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"N(u)ove donne in salotto" da ITAca – Storie d'Italia, di Rosella Centanni

 N(U)OVE DONNE IN SALOTTO

L’idea del mio lavoro è nata durante il workshop a Fermo nel luglio scorso condotto da Giovanni Marrozzini nell’ambito del Progetto ITAca. Riguarda il “circolo”, il salotto delle mie amiche. Salotto come luogo aperto della casa, in cui si riceve, ci si ascolta e ci si confronta e , nello stesso tempo, luogo in cui ci si rilassa e si sta con se stessi. Il nido in cui si è soli, ma non ci si sente soli.. Sono donne single o per libera scelta o per una condizione subita. Donne che si sono rimesse in gioco ed hanno trovato la forza e la dignità di ricominciare daccapo, di andare avanti dando un senso alla propria vita. Donne che si realizzano in vari campi, dal lavoro, alla pittura, dalla scrittura al volontariato. Ritratti ambientati, ciascuna donna nel proprio salotto.

Concordandomi con il mio Tutor, Claudio Pastrone, ho seguito il seguente schema: – ritratto ambientato, – primo piano, – particolare della persona, – oggetto significativo. Inizialmente sono andata a casa di ciascuna per documentarmi sulla loro storia e per studiare l’ambiente. In un secondo incontro ho realizzato il lavoro. Ogni donna è presentata da quattro scatti e da una sintesi scritta della propria storia. Il progetto iniziale prevedeva 10 donne, ma per motivi di salute, è stato ridotto a nove.

In totale le foto presentate sono 36.

Rosella Centanni

Anna E’ nata e vive ad Ancona. Dopo le Magistrali, gli studi ad Urbino , dove si laurea in Lettere. Nel frattempo continua l’esperienza dello scoutismo , importante per la sua formazione. Insegna per 5 anni in provincia di Como. Si sente libera ed indipendente. Si trasferisce ad Ancona per la malattia della sorella che poi lascia una bimba di pochi mesi. Il primo grande dolore. In seguitoalla malattia prima del padre, poi della madre, Anna torna nella casa genitoriale per assisterli fino alla loro morte; contemporaneamente è un punto di riferimento affettivo per la giovane nipote sposatasi pochi anni fa ed ora madre di una bimba di un mese. Le esperienze dolorose l’hanno resa più forte e le hanno permesso di raggiungere un suo equilibrio. Non ha mai visto la famiglia come ideale di vita. Si è dedicata all’insegnamento ed alla frequentazione di amicizie autentiche. Ama passeggiare, stare in contatto con la natura. Coltiva da sempre la lettura, dalla narrativa all’attualità, alla politica. Ora vive in un piccolo appartamento tutto suo circondata da oggetti e mobili ereditati dalla famiglia.
Giuliana Vive ad Ancona dall’età di due anni. Dopo la maturità classica, si laurea in Lingue a Bologna. Conosce il futuro marito a 20 anni e, dopo il matrimonio, si dedica alla famiglia. Ha due figli e tre nipotini. La madre,100 anni il prossimo agosto, gode di una discreta salute ed è ancora autonoma. Giuliana, che vive da sola da anni, adempie pienamente ai tre ruoli di figlia, di madre e di nonna. Nonostante i momenti difficili trova la forza per andare avanti grazie agli affetti delle persone care, alle tante amicizie, ma fondamentalmente grazie a se stessa. Ama da sempre viaggiare , il conoscere le più varie civiltà e lo testimoniano i numerosi oggetti che ogni volta porta a casa e che fanno parte di sé e del suo arredamento. Tanti gli impegni familiari, tuttavia trova il tempo per i suoi interessi, dalla lettura al gioco delle carte, dal ballo di gruppo alle varie iniziative culturali.
Iride Nasce e vive ad Ancona. In seguito alla maturità classica si trasferisce a Bologna dove consegue la Laurea in Lettere e, due anni dopo, il perfezionamento in Storia dell’arte ad Urbino. Inizia a svolgere l’attività di Insegnante, prima nella scuola privata, poi in quella pubblica. A 29 anni si sposa. Dopo diversi anni , nasce una figlia. Nel 2002 si arriva ad una separazione. Una svolta. Iride si apre a molteplici esperienze, da percorsi di conoscenza interiore a quelli umani ed artistici. Oltre ai familiari ed alle care amicizie, fondamentali sono la scrittura e gli interessi letterari. Oggi apprezza la libertà di sentirsi donna e di fare delle proprie scelte. Ha un profondo legame con quanto le è stato lasciato dai genitori dai quadri ai mobili, dagli oggetti ai libri antichi. Ha pubblicato due romanzi e scritto diverse recensioni in campo artistico.
 
