Caraibi all’italiana – di Giovanni Cignarella

Caraibi all’italiana – di Giovanni Cignarella

Opera presentata a “Portfolio: istruzioni per l’uso” di Piombino.

L’idea centrale del portfolio è quella di rappresentare, con un reportage, la realtà delle Spiagge Bianche, luogo ove hanno sede diverse contraddizioni.

Davanti allo stabilimento chimico della Solvay, in Rosignano Solvay – frazione di Rosignano Marittimo, si è formata una spiaggia, in apparenza tropicale, ma nata dagli scarti delle lavorazioni che vengono sversati in mare da circa un secolo di attività della Solvay. Nei pressi della spiaggia è presente una duna, anche questa in apparenza naturale, ma si tratta di una ex discarica. Questo sito, nonostante tutto, viene proposto come un sito turistico.

Molti turisti sono consapevoli della situazione, anche del fatto che in passato sono state sversate in mare diverse sostanze pericolose per la salute, tuttavia ci vanno volentieri perché la spiaggia è bianca e ci si abbronza facilmente. E poi l’attrazione di trovarsi in un posto paradisiaco senza doversi recare in posti lontani e spendere molti soldi è grande anche se un’illusione.

Diversi sono i cartelli di divieto presenti. Nessuno li rispetta e nessuno li fa rispettare. Il dubbio che ci siano degli interessi in gioco è grande. Si pensi che, oltre ad essere una meta turistica, queste spiagge sono state utilizzate per girare film e spot televisivi.

Questi sono i caraibi dei poveretti, da commedia all’italiana. Grandi ambizioni, disinformazione e scarso senso civico.

Note informative

La situazione descritta si riferisce all’arco temporale durante il quale il portfolio è stato realizzato, le estati 2011 e 2012. La foto che mostra il punto in cui avviene lo sversamento in mare dei fanghi di risulta delle lavorazioni è stata realizzata nel 2013 al solo fine di evidenziare il legame causa-effetto (sversamenti-colorazione dei fondali e spiaggia) e il contenuto non è in contraddizione con quanto rappresentato, perché in questa foto si rappresenta ciò che normalmente si verificava anche prima che venisse tolto il divieto di balneazione e di stazionamento al momento della realizzazione del reportage. Si precisa che il divieto di stazionamento e di balneazione era limitato a una piccola porzione delle Spiagge Bianche.

Attualmente queste spiagge sono balneabili e gli operatori turistici hanno aperto un dibattito sull’opportunità di cambiare il nome alla frazione da Rosignano Solvay in Rosignano Marittima. Sono stati installati dei cartelli che riferiscono esplicitamente la natura, artificiale e chimica, di queste spiagge e rassicurano su un monitoraggio sulla salute effettuato dall’ARPAT (Agenzia Regionale per l’ambiente della Toscana).

Nel reportage, comunque riferito alle estati 2011 e 2012, si rappresenta la situazione al momento della realizzazione degli scatti senza giungere a nessuna conclusione, lasciandola alla libertà e al giudizio di chi legge l’opera.

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