Sospesi – di Marco Brioni

SOSPESI

Il 9 Febbraio 2013 la storica Cartiera Burgo di Mantova ha chiuso i battenti e 188 dipendenti si sono ritrovati senza più un lavoro. Per le realtà industriali presenti sul nostro territorio, 188 persone non sono poi un numero elevatissimo.
Cosa differenzia, quindi, questa chiusura dalle altre innumerevoli che si sono susseguite in questi ultimi due anni?
Il fatto che la Cartiera Burgo rappresenta per Mantova ciò che la FIAT rappresenta (o meglio rappresentava) per Torino: un simbolo. L’azienda è la più antica sul territorio comunale (1902 la data di fondazione) e la storica sede di viale Poggio Reale è un capolavoro architettonico di Pier Luigi Nervi che volle progettare l’azienda come un ponte sospeso.

L’intreccio con il tessuto sociale mantovano diventa lampante se si pensa che, in base ad un sondaggio del gennaio 2013, il 99% degli abitanti nel comune di Mantova conosceva, o era parente di un dipendente Burgo.
Emblematico il caso di un dipendente il cui padre, il cui nonno e il cui bisnonno erano tutti impiegati alla cartiera. Poche fabbriche in Italia possono vantare lavoratori di quarta generazione.