Maria Nata da genitori di origine toscana, vive ad Ancona . Lavora come impiegata in un Istituto di Credito. Si sposa a 26 anni. Inizialmente il matrimonio va bene; poi il marito, trasferitosi per motivi di lavoro a Milano, rientrava solo il fine settimana, così per 8 anni. Ci si allontanava sempre più .. Nel 2001 si arriva ad una separazione. Si inizia una pagina bianca. Partita che aveva solo il suo lavoro, tutto il resto era da ricostruire: la casa, le amicizie e l’educazione del figlio minorenne. Ora vive bene nel suo piccolo appartamento dove il figlio, che studia Teatro e Recitazione a Roma, la raggiunge quasi ogni fine settimana. Da tempo pratica yoga per acquistare energia vitale. Ama andare in palestra e passeggiare; quando è possibile, di prima mattina, va a camminare da sola sulla spiaggia. Tanti i suoi interessi culturali, dalla lettura all’arte, alla musica. Si ritiene, in fondo una romantica: la sua porta non è chiusa a nuove emozioni.
 
Maria Grazia Nata a Belluno, vive d Ancona dall’età di 13 anni. Dopo l’istituto Magistrale si laurea in Lettere ad Urbino. Inizia l’insegnamento nella Scuola Media. Si sposa nel ’75 . Dopo sette anni la separazione. Conosce Paolo e insieme vivono una grande storia,condividendo tanti viaggi e interessi culturalidal teatro all’arte, alla letteratura. Colpito da una grave malattia, Paolo muore nel ’98; la madre malata di Alzheimer, lo segue dopo poco tempo. Maria Grazia è una donna forte e trova l’impulso di andare avanti, lo slancio vitale in cui vince la vita. La scrittura e la poesia l’accompagnano fin dall’adolescenza; non solo sono fonte di libertà e di piacere, ma danno senso alla sua vita. Segue uno stile di vita semplice, coerente . Ha un forte legame con la natura, il mare ed il vento e, come può, ama camminare all’aria aperta. Continuo il suo esercizio di dialogo con l’Invisibile. L’equilibrio una sua conquista quotidiana. Fondamentale la lettura che pratica da sempre. Nella sua nuova casa sono tanti i libri, i diari , i vari quadri di Paolo e gli oggetti affettivi tra cui Louisito, una statuina comprata a Granada a 20 anni. Ha pubblicato diversi libri di poesie, racconti ed un romanzo.
Milvia E’ nata e vive ad Ancona. Diplomatasi all’I.S.E.F. di Urbino, insegna Educazione Fisica nella scuola pubblica per 30 anni. Nel 92’ si separa dal marito. Una svolta radicale, un rovesciamento di ruoli da quello sociale a quello familiare. La figlia, ormai adulta, vive per conto proprio. Milvia nel dolore prende consapevolezza e forza e trova una sua dimensione. Lavora per 12 anni in una agenzia investigativa. Ha una sua casa, nuove amicizie. Quando la madre si ammala di Alzheimer, l’aiuta andando ad abitare con lei e l’assiste fino alla fine. Ora vive sola nella casa genitoriale; la sorella minore, disabile psichica, vive in un istituto, ma torna due giorni la settimana con gioia di entrambe. Milvia continua ad insegnare ginnastica per adulti, prima in palestre private, ora come volontaria all’Unitre. Ama gli animali, la lettura di vari generi ed è appassionata di giardinaggio. Pratica il ballo di sala, in particolare il ballo argentino. Tra i tanti oggetti il più caro è una radio galena che il padre si era costruito durante la guerra e con cui comunicava con radio Londra.
Patricia Nasce e vive ad Ancona. Durante il liceo conosce Sergio e si sposa a 21 anni. Dopo un anno il primo figlio. Nel frattempo sia lei che il marito si iscrivono all’Università: Patrizia a Perugia dove si laurea in Lettere con specializzazione in Storia dell’arte ed Estetica; Sergio, mentre lavora alla Telecom, si laurea ad Ancona in Economia e Commercio. Nasce il secondo figlio. Il marito sempre fuori casa per lavoro in varie parti d’Italia. Patrizia si adatta e fa da padre e da madre ai suoi figli. Nel 2001 Sergio si ammala e muore in 8 mesi.Ad affrontare la sofferenza l’ha aiutata l’immaginazione, il ricordare i tanti viaggi, le tante esperienze nelle varie parti del mondo. Poi s’immedesimava con quanti avevano patito come lei e ciò la confortava. Ama la meditazione e la filosofia ed ha fatto suo il motto”conosci te stesso” per ritrovarsi e star bene da sola, godendo della sua libertà. Dopo aver insegnato per 30 anni, ora si dedica a ricerche storiche e continua a viaggiare per manifestazioni artistiche e culturali.
Patrizia Nativa di Bolzano, vive ad Ancona da più di 30 anni. Incontra il suo futuro marito, un giovane anconetano, in treno. Si sposano. Nel frattempo , dopo gli Studi di Arte e di Grafica a Milano, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Macerata e, nonostante la nascita di tre figli, riesce a studiare ed a laurearsi. Il marito, una figura dominante, non si accorge che Patrizia sta crescendo ed ha bisogno di attenzione e gratificazione. Nel 2003 la separazione. Inizialmente pensa di ricostruirsi una vita, credendo che la sua identità si realizzi nel rapporto di coppia, poi comprende che deve trovarla in se stessa. Importante il senso di libertà che ha acquisito, il fatto di poter decidere da sola della propria vita. Coltiva due grandi passioni: la pittura e il tango. Ora espone le sue opere in campo nazionale ed insegna tango argentino . I figli ormai adulti, fuori casa. E’ nonna di un bambino di tre anni.
Tiziana Nativa di Jesi, vive e lavora ad Ancona. Conosce il primo marito nell’adolescenza e si sposa a 20 anni. Nasce il primo figlio. Nel frattempo continua gli studi laureandosi in Sociologia ad Urbino. Inizia a sentirsi sempre più diversa e lontana. Dopo anni incontra una seconda persona, un uomo colto e di fascino. Ottenuto il divorzio, si sposano. Lavorano insieme; tanti i viaggi e le esperienze sociali e culturali. Nasce il secondo figlio che ora ha quasi 15 anni. Con il tempo il loro rapporto si rivela doloroso e conflittuale. Da una situazione di dipendenza in Tiziana scatta la crescita e la forza per la separazione. Cambiamento totale sia a livello sociale che economico. Si inizia daccapo. Ora ne sta venendo fuori: ha l’affido del figlio, una nuova casa ed un nuovo lavoro. Importanti le amicizie, ma fondamentali il figlio e le sue risorse interiori. Oltre la danza e la palestra , ama la lettura ed ha una viva passione per l’Arte. Segue vari corsi di Pittura e partecipa a mostre collettive.

