MARCO SCARPINO – Talent Scout
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Agorà Di Cult sarà il percorso di visibilità dei 4 Autori della Sezione Senior e 4 Autori della Sezione Giovani “Segnalati” dalla Commissione selezionatrice del Progetto FIAF “Talent Scout” 2016.
Le finalità di questo Progetto sono quelle di dare ai Presidenti di Circolo Affiliato FIAF l’occasione di far conoscere il lavoro di quei soci che, pur distinguendosi per capacità e passione, non hanno mai provato a confrontarsi con la platea nazionale della fotografia italiana. Ogni Presidente ha avuto la possibilità di proporre un socio della categoria GIOVANI (di età inferiore a 30 anni) e un socio della categoria SENIOR (di età superiore a 30 anni).
MARCO SCARPINO, Socio (Giovani) del Circolo Fotografico Lamentino – Lamezia Terme (CZ)
Autore segnalato al progetto Talent Scout della FIAF.
Marco Scarpino si approccia alla fotografia come autodidatta, affidandosi a passione e istinto. Rivolge lo sguardo alla sua terra, la Calabria, cercando di coglierne l’essenza sotto ogni punto di vista. Il biennio 2014-2015 è un anno rigoglioso, durante il quale ottiene qualche successo. Vince il primo premio nei seguenti contest fotografici:
il concorso fotografico indetto dall’Agenzia spaziale italiana ASI;
il concorso fotografico indetto da RED NOTES Paliano Jazz Festival (FR);
il concorso fotografico indetto dall’Associazione Parchi Nazionali e Regionali APGI (Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali) in seguito al quale espone una sua foto a Manhattan presso il Palazzo delle Nazioni Unite.
Sue diverse foto sono state pubblicate su Photo Vogue Italia.
L’autore continua a documentarsi sulla produzione fotografica dei padri fondatori della fotografia a colori e tutto ciò che è venuto a seguire.
Le Opere
Foto singole.
I luoghi raffigurati nelle immagini sono ambienti da me metabolizzati più e più volte. Luoghi che narrano persone e cose spesso senza ritrarle.
Cerco di scansionare ciò che mi circonda sottraendo l’entusiasmo del primo sguardo.
Le contraddizioni della mia terra motivano i miei scatti e la ricerca di linee e pesi statici sono sempre dediti al rallentamento dello sguardo davanti alle fotografie.
Portfolio: PRIMARIO
Nella selvaggia corsa all’industrializzazione, la vegetazione che doveva soccombere è, invece, riemersa. La natura riacquista terreno: niente può domare le sue chiome verde acido, neppure la forza umana. La raccolta non è una denuncia, ma una presa di coscienza della forza selvatica della terra di Calabria, terra che respinge indifferente i soprusi, li evidenzia, trasformandoli nell’ emblematica esigenza di ripartire dal principio. Primario.
L’importanza di TALENT SCOUT è quella di farci conoscere appassionati fotografi delle diverse generazioni e appartenenti a tutto il territorio nazionale.
Marco Scarpino ha un percorso simile a tanti altri appassionati fotografi dotati di talento nella ideazione della scelta visiva.
La coerenza della struttura delle sue immagini predilige la visione frontale e il significato mediato col quale a volte riesce a comporre un testo visivo.
Come sempre il talento va coltivato con l’accrescimento della conoscenza del mondo, per orientarsi nella scelta tematica dei progetti.
Dalla sua presentazione l’elemento decisivo nel credere nelle proprie capacità è stato vincere nei contest. Sappiamo che vincere fa molto bene ma non bisogna cadere nella trappola del fotografare per vincere.
Nel complimentarci, consigliamo a Marco di continuare come ha iniziato: proponendo con autenticità le proprie opere.
Sono tanti e alcuni di grade successo i programmi televisivi dove il titolo contiene la parola TALENT, uno di questi si occupa anche dei talenti della fotografia, viene messo in onda da una rete a pagamento, su un canale che si occupa d’arte e dedica molto spazio anche alla fotografia. Interessanti e ben fatti i lavori che presentano fotografi notissimi e altri emergenti, una rarità trovare chi propone in modo degno la Fotografia in TV. Il loro programma che si occupa di talenti alla seconda edizione ha sicuramente molte pecche, ma è montato allo stesso modo di una gara tra aspiranti cuochi o talentuosi cantanti, formula di consolidato successo. Serve uguale destrezza nel preparare un risotto all’onda che ritrarre l’altra sponda. I fotografi in gara sono veramente talentuosi e le loro foto molto interessanti, a volte anche i commenti dei giudici e degli ospiti speciali, a volte. Poi esiste il “talent” proposto dalla nostra Federazione Nazionale, che invita i presidenti dei circoli a individuare tra i soci un junior e un senior, non noti ma dotati di talento. Alla prima edizione ho proposto un paio di fotografi del circolo di cui sono presidente ma non sono stati considerati degni di ricevere menzioni, nell’ultima non ho candidato nessuno. Mi scuso per questo lunga fase introduttiva forse d’irrilevante interesse generale, considero utikli i lavori presentati dal talentuoso autore, pertanto oserei affermare che il tutto quadra.
Lo spazio urbano è affollato di persone, volti, voci e storie da raccontare, ma allontanandoci fin dove la linea di divisione tra città e campagna si fa incerta, le parole si fanno più silenziose e rarefatte, i segni più anonimi.
La fotografia allora raccoglie, ritaglia, incornicia una piccola parte di quel mondo in un ready made a due dimensioni, e lo sguardo si muove sulla superficie delle immagini nel difficile tentativo di contestualizzare quelle tracce senza identità.
Per una interessante scelta progettuale qui l’interpretazione dell’autore si limita solo ad un lento indagare la realtà che, colta e narrata attraverso la sua centralità prospettica, assume un silenzio surreale.
Le foto di Marco Scarpino denotano una non comune coerenza stilistica e iconica, forse più le immagini singole che paradossalmente quelle facenti parte del portfolio; questo starebbe ad indicare che quando la ricerca dell’autore non è vincolata ad un tema specifico, la creatività e la linearità espressiva ne traggono sicuro beneficio. Il lavoro a progetto avrebbe forse bisogno di una meditazione ulteriore, per affiancare ad alcune immagini già di per se molto efficaci,altre foto altrettanto coerenti. complimenti comunque all’autore per la sua capacità di rendere così bene la sospensione degli spazi vuoti.