista Gente di Fotografia n. 41 e n. 46, in Letteratura e Fotografia di Vincenzo Marzocchini – Ed.Clueb 2005 e in IlgiornaleOFF a firma Sarah Palermo.
Sue immagini illustrano le pubblicazioni: Il Grande Gatto di Luigi Massoni (2002), Una Tradizione che continua- Ed. Tecnostampa Recanati (2003) , Galleria 43 Autori Vari- Ed. Lanterna Magica Palermo (2008 e 2009), Progetti Ancona- Ed. Quid Pesaro (2008, 2009 e 2010) , Immobiliarte – Ed. Comunication Project Recanati (2013).
Pubblicazioni:
VEDUTE E VISIONI – Ed. Lanterna Magica Palermo (2010)
PRELIEVI URBANI Passaggi a Barcellona- Ed. Lanterna Magica Palermo (2013)

Libri d’artista auto-prodotti:
Vedute e Visioni – Valencia (2009)
Prelievi Urbani – Barcellona Raval (2012)
Prelievi Urbani – Barcellona (2012)
Sui marciapiedi – Barcellona (2014)
Passaggi – Porto Recanati (2014)
Appunti – Porto Recanati (2014)
RiTagli- Porto Recanati (2014)
RiQuadri – Porto Recanati (2014)
DaNieLaDonna (2014)
Inside the art – Bologna Fiera (2014)
Vituddi – Betulla dell’Etna (2014)
Zzappinu – Pino Laricio dell’Etna (2014)

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2 commenti

  1. La presentazione di un autore è sempre un esercizio complesso ma molto attraente se, come ha fatto Giancarla Lorenzini, entra delicatamente a contatto con l’esperienza esistenziale che egli ha compiuto con l’espressione fotografica; quest’attenzione verso la persona umanizza l’arte.
    Franco Cingolani ha un lungo percorso che manifesta un rapporto autentico con la ricerca fotografica. Il breve repertorio di lavori presentato è indicativo dell’impegno che l’autore ha avuto nell’innovare il suo rapporto con i mutamenti del mondo e del sentire umano.
    Si nota la persistente necessità della forma anche quando è il segno che porta senso, ma ciò è giusto per chi appartiene a una generazione che è stata folgorata dal formalismo.
    Complimenti vivissimi a Giancarla Lorenzini per l’esauriente e profondo testo di presentazione di questo interessante autore marchigiano.

  2. La fotografia è un linguaggio che viene messo continuamente in gioco nel pensiero creativo e artistico .
    La somma di queste immagini diventano l’archivio del fotoamatore ,colui che spazia con un occhio personale la realtà che lo circonda. L’autore spazia dai ritagli urbani ai frammenti di corpi femminili, giochi di luci e ombre che trasfigurano la realtà fotografata .
    Tagli compositivi e diversi punti di prospettiva , ci rimandano una fotografia improntata sull’estetica e sulla bellezza ideale delle forme

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