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ITACA – di Giovanni Marrozzini e Matteo Fulimeni

ITACA
di Giovanni Marrozzini e Matteo Fulimeni
In mostra alla Mole Vanvitelliana di Ancona fino al 26/01/2014

Avrei incontrato la Maga?  Tante volte mi era bastato affacciarmi, arrivando da rue de Seine, all’arco che dà sul quai de Conti, e appena la luce di cenere e di olivo sospesa sul fiume mi lasciava distinguere le forme, subito la sua figurina sottile di si disegnava sul  Pot des Arts, qualche volta muovendosi da una parte all’altra , qualche altra ferma contro la ringhiera di ferro, china sull’acqua.
Ed era così naturale attraversare la strada, salire i gradini del ponte, penetrare nella sua sottile vita ed avvicinarmi alla Maga, che sorrideva senza sorpresa, convinta quanto me che incontrarsi per caso non era un caso nelle nostre vite, e che la gente che si dà appuntamenti precisi è la medesima che ha bisogno del foglio a righe per scriversi o che preme dal basso il tubetto del dentifricio.

Julio Cortàzar, Rayuela

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11 commenti

  1. La imponente mostra allestita nei prestigiosi spazi della Mole Vanvitteliana di Ancona ci ha donato un grande ritorno del progetto “ITACA” che Giovanni Marrozzini ha realizzato con la FIAF tra il 2011 e il 2012. Per chi non conosce il progetto, ne traccio la breve storia: inizia a Marzo del 2011 e ha lo scopo di far toccare, alla coppia Giovanni Marrozzini (fotografo) Matteo Filumeni ( giovane scrittore), le Regioni italiane compiendo degli work shop presso i Circoli fotografici della FIAF che hanno poi dato ai due autori la possibilità di conoscere rapidamente aspetti peculiari del loro territorio.
    “ITACA” è stato un progetto molto complesso e impegnativo sotto ogni punto di vista, artistico o organizzativo che sia. Roberto Rossi Vicepresidente FIAF si è occupato dell’organizzazione di ogni aspetto operativo, del viaggio, degli incontri, della mostra al CIFA di Bibbiena nel giugno del 2012, della pubblicazione del libro e anche alla stessa mostra di Ancona egli ha dato il suo valido contributo professionale curatoriale e di editing.
    Rivedere “ITACA” è stato rinnovare l’emozione vissuta a Bibbiena nel 2012 a quell’inaugurazione con oltre 300 persone che abbiamo celebrato anche su Agorà Di Cult. E’ una mostra che, per il complesso intreccio di messaggi, trova negli ampi spazi della Mole una stupenda modalità espositiva. Alla Mole Vanvitteliana gli ambienti espositivi spaventano per la loro immensità, sono una sfida che farebbe paura a qualsiasi autore, e “ITACA” ci sta molto bene!
    La mostra presenta le immagini fotografiche che sono pubblicate nel libro; esse sono raggruppate prevalentemente a dittico, qualche trittico e polittico, inoltre sono intervallate da dei brevi brani letterari di Matteo Filumeni.
    “ITACA” esposta va oltre il libro, esprime tutte le potenzialità dell’opera fotografica realizzata da Giovanni Marrozzini. Colpisce profondamente il narrare aspetti dell’Italia e della sua gente leggendo le singole storie personali.
    Sono storie che approfondiscono temi appartenenti all’immaginario collettivo del nostro popolo, sono figure che rappresentano frammenti della nostra storia e per come sono interpretate assumono la forza della sineddoche che riesce a parlare del tutto attraverso una sua parte significante.
    E’ il sotterraneo della vita interiore che viene cercata e spesso rivelata attraverso la metafora, l’allegoria. La visione diretta e penetrante dell’obiettivo di Giovanni Marrozzini trova spesso la massima partecipazione del soggetto. Giovanni è prima di tutto un uomo che comprende la vicenda umana della persona ritratta e riesce a comunicarcelo con lo scatto fotografico. I ritratti, i paesaggi, si susseguono tutti con una coerenza stilistica che comunica nel visitatore la forte emozione di appartenere anch’egli a questo coro immenso di volti che ci mostrano tanti aspetti intimi degli italiani che in qualche misura appartengono a tutti noi.

  2. straordinario, io non aggiungerei altro ,non possiedo parole per dire quanto mi piace questo progetto e questa idea ,un lavoro intenso ed una bellissima fotografia.

  3. E’ un documento Prezioso per il nostro Paese, che sarà, se possibile,ancora maggiormente riconosciuto tra qualche anno.
    Già oggi alcune storie sono irripetibili a causa dei veloci cambiamenti dei personaggi e dei territori e fanno già parte della storia
    .Il lavoro ed il sacrificio anche fisico rimarranno un segno indelebile.
    Il grande valore artistico e letterario di ITACA è già indiscutibile oggi.
    AUGURI DI BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO A TUTTI !!!

