Imbarcato sul Murena – di Federico Dell’Agnello

Imbarcato sul Murena – di Federico Dell’Agnello

 

Era da molto tempo che quella vecchia piccola nave militare ormeggiava in una banchina, un poco defilata, del Porto di Livorno destando il mio sempre presente difetto della curiosità. In breve questa “Vecchia Signora del Mare “aveva trascorso i suoi natali impiegata come Dragamine in tutto il periodo infausto della Seconda Guerra Mondiale aprendo sicure vie d’acqua a navi molto più grandi e più armate di lei ed ora, dopo tanti anni di attività, continuava a svolgere il suo compito come Nave Scuola per gli allievi dell’Accademia Navale di Livorno. Con non poca fortuna sono riuscito ad avere l’autorizzazione di imbarcarmi per assistere alle esercitazioni di pilotaggio della nave da parte degli allievi ed una mattina, poco dopo l’alba, parto con loro pronto a vivere questa inedita esperienza. Rimango ammirato e stupito nel constatare come le procedure vengono eseguite dagli allievi con totale abnegazione, competenza e concentrazione controllati assiduamente dal Capitano pronto ad intervenire, con giusta rudezza, là dove si rilevava necessario. Nel trascorrere del tempo la mia attenzione viene attratta anche dalle strutture della vecchia nave; Dalla sua campana di bordo che tante volte ha scandito il trascorrere del tempo con cadenzati rintocchi o con furiosi scampanii nei momenti di impellente pericolo dei trascorsi eventi bellici, dalle ancora presenti bandierine di segnalazione, così indispensabili per la comunicazione di emergenza, da quelle lamiere assemblate con saldature  e chiodature che non lasciano spazio all’estetica ma alla straordinaria robustezza ed infine alla cabina di pilotaggio dove impera una ruota del timone e strumentazioni di altri tempi che lanciano messaggi criptati solo per un osservatore distratto. Ora, quando posso, torno ancora in quella banchina defilata del Porto dove la mia” Vecchia Signora “continua a stazionare all’ormeggio, forse un poco obsoleta, fosse un poco stanca, ma sempre pronta a navigare con i suoi” Ragazzi “che, un domani, diverranno Capitani della Marina Militare Italiana.

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