La crisi in silenzio – di Luigi Montuoro
La Crisi in silenzio.
La crisi economica in questo periodo dilaga a macchia d’olio e tutti ne veniamo toccati.
Alcuni la subiscono in modo pesante. La maggior parte “solo” con restrizioni, cali del volume d’affari oppure semplicemente con l’ansia di rischiare il proprio posto di lavoro.
Partendo dalla mia esperienza personale, in cui mi trovo a subire la crisi per conseguenza diretta delle difficoltà dei miei clienti, ho voluto rappresentarla in una sequenza di immagini in cui ogni soggetto entra nell’immagine successiva creando un legame circolare che potrebbe allargarsi all’infinto.
Come la maggior parte della popolazione, le persone ritratte vivono questa crisi in “silenziosa” rassegnazione, conseguenza della sensazione di impotenza che si prova nel cercare di contrastarla. Quasi a ricordare la canzone “The Sound of silence” , in cui le persone non riescono ad esprimere il loro pensiero e subiscono, genuflessi, i messaggi del “dio neon” che loro stesse avevano creato.
Luigi Montuoro
“La crisi in silenzio” di Luigi Montuoro è un chiaro esempio di come si può tradurre in immagini un concetto. Parlare con fotografie richiede l’ideazione di un modello iconico (concept fotografico) che riesca a coniugare il significato voluto e dilatarlo con le atmosfere, i valori simbolici e quant’altro l’immagine può consentire. La luce diffusa degli ambienti di lavoro, tanto diversi tra loro, ci mostrano le persone nello stesso atteggiamento di impotenza, davanti alla crisi, e i tre fogli disseminati nello scenario che ritraggono la persona della fotografia precedente generano il senso della sequenza. Ecco come in questo caso l’opera concettuale va oltre il concetto, per mostrare uno spaccato di realtà private che parlano di protagonisti silenziosi del nostro tempo; ce ne mostrano i volti, gli abbigliamenti, il loro ambiente di lavoro dove ogni giorno vivono fatica, ansie e soddisfazioni.
Questa crisi ci è scivolata addosso, lenta e subdola si è infiltrata nel tessuto economico del nostro paese ormai assuefatto al benessere, tanto da darlo ormai quasi per scontato.
Ed è così che siamo stati sorpresi, disarmati ed impreparati!
Le immagini di Montuoro esprimono in maniera chiara questa condizione ed i sentimenti che ne derivano, la postura data ai soggetti ne è la dimostrazione, la stessa scelta di inserire le immagini fotografiche in caduta libera accentua la sensazione di instabilità, non solo economica.
Condivido sempre la scelta grafica dell’uso della foto nella foto e la semplicità e pulizia della composizione.
Mo piace molto l’idea che ha utilizzato Luigi per rappresentare l’effetto domino della crisi.
Non so se formalmente ci sarebbe stata bene, ma mi sarebbe piaciuta una immagine “iniziale” per spiegare l’origine della crisi …se qualcuno ha capito qual’è stata.
Un’indagine sociale di spessore, quella di Luigi Montuoro.
300 miliardi di evasione, elusione ed erosione fiscale sono difficili da gestire……………….oggi.
Il lavoro di Luigi Montuoro è una lucida esemplificazione del dramma della crisi economica che ci circonda e ci attanaglia. L’atteggiamento di rassegnata impotenza dei soggetti rappresentati, idealmente collegati e accomunati dalla presenza delle foto dei personaggi precedenti in una sorta di perverso “loop” , ci porta alla consapevolezza che tutti noi siamo realmente inseriti all’interno di una grande ruota , che non ci lascia uscire e ci stritola continuando a girare su se stessa. Ma proprio perchè accomunati dallo stesso destino potremo cercare tutti insieme di spezzare questa perversa rotazione. Bravo Luigi!! Un ottimo lavoro!!
Lavoro concettuale di spessore, tutti partecipano a pezzi alla situazione di ognuno, anche lui/lei a pezzi per il momento particolare e terribile che attraversa il mondo del lavoro e quindi la vita di tutti i giorni.. Mi sento a pezzi anche io…. Lugo
Idea efficace per rappresentare questo momento in cui il benessere ci sta abbandonando. Sarebbe bello se quelle foto che scivolano via a rappresentare l’effetto domino potessero rialzarsi per creare un riscatto collettivo. Dove come singoli siamo impotenti , insieme siamo una forza , coscienti che non possiamo più tornare come prima perchè altri sistemi economici ci incalzano. La forza di queste foto sta negli spunti di riflessione che possono dare.