Nella Storia

PRECEDENTI ILLUSTRI
La catalogazione della popolazione mediante la ritrattistica come spaccato della società contemporanea ha precedenti illustri, nella Storia della Fotografia. Si pensi a Edward Sheriff Curtis e alla sua immensa rappresentazione dei nativi americani in via di sparizione alla svolta tra Ottocento e Novecento: la sua epica impresa fotografica, finanziata tra gli altri da John Morgan e Theodore Rosevelt, culminò in un’opera editoriale in venti volumi dal titolo The North American Indian, sintesi delle 50.000 fotografie, prevalentemente di ritratto, e 4.000 pagine di testo originari.

Negli Anni ’20 del Novecento, August Sander diventa l’iniziatore nonché la figura di riferimento di un genere dal forte risvolto sociologico: la rappresentazione fotografica di tipo seriale di un elevato numero di soggetti dai ruoli diversificati all’interno della società. Con la sua opera monumentale Uomini del Ventesimo Secolo, improntata alla più stretta coerenza sotto il profilo formale e di contenuto, il grande fotografo tedesco esplora, attraverso la fotografi a di ritratto, tutte le sfaccettature e stratificazioni della società del suo tempo, rivelandone l’articolazione in archetipi. Ogni fotografi a, portatrice di informazioni preziose, si traduce con chiarezza in un tassello del mosaico finale, e costituisce un’affermazione inequivocabile relativa a classe sociale di appartenenza e professione/mestiere del soggetto. Ogni individuo è fotografato secondo uno schema iterato con metodo e rigore: inquadratura frontale, profondità di campo ridotta, ambientazione essenziale. Il risultato è che, in assenza di altre distrazioni visive, l’abbigliamento, la postura, gli strumenti del mestiere, collocano ciascun soggetto con precisione nel tessuto sociale. Al contempo, viene offerto un campione rappresentativo e attendibile di una categoria che si raccorda alle altre per formare un tutto.
In tempi più recenti, alla fine degli Anni ’70, Richard Avedon intraprende un viaggio di cinque anni attraverso l’America occidentale, terra storicamente e culturalmente di frontiera in cui Avedon, indiscusso maestro del ritratto in bianco e nero, ricerca e fotografa un’umanità oscura, umile e poco visibile, affaticata da un’esistenza di lavoro. Nel suo libro In The American West è raccolto il frutto di questa impresa: l’attraversamento di 17 stati dell’Unione americana, 189 città visitate, i volti di 752 soggetti.

Un secolo dopo August Sander, la FIAF si colloca dunque, consapevolmente, nel solco di un genere consolidato e autorevole, con l’intento di realizzare un progetto fotografi co di rilevanza anche per discipline quali l’Antropologia Culturale e Sociale, la Sociologia, la Demografi a, la Statistica.

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