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Insostenibile leggerezza – di Alessandro Terigi

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La vita è una costante ricerca di equilibrio.
Il raggiungimento dell’equilibrio può anche essere inteso come raggiungimento di un traguardo, come stato di quiete dopo lo sforzo e la tensione verso un obbiettivo.
Ogni essere umano è intento quotidianamente al conseguimento dei propri traguardi.
Tali traguardi sono soggettivi e variano anche nel corso del cammino delle persone ma, a prescindere dalla loro natura, lo sforzo e l’impegno nella ricerca restituiscono sempre un insegnamento ed un’occasione di crescita personale.
Il raggiungimento dell’equilibrio tuttavia non è mai un traguardo definitivo; è sempre un equilibrio instabile, soggetto a forze contrastanti.
L’equilibrio è qui rappresentato dal concetto di leggerezza.
Il percorso verso il raggiungimento dell’equilibrio/traguardo è però pieno di ostacoli e non sempre si conclude con successo; i fatti della vita possono a volte ostacolarlo e renderlo insostenibile.
L’equilibrio si rompe.
Occorre ricominciare da capo e riprovare con costanza.
Il percorso raffigurato nelle immagini, il rapporto tra ricerca di equilibrio e raggiungimento del traguardo, leggerezza e pesi che ostacolano tale percorso rompendo l’equilibrio e costringendoci a ricominciare da capo, può bene inserirsi all’interno del tema Di Cult “L’effimero e l’eterno”.
Effimero rappresenta un qualcosa di breve durata, passeggero, provvisorio, instabile appunto.
Eterno è un qualcosa di infinito, durevole, stabile, un traguardo definitivo.
Nella rappresentazione proposta, l’Effimero è rappresentato dal singolo atto del percorso intrapreso nel raggiungimento della condizione di equilibrio finale, ossia l’Eterno.
Sia che ci elevi effettivamente verso l’Eterno o che si riveli insostenibile e ci riporti al punto di partenza, l’Effimero rimane sempre in noi come esperienza di crescita personale e stimolo verso il raggiungimento del traguardo, l’Eterno.
Alessandro Terighi
 
 

Insostenibile leggerezza

 di Alessandro Terigi

 

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2 commenti

  1. “L’insostenibile leggerezza”, di Alessandro Terigi, è un’opera animata da un’idea narrativa artistica per aver ideato una sequenza di immagini metaforiche per esplorare un determinato concetto.
    Se si cercano nelle immagini in modo didascalico i contenuti del testo introduttivo avremo difficoltà a vedere raffigurati i concetti espressi. Quei concetti sono il complesso di intenzioni che hanno animato il processo creativo dell’autore.
    Ma se invece leggeremo le immagini semplicemente per ciò che mostrano, troveremo elementi chiari che danno senso compiuto all’opera.
    La mia chiave di lettura è la seguente:
    – L’appendi abiti che porta le vesti femminili orienta il senso metaforico verso alle storie giovanili di oggi.
    – Il mucchietto di grucce senza palloncini, mi parla dei tanti giovani che non trovano occasioni di sviluppo personale nella vita del nostro tempo.
    – Le tre grucce che vengono sollevate dai palloncini, mi parlano di chi ha una possibilità e in modo diverso ne trae vantaggio.
    – La gruccia che scende a pavimento e il palloncino scoppiato, mi parla di una mancata riuscita.
    L’opera è ben realizzata mentendo la gabbia concettuale e lo spot di luce costanti, e l’uniformità del colore giallo rafforza la coerenza formale.
    Complimenti ad Alessandro Terigi che già al primo portfolio ha realizzato un’opera originale che riesce a parlare dei nostri problemi.

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