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19 commenti

  1. “Nuove donne in salotto“ di Rosella Centanni è un portfolio a struttura concettuale che raccoglie nove profili di sue amiche unite da una comune condizione: il vivere single. L’opera è composta da nove parti ognuna delle quali è strutturata da un polittico di quattro foto che mantiene coerente la propria struttura semantica formata dal ritratto ambientato della persona nella propria casa , il ritratto in primo piano, la rappresentazione di un tratto caratteristico della sua gestualità, la rappresentazione di un segno rappresentativo delle sue passioni. Ogni polittico è completato da un testo che narra la vicenda esistenziale del soggetto. L’idea centrale del portfolio è delineare lo stile di vita scelto da queste donne nell’affrontare la condizione della single, conseguita con diversi percorsi più o meno sofferti. Ne esce un campione indicativo degli attuali nuovi modelli della femminilità, anche se è da considerare riferito al ristretto ambito delle amicizie dell’autrice.

  2. Nuove donne, nuove donne più una decima che non si vede ma sicuramente assomigliante alle altre. Nove nuove donne che (ri)posano in un polittico ritratto anche un poco politico. Lo sguardo di chi guarda le fotografie scorre felicemente sulle sequenze perfettamente patinate ed ovattate come i salotti confortevoli ed amichevoli. Prime le donne e l’ambiente che si create attorno, poi il ritratto rigido tipo fototessera perché loro saranno sempre diverse da come vengono in foto; a seguire come terza parte l’aspetto forse più interessante del polittico, che ci aiuta a comprendere meglio la loro personalità, la gestualità delle loro mani. Infine l’oggetto che dovrebbe rappresentarle ma che personalmente mi fanno pensare ad altro. Le parole? Ma queste si posso leggere e quindi non abbisognano della fotografia.

