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L'alba di "Agorà Di Cult"

Alba a Costa Rei (CA), 2010 - Silvano Bicocchi
 

L’alba di “Agorà Di Cult”

Sono consapevole che, dato il tema del Dipartimento Cultura della FIAF, diverse  avrebbero potute essere le interpretazioni nel realizzarlo, in base alla mentalità del Direttore incaricato.
Voglio ringraziare nel Post d’apertura delle attività del Blog “Agorà Di Cult”, il Presidente Claudio Pastrone e i componenti del Consiglio Nazionale della FIAF, per la fiducia che hanno riposto nella mia persona e per questo stupendo strumento WEB a noi affidato, realizzato con passione dal Vice Presidente Roberto Rossi, da Renzo Tavanti e Massimo Mazzoli che è il Direttore del Dipartimento WEB.
La mia interpretazione è stata improntata nel dare struttura a quel che in Federazione ho sempre visto avvenire in modo spontaneo, nello scorrere degli anni dal 1995 ad oggi, cioè l’avviamento di nuovi soci ad assumere determinati ruoli nell’ambito delle attività culturali della FIAF.
Per fare ciò, visti i nuovi modi per comunicare offerti dal WEB, ho ideato un Dipartimento atto a perseguire i seguenti valori:
1)La Cultura Fotografica intesa a 360° che pone salde basi nell’esercizio della fotografia e che da quel punto di vista approfondisce gli aspetti teorici.
2) Attenzione e rispetto verso la Cultura Fotografica vissuta, anche nelle diverse specificità regionali, perché essa ha radici e percorsi storici profondamente legati al territorio.
3) Condivisione delle conoscenze provenienti dalle più diverse estrazioni culturali, per formare delle figure operative nelle attività di Cultura Fotografica locale e nazionale della FIAF.
4) Libero accesso ad ogni socio FIAF, nelle attività del Dipartimento Cultura, attraverso l’autocandidatura alle figure proposte dal Dipartimento.
5) Il Dipartimento Cultura vuole essere lo spazio in cui trovano visibilità i numerosi approcci alla Cultura Fotografica presenti in FIAF.
E’ fondamentale comprendere che il contesto nel quale noi esercitiamo la Cultura Fotografica è una Federazione di Associazioni fotografiche e non altro, come ad esempio le Istituzioni Culturali pubbliche o private, le quali hanno altri scopi e quindi altre logiche.
Pertanto il nostro operare deve sempre essere inteso nell’ambito delle passioni che si coltivano nel tempo libero, nel quale, come in ogni disciplina che si impara gradualmente, è fondamentale il concetto di percorso personale, cioè assecondare pazientemente la continua maturazione del  fotografo per far sì che le sue capacità siano in progressiva crescita.
Questo aspetto non è secondario, perché noi cerchiamo di ricrearci nello spirito con la fotografia, dopo le fatiche del lavoro quotidiano.
Per questa ragione il nostro atteggiamento deve essere di un sereno impegno che genera ambienti umani accoglienti, capaci di essere festosi e insieme efficienti, leggeri e contemporaneamente molto competenti.
Sarà la passione a chiamarci alla profusione anche di quel impegno che a volte , agli estranei, può sembrare eccessivo in termini di tempo dedicato e difficoltà affrontate.
L’appassionato fotografo una volta si chiamava dilettante, poi nel dopo guerra fotoamatore, oggi è chiaramente parte del Volontariato culturale.
Qualcuno potrebbe rimanere sorpreso da un mutamento così impegnativo compiuto da chi si “diverte” fotografando. Ma basti pensare che la fotografia è diventata in poco più di 170 anni un irrinunciabile strumento di documentazione ed espressione, cioè oggi è inteso come un linguaggio per la conoscenza e la cura dell’animo umano, fino ad aspirare all’atto artistico.
Giuseppe Cavalli affermava che “l’arte non si insegna”, io sono d’accordo con Lui, aggiungendo però che è solo dando la possibilità al fotografo di mettersi alla prova, che egli scoprirà il proprio talento.
Il Dipartimento Cultura farà proprio questo: darà al fotografo FIAF le opportunità di mettersi alla prova!
 
Silvano Bicocchi
Direttore del Dipartimento Cultura
Nonantola, 12/02/2012
 

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3 commenti

  1. …..un linguaggio per la conoscenza e la cura dell’animo umano…..La fotografia, al pari della musica di ogni tempo, a tutte le latitudini ha la facoltà di “intonare” l’animo umano, alla perenne ricerca di accordatura, riflesso speculare di uno strumento musicale.

  2. L’alba è il momento in cui l’oscurità lascia spazio al chiarore; è il rinnovamento di una promessa di luce che si ripete da tempi immemori, eppure ogni volta è un attimo unico, catartico, magico, in cui si avverte distintamente la forza di un giorno che nasce di nuovo. Per chi l’ha osservata non è sconosciuto questo stupore quieto e al tempo stesso impaziente. E’ un momento in cui i sensi sono particolarmente attenti e sensibili ad ogni minimo cambiamento, sia esso una sfumatura di colore o un suono. E’ un attimo di raccoglimento, proponimento, riflessione in vista di un nuovo inizio.
    Vedere l’alba del blog di Agorà da’ vita alle stesse emozioni : un impegno fotografico che ognuno ha con se stesso da tempo ma che si riconferma con nuove promesse, lo stesso stupore carico di positiva impazienza e insieme cauta riflessione.
    Complimenti vivissimi a chi ha dato vita a questo bellissimo scenario in cui ognuno può vivere la sua personale alba! E’ un luogo virtuale veramente confortevole, ben organizzato, intuitivo e gradevolissimo.
    E, se come dice il proverbio, “il buon giorno si vede dal mattino”, il nostro viaggio non potrà che essere animato da giorni ricchi e fecondi.
    Un sentito grazie all’impegno di chi ha saputo immaginare, realizzare e regalare questo luogo di incontro.
    Alessia

  3. …un’alba che dà chiaramente l’idea del grande impegno e grande passione che alimentano questo progetto!
    Sarà sicuramente un’occasione importante per tutti.
    Personalmente mi sono soffermato a pensare al significato del termine “animatore culturale”: mi sembra di grande responsabilità. Dare oggi un’“anima” alla cultura, quindi a quella rete di rapporti umani e di conoscenza che invece sembrano sempre più degradati, è impresa veramente necessaria e urgente.
    Apprezzo molto che il nostro Direttore “firmi” i propri messaggi con una sua immagine: si instaura così un dialogo molto più intimo che va ben oltre la trasmissione dei soli contenuti “tecnici”. Ci si conosce meglio, ci si arricchisce culturalmente/spiritualmente, si conferma l’amicizia e l’impegno.
    Dunque “buona amicizia” a tutti!

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