  4. ITAca è un volo profondo nell’anima di quanto visto e trasmesso attraverso occhi e pensieri intensi, un progetto che trasmette emozioni davvero particolari.
    Un grande plauso a Giovanni e Matteo!
    Colgo l’occasione per augurare Buone Feste e felice Anno Nuovo a TUTTI insieme a saluti e un grazie a Giovanni e Matteo, all’infaticabile Direttore Silvano Bicocchi, agli autori di Agorà e ai lettori tutti.
    Lunga vita ad AGORA’!

  5. Tutti coloro che hanno postato finora sul blog, mi scuseranno (così son certo che farà anche Silvano) se finora non ho mai partecipato attivamente. Lo faccio ora solo per testimoniare l’emozione e lo stupore che mi prende ogni volta (e sono ormai innumerevoli) che osservo e leggo le “storie” di Giovanni e Matteo.

  6. Guardo sempre con attenzione Agorà Di Cult leggendo ogni volta il breve ed acuto appunto interpretativo di Silvano Bicocchi.Mi fa piacere stavolta avere l’ occasione di esprimere la mia ammirazione e stima per il lavoro di Giovanni.L’ anno scorso, passando da Milano, me l’ aveva mostrato in bozze, e credo di essere riuscito subito a capire la vera novità di linguaggio che la sequenza sapeva esprimere. Itaca parte da una motivazione semplice, scontata, un ‘viaggio in Italia’ come fotografi e uomini di lettere a migliaia hanno già fatto dall’ 800 ad oggi. Ma la novità visuale sta – secondo me – nel memorabile mix tra due capacità : quella di sondare, o capire , il tessuto magmatico della nostra società ( in crisi ) di oggi, e quella di rendere una complessità angosciante di temi e personaggi, sempre, con grande freschezza inventiva. La formula del dittico, spesso scontata, diventa qui un pretesto narrativo fulmineo. Esempio: le grandi labbra scolpite contro il cielo si affiancano alla coppia di giovani sardi ‘in costume’ L’ anacronismo, la banalità del loro look vengono completati da un abbraccio che nei due sguardi contiene smarrimento,orgoglio, incoscienza e assieme vitalità. Giovanni, questa fotografia è un’opera aperta a mille pensieri, rimandi, ipotesi… ed è nel contempo pesante, concreta, storica. Fa onore a te e ti conferma come l’ autore più interessante della nuova fotografia italiana.
    Cesare Colombo

  7. Apprezzo profondamente i progetti fotografici a lungo termine dove la fotografia assume il carattere di vissuto, come un passaggio esperienziale che sonda la realtà che circonda l’occhio interiore del fotografo, in modo surreale, amplificando emozioni e sensazioni difficilmente esprimibili con una fotografia immediata, puramente descrittiva, documentaria.
    Una fotografia che si rivolge direttamente all’osservatore stabilendo un dialogo diretto e molto profondo grazie all’esposizione e alla modalità che è propria del racconto, non a caso utilizzato in simbiosi per descrivere quello che la dualità del termine “foto-grafia”, luce-scrittura, vuole rappresentare ai massimi livelli espressivi.
    Complimenti a Giovanni, a mio parere uno dei migliori reporter in scala internazionale e a Matteo Filumeni per l’ispirato contrappunto fornito a Giovanni.

  8. Sono molto contenta che la mostra, qui ad Ancona, stia riscuotendo tanto successo. Quello di Giovanni e Matteo è un grande lavoro, profondamente umano e ben strutturato, che prende le nostre emozioni e avrà una lunga vita. Un grazie di cuore agli autori e a quanti hanno collaborato al progetto Itaca.
    Rosella Centanni

  9. Ancora oggi, dopo quasi due anni, vivo il rimpianto di non aver potuto partecipare al progetto “ITACA”. Per motivi personali non potei lavorare a Chiavari con Giovanni e gli amici del DLF ma partecipai alla serata di presentazione delle attività.
    Grazie a quel felice incontro ho capito cosa doveva essere per me la fotografia.
    La grande umanità di Giovanni mi aveva commosso allora e continua a farlo ogni qualvolta incontro un suo progetto.
    ITACA rimarrà nella storia della fotografia italiana come ritratto del bel paese che tutti vorremmo ritrovare.
    Grazie Giovanni e, spero, a presto.

  10. Sono in perfetto accordo con tutti i lusinghieri commenti espressi nei confronti del Progetto Itaca e del grande, intenso, stimolante lavoro che è stato fatto dagli ideatori del progetto e da Giovanni e Matteo.
    Per questo ho nel cuore la speranza che questa mostra, che purtroppo non ho avuto la gioia di vedere ad Ancona, possa essere esposta anche a Genova…
    Orietta Bay

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