Senz'Anima – di Claudio Brunetta

SENZ’ANIMA – di Claudio Brunetta 

 
L’uomo è «unità di anima e di corpo » (Concilio Vaticano II).
Anima: dal greco ànemos, “soffio”, “vento”.

La Bibbia afferma che sia l’uomo (Genesi 2:7) sia gli animali (Genesi 1:30; 6:17; 7:15,22) hanno l’alito di vita. La differenza principale fra gli esseri umani e gli animali è che l’uomo è fatto a immagine e somiglianza di Dio (Genesi 1:26-27).

L’uomo riesce a dire che certi oggetti d’arte portano all’interno l’anima dei loro autori, ma è una metafora, andare ancora più in là sarebbe da stolti …

Quando durante un’umida serata mi sono soffermato davanti ad una vetrina di un negozio di Verona, attratto da un vestito indossato da un manichino non ho pensato affatto che quel comune “pezzo di plastica” potesse avere un’anima, ma era fatto molto bene, infatti, dopo il vestito, mi son soffermato anche sul suo volto, la sua perfezione ed il suo ovvio immobilismo lo faceva apparire come uno dei tanti performer di piazza, quelle persone che per racimolare qualche Euro si travestono e rimangono immobili per delle ore in mezzo ad una piazza, a mo’ di statua.

Il manichino del negozio poco più in là non aveva invece quasi gli occhi … e gli occhi sono la finestra o lo specchio dell’anima, sono la porta stretta tramite la quale si arriva al cuore di ogni persona … non potremo mai dire di aver incontrato davvero l’anima di qualcuno, senza aver prima incrociato i suoi occhi; non sono parole mie, ma le ho lette, digerite e mai dimenticate.

Incuriosito ho allora iniziato ad osservare diversi manichini nelle vetrine, notando che i più recenti sono spesso privi dei tratti o dei segni di occhi, bocca, naso e orecchie, per non parlare dei capelli; appare evidente l’intento di distogliere il compratore dal manichino e, quindi, di far concentrare la sua attenzione solo sull’oggetto in vendita. Le tecniche di marketing sono andate oltre, arrivando all’estremo di ideare e costruire manichini senza capo … decollati.

Ho riassunto il frutto di questa mia curiosità in una serie limitata di immagini riunite in trittici che, a mio avviso, conducono meglio l’osservatore nello scorrerle.

La coppia di immagini finali è chiaramente criptica e provocatoria, spero che ciò stimoli l’osservatore a ripercorrere dall’inizio le immagini dei manichini con maggior attenzione; via via si accorgerà che presentano sempre meno tratti, con una crescente stilizzazione; si passa da manichini che in qualche modo hanno ancora dei volti umanoidi, a dei semplici oggetti arrotondati. Salta agli occhi che sono proprio quest’ultimi a venir a mancare, più che non la bocca; sparisce quello sguardo che, qualora umano, ti farebbe ricordare che dietro ad esso si cela un’anima.

Scordandoci che abbiamo di fronte immagini di semplici manichini, oppure vagando con la fantasia come in una fiaba possiamo immaginare di vedere, dopo il decollato, un’anima che ascende, l’anima del manichino, bruciata sull’altare del marketing.

Brunetta Claudio

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