L’effimero e l’eterno – Elaborazione del Concept _03
L’ESSERE E L’APPARIRE
a cura di Silvia Tampucci
Iniziando a studiare per questo nuovo tema, mi sono ritrovata a pensare come l’essere, eterno, sia in contrapposizione con l’apparire, effimero. Al giorno d’oggi la società spesso ci impone canoni estetici e comportamentali che ci inducono ad indossare maschere per poter affrontare la vita di tutti i giorni. Siamo condizionati nel farci vedere come ci richiedono di essere e non come in realtà siamo. Ci presentiamo facendo vedere una parte di noi che deve necessariamente adattarsi a situazioni standardizzate ed imposte. Propongo tre esempi fotografici che ritengo esplicativi.
Valentina Ruggiero – Sacra bellezza
http://www.centrofotografia.org/mostre/galleria/33/378
Il mondo è un palcoscenico, l’essere una creazione teatrale […] . L’essere non appartiene al suo proprietario. Lui e il suo corpo forniscono semplicemente il gancio al quale verrà appeso per qualche tempo un certo prodotto collettivo.
Achille Bonito Oliva, Persona 2000 (Il mondo è fatto della stessa stoffa del corpo), Milano 2000
La serie Sacra Bellezza/Sacred Beauty ritraspone la martirologia femminile ambientandola in un presente distopico, in cui le strategie del marketing, rivolte soprattutto a un target femminile, impongono le regole e stabiliscono nuovi rituali sociali. (Lorella Klun)
Gianluca Abblasio – io sono Dario
http://www.centrofotografia.org/mostre/galleria/27/305
Nello sguardo sbarrato di Dario ci sono ancora le forti emozioni dell’eccitante notte romana appena vissuta. Ma ora è solo, in una tregua senza tempo! L’autore lo rappresenta rilassato sulla poltrona mentre scambia calore animale accarezzando il cane nella penombra domestica di una stanza, una delle tante stanze dell’immenso condominio in cui abita. L’abbassamento d’adrenalina toglie a Dario la maschera preferita: quella di “Rock Star”. Resta un giovane uomo che prova una sensazione mortifera, immergendosi nella vasca da bagno come in un ritorno nel liquido amniotico. (Silvano Bicocchi)
Francesca Macis – Nutri.ti, Storie di Principesse Contemporanee
http://www.centrofotografia.org/mostre/galleria/31/344
È un progetto che nasce contaminato, tratta delle contaminazioni e vuole, a sua volta, contaminare. Ha origine dall’incontro di due diversi campi artistici: letteratura e fotografia. L’immagine prende spunto dalle parole delle fiabe. Tratta delle alterazioni che nascono da quelle parole e arrivano all’identità femminile, alterandola e mutandola, attraverso un lento contagio tra figura irreale/immaginaria e figura reale.
Lo scopo dell’opera è di offrire una nuova prospettiva per riflettere. Le principesse protagoniste delle fiabe mi hanno da sempre affascinato e accompagnato sin dall’infanzia: sono modelli di comportamento e di bellezza che divengono canoni da seguire e riempiono i sogni delle bambine e delle donne che esse saranno. Le principesse devono essere gentili, disponibili, graziose, eleganti, delicate, e tanto altro, ma soprattutto bellissime. Questo è ciò cui le donne devono aspirare: essere principesse. Ogni principessa, nella sua storia, ha un elemento caratteristico, che, in qualche modo, può essere visto come un’imposizione alla femminilità. Un qualcosa di cui la Donna si deve “nutrire” per essere considerata tale. Ecco allora che l’azione si svolge davanti a un tavolo apparecchiato con oggetti simbolo del sacrificio che serve per essere belle e per sempre principesse.
(testi tratti dal sito http://www.centrofotografia.org/ )
Silvia Tampucci
Tutor Fotografico FIAF
I lavori proposti potete trovarli anche dove sotto riportato :
Valentina Ruggiero – Sacra bellezza
FOTOIT Lugl/Ago 2017
Gianluca Abblasio – io sono Dario
FOTOIT Dic/Gen 2016
Francesca Macis – Nutri.ti, Storie di Principesse Contemporanee
Riflessioni n.37
5a Biennale Giovani 2016
Grazie Silvia per queste segnalazioni che mi sono state utili per presentare il tema al mio laboratorio