  3. Sono orgoglioso di avere Rosella come socia del Circolo Archivivi.
    Questo lavoro è davvero molto bello, intenso, e credo che le donne-amiche di Rosella le saranno riconoscenti per dei ritratti che non si limitano a raffigurare i rispettivi volti, ma che entrano nella personalità di ciascuna.
    Brava Rosella!!!

    1. Grazie, Maurizio Tieghi, dell’attenzione verso il mio lavoro. Quando ci si espone si accettano le critiche, l’importante che siano costruttive!
      Cordialmente
      Rosella Centanni

  4. L’autrice attraverso questo lavoro armonico e ben strutturato non ci racconta solo di queste n(u)ove donne; ci porta a riflettere su quanto sia cambiata negli ultimi anni la vita “dell’altra metà del cielo”.
    I nove ritratti ci presentano donne forti, che hanno trovato equilibrio e piena realizzazione.
    Vivono in case accoglienti; sono belle, curate, eleganti. Ci raccontano di quella bellezza che va oltre, che è data dalla consapevolezza del proprio valore.
    Un lavoro che è un omaggio non solo alle protagoniste ma a tutte le donne.
    Grazie Rosella
    Orietta Bay

  5. Grazie, Orietta Bay, di aver ben colto l’essenza del mio lavoro. Il mio messaggio è arrivato e ne sono molto contenta..non solo per me, ma per le tante donne che io, con un piccolo campione, ho voluto rappresentare.
    Rosella Centanni

  6. Complimenti Rosella per il tuo lavoro molto rigoroso, anche se, come gusto personale,l’avrei visto meno schematico, ma più libero e più coinvolgente per i soggetti fotografati…ma ribadisco è un parere personale e non posso che farti i complimenti per l’ottima idea

    1. Grazie, Massimo Pascucci, per le tue ossrvazioni. Ero abituata a fotografare in un modo più libero, senza schemi. Questo progetto per me è stata una sfida. L’importante è che l’idea sia piaciuta e che il significato sia arrivato.
      Grazie
      Rosella Centanni

  7. ogni gruppo di immagini rappresenta in maniera artistica e profondamente umana i personaggi ritratti. Tante storie diverse e intriganti che descrivono quello che la fotografa vuole comunicare lasciando spazio a chi osserva di viaggiare con la mente e di immaginare oltre. Veramente interessante e ben prodotto. Complimenti Lugo

    1. Grazie, Lucio Governa, di aver apprezzato il mio lavoro in cui ho messo tutta me stessa. Mi piace ” il viaggiare con la mente e l’immaginare oltre…”
      Sono contenta!
      Rosella

  8. A Sassoferrato, in occasione del “Face Photo News”, dal vivo ho potuto apprezzare ancora di più il tuo lavoro; mi è piaciuto molto perchè, come hanno sottolineato negli altri interventi,non si limita all’apparenza ma “entra nella sostanza”.

    1. Grazie, Giancarla Lorenzini,che hai potuto apprezzare dal vivo il mio lavoro, a Sassoferrato. Ho cercato di andare all’essenza delle mie donne; se lo confermi, vuol significare che il messaggio è passato.
      Rosella

  9. Volti e posture che la delicatissima sensibilità di Rosella Centanni mette in immediata comunicazione con chi guarda. Rosella fissa”l’attimo fuggente” che svela l’essenza di ognuna di queste donne con discreta, gentile, talvolta sofferta,condivisione.La macchina fotografica, nelle sue mani mani,è strumento raffinato di scambio affettivo profondo e “non detto” con chi e quanto viene ritratto.Grazie per tutto questo.
    Nadia Mogini

    1. Grazie, Nadia, per aver condiviso il mio lavoro sin dall’inizio e per avermi incoraggiato sempre ad andare avanti nei miei progetti fotografici.
      Ancora grazie, cara amica.
      Rosella

  10. Con grandissima curiosità sono entrata nel salotto delle tue amiche…scoprendo che una è anche amica mia…
    Hai saputo raccontarle in modo esauriente con sole quattro immagini. Assai belle le mani…Un lavoro bello e
    interessante…
    Maria Vodarich

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