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NATURALIA – di Michele Ghigo

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Cronache Di Cult

 

 
 
 
NATURALIA è il titolo da me scelto per l’ultima mostra che il mio club (Società Fotografica Novarese fondata nel 1939) ha organizzata per il ciclo di esposizioni celebrative  degli  80  anni del club.
La mostra raggruppa diversi filoni aventi tutti origine dalla natura.
PROFILI DI ALBERI:  una raccolta di bianco-nero deciso contro  cieli bianchi che mette a confronto struttura e carattere di alberi, dai gracili ai possenti, dai timidi ai prepotenti.  Tra le rievocazioni c’è persino un Cristo che reclina il capo sulla croce…
Dopo i tronchi sono venute la foglie cadute e le ombre proiettate di ERANO FOGLIE:  un caleidoscopio  di forme e colori, spesso esaltato dalla collaborazione della pioggia che ne esaltava lo splendore.  Tra di esse mi è capitato di fotografare una foglia completamente bianca, probabilmente a causa di un’affezione fungina, per cui ho trovato così la Foglia Albina.
LUNARIE:  è  il lavoro che più mi ha affascinato. I frutti della Lunaria annua, quelle silique che   i più chiamano  “monete del papa”, grazie alla loro struttura argentea e trasparente sono indicati come succedanei  dei negativi nelle elaborazioni di camera oscura, e lì io mi sono buttato a man bassa, sia a contatto che per proiezione
CHIMIGRAMMI: son il frutto degli insegnamenti di Paolo Monti quando venne a Novara presso il nostro club negli anni 60. C’insegnò a fare fotografie senza macchina fotografica.  Fu il periodo in cui feci razzia di carta fotografica scaduta presso gli amici di tutta Italia.  Il mio giardino in montagna mi mise a disposizione fiori e foglie di ogni tipo ed io con l’ausilio di Nitraphot e lampade ultraviolette diventai un creativo anche se di caratura modesta.
Michele Ghigo
Presidente d’Onore FIAF
La mostra fotografica “Naturalia” è esposta al Museo di Storia Naturale Faraggiana Ferrandi, Via Gaudezio Ferrari, Novara – dal 12/01 al 24/02/2019.
 
 

NATURALIA

Mostra di Michele Ghigo Presidente d’Onore FIAF

 
 

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5 commenti

  1. La mostra “Naturalia” di Michele Ghigo Presidente d’Onore, raccoglie immagini sul mondo vegetale realizzate nel corso di decenni con diverse modalità tecniche tutte volte a soddisfare l’interpretazione soggettiva del tema. Grazie per aver accettato di condividere questa mostra su Agorà Di Cult.
    E’ emozionante leggere che fu Paolo Monti a orientare gli appassionati di Novara, la sua città, verso il fascino di questo genere di sperimentazioni off-camera, come ha ampiamente praticato anche Nino Migliori e non mi stupirebbe se lo facesse ancora oggi.
    I “Chimigrammi” sono immagini off-camera realizzati in camera oscura, posando frammenti di vegetali sulla carta sensibile; è la stessa modalità di Fox Talbot, l’inventore del negativo agli albori della fotografia. Essi costituiscono una splendida occasione per riscoprire il fascino del fotografico delle origini.
    Ho citato nomi che ci portano nel passato ma visto che anche i giovani di oggi si appassionano questo genere di sperimentazione, essa sembra indifferente al tempo.
    E’ da questo punto di vista che io guardo la mostra “Naturalia” e ogni immagine la leggo come segno del gusto del suo autore: Michele Ghigo, una persona colta, gentile, appassionato protagonista della storia della FIAF, che ne ha rappresentato per molti anni un’immagine di alta dignità culturale e umana.
    Grazie Michele per questo esempio dai valori alti per i quali merita donare il nostro impegno e creatività.

  2. L’osservazione della natura è un palcoscenico immenso che da sempre, a partire dai primi tentativi pittorici nelle grotte, ha consentito all’uomo di intraprendere processi consci e inconsci. La creatività che ne è derivata è madre di tutta la storia dell’arte.
    La ricerca fotografica che ci propone l’autore ha concentrata in essa questo lungo percorso, la fotografia ha spesso il dono della sintesi, riuscendo a catturare ciò che si cela nell’immaginario collettivo dell’autore.
    Vorrei vedere più spesso lavori di questo genere, perché contengono, nella loro apparente semplicità, un profondo lavoro di ricerca e osservazione, il cui risultato non è sempre scontato, in quanto sta proprio nella capacità del fotografo confezionare un opera che tragga profondità concettuale dalla semplicità e dal minimalismo della composizione.

  3. La semplicità e l’estremo gusto compositivo sono le caratteristiche delle foto che Michele Ghigo ha voluto condividere con noi.
    Sono immagini che sembrano ricalcare il messaggio che Cantamessa ha voluto lasciarci e cioè che la fotografia è” un’arte a togliere”.Le fotografie di Michele Ghigo , che ho avuto l’onore di conoscere durante le celebrazioni del 70° della FIAF a Torino, sono un esempio lampante, per i più giovani e per i meno giovani, di come la ricerca della sintesi sia vincente.
    Un altro aspetto che colpisce di Michele Ghigo è la sua voglia di mettersi in gioco durante gli anni con la ricerca e la sperimentazione. Questo sia di esempio per tutti i fotoamatori: non venga mai a mancare, nella fotografia come nella vita,la curiosità.
    Grazie Michele Ghigo.

  4. Sebbene l’espressione formale sia differente, nel senso e nel risultato io rivedo lo spirito di Weston, lo stesso desiderio. Complimenti!

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