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Giuliana Traverso – Si alza il sipario – di Orietta Bay

Giuliana Traverso

Da “Si alza il Sipario” gennaio 1994

Con tra le mani il catalogo e leggendo “Si alza il sipario – volti e movimenti nel Carlo Felice fotografati da Giuliana Traverso” ci aspettiamo, aprendolo, di vedere comparire, stampate all’interno, fotografie che riprendono l’andata in scena di uno spettacolo teatrale, di un balletto o di un’opera. Siamo quasi sicuri di rivivere, scelto dall’autrice, uno degli spettacoli più importanti e scenograficamente meglio realizzati.

Ci aspettiamo come protagonisti attori, ballerini o cantanti tra i più affermati del mondo artistico, i cui volti, movenze e voci ci sono noti e ci sanno incantare.

Ma anche questa volta quel qualcosa di diverso capita e ci stupisce; l’autrice fa una scelta altra, insolita, che non ci aspettavamo.

Questo “Si alza il sipario” ci mostra sì quello che succede dietro le quinte, ma appena un poco prima, un tempo avanti, quando si lavora perchè tutto raggiunga armonia e perfezione e si realizzano tutti gli accordi intonati per la rappresentazione.

Il racconto narrativo si apre con il volto sereno di Nerone Ceccarelli che appare un poco nascosto dietro un specie di sipario che cela lavori ancora in corso d’opera. Il suo sguardo pare invitarci ad entrare, ma silenziosi e attenti, per conoscere ciò che consentirà la perfezione del dopo.

Proseguendo incontriamo il mondo del dietro palcoscenico.

Ci sono tutti i protagonisti che con il paziente e perfetto operare consentono di raggiungere risultati di eccellenza.

Lo sguardo dell’autrice si sofferma sulla grazia dei movimenti e sulla concentrazione dei volti che si preparano all’interpretazione.

Cattura gestualità importanti di artisti che accordano il loro strumento o ripassano un passaggio difficile. Riprende mani che lavorano velocemente per sistemare abiti e trucco, spostare fondali e allestire la scena. Un’atmosfera di laboriosità dove prevale la rigorosa attenzione a tutto. Si sente nell’aria la tensione emotiva della ricerca della perfezione. Nulla può essere tralasciato, ogni particolare va controllato.

E le presenze di Raimondo Sirotti e Aurelio Caminati come custodi della bellezza del luogo che hanno con le loro opere contribuito a restaurare.

Nelle inquadrature e nei tagli anche l’autrice ricerca il massimo.

Grazia nei movimenti e visione appassionata nel particolare, uno studio di armonia delle forme e della luce che accarezza e si trasforma in armonia di esecuzione.

C’è nella scelta della sequenza un crescendo di ritmo, nella decisione di descrivere in bianco e nero uno sguardo d’intimità, come essere riusciti a condividere il segreto che consentirà l’esplosione colorata di quello che succederà quando, alzatosi il sipario, inizierà lo spettacolo.

In tutto questo l’autrice è riuscita a nascondersi, non c’è mai nessuno sguardo in camera, Lei è stata una presenza assente che ha registrato senza interferire, restituendoci la magia di un luogo che è sogno e bellezza.

Orietta Bay

 

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2 commenti

  1. Quasi vent’anni fa raccontare il teatro dal backstage non era scontato e nemmeno lo era cercare di rappresentare il talento degli artisti, che insieme fanno grande un Teatro come il Carlo Felice di Genova, attraverso la sequenza di scatti simbolici e metaforici. In “Si alza il sipario” è notevole il risultato tecnico per risolvere le difficoltà di ripresa dietro le quinte con luci che lasciano la plasticità al B/N. Giuliana Traverso, con un’opera narrativa tematica, va oltre il concept prevedibile dell’esecuzione dell’opera. Ella ci mette a contatto con un ambiente difficile da conoscere, per i non addetti ai lavori, e ci porta a sentire chi costruisce la rappresentazione teatrale come il vero cuore pulsante di questo mondo magico comunicatore di straordinari contenuti e sentimenti.

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