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Paolo Monti e Ferrara: 50 anni dal censimento fotografico del Centro Storico

Paolo Monti e Ferrara

50 anni dal censimento fotografico del Centro Storico

 

 Definito da Italo Zannier “maestro fondamentale della fotografia italiana del dopoguerra: autore e teorico, nonché storico e insegnante”, Paolo Monti (Novara, 1908 – Milano, 1982) è noto in particolare per le sue foto di architettura. Ha operato anche a Ferrara a partire dagli anni Sessanta fino al 1982, anno della sua morte, lasciando migliaia di immagini della città, restituita nei suoi aspetti monumentali come in quelli più quotidiani e prosaici, dalle strade ai giardini, fino agli interni più intimi.

Per iniziativa della Regione Emilia-Romagna e su incarico del Comune di Ferrara, nel 1974 Monti fu il protagonista di una vasta campagna fotografica che portò al censimento dell’intero centro storico della città estense, documentandolo con oltre 3000 scatti. In quella occasione avvenne qualcosa di straordinario: Ferrara fu immortalata nella purezza dei suoi spazi urbani grazie al sistematico sgombero di strade e piazze, interamente liberate dalle automobili.

A 50 anni di distanza, due Associazioni ferraresi attive e conosciute in ambito culturale, l’Accademia d’Arte Città di Ferrara APS che, con la Galleria del Carbone, vanta un’esperienza ventennale di quasi 300 mostre, e Riaperture APS, ideatrice e organizzatrice di uno dei Festival Internazionali di Fotografia più conosciuti in Italia, organizzano, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, una serie di iniziative dirette a recuperare il valore culturale del lavoro di Paolo Monti a Ferrara. Tali iniziative sono sostenute anche dal Fotoclub Vigarano, che due anni fa aveva presentato un percorso “a passi lenti” nel centro storico, e dalla sezione locale di Italia Nostra, in continuità con il pensiero e l’impegno del suo compianto presidente Paolo Ravenna.

Il programma comincia con la mostra Paolo Monti e Ferrara: 50 anni dal censimento fotografico che si terrà dal 28 settembre al 20 ottobre 2024, presso la Galleria del Carbone.

Nella sala principale, si propone una selezione di foto scattate da Monti a Ferrara. Di forte impatto sono le riproduzioni in grande formato (70×100 cm montate su alluminio) esposte già nel 1974 nella mostra “Vitalità del centro storico” allestita negli spazi di Casa Romei. L’esposizione è poi arricchita da stampe fotografiche provenienti dalla Fototeca dei Musei d’Arte Antica, che documentano i dintorni della galleria, i vicoli e gli spazi del nucleo medievale, i cortili e giardini al di là dei muri.
La seconda parte della mostra racconta, attraverso una pluralità di materiali e documentazione, la presenza di Monti a Ferrara: foto di backstage, dispense di corsi di fotografia tenuti agli insegnanti, scatti originali con dedica, libri contenenti sue foto. Di particolare interesse, il video prodotto da Paolo Ravenna, avvocato, per 25 anni Consigliere Nazionale di Italia Nostra, che riprende l’amico fotografo all’opera durante il censimento del 1974. Gran parte del materiale storico esposto in questa sezione è gentilmente messo a disposizione dai suoi eredi, in nome dello stretto legame di amicizia e sintonia che lo legava al celebre fotografo.

In contemporanea, nelle strade e piazze, Riaperture APS organizza, nell’ambito del Festival Riaperture 2024 Geografie emozionali, una ”mostra diffusa” che vuole essere un viaggio tra le immagini della Ferrara “montiana”. L’iniziativa prevede la collocazione, nei punti della città in cui Monti ha effettuato lo scatto, di una selezione di fotografie dell’autore, stampate in grande formato, al fine di suggerire un percorso alla riscoperta della città e delle sue rappresentazioni.

Il 19 ottobre è previsto, infine, un momento pubblico di studio e approfondimento dal titolo “Paolo Monti a Ferrara” con la partecipazione di esperti di Storia della Fotografia e protagonisti delle vicende urbanistiche degli anni’70. Il convegno intende affrontare, da una parte il ruolo di Monti nella storia della fotografia italiana, dall’altra valorizzare il contributo del suo sguardo sulla città nei processi di progettazione urbana e territoriale di quegli anni. La sede dell’incontro, Palazzo Bonacossi, ospita oltre alla Direzione dei Musei, la Biblioteca d’Arte e la Fototeca storica.

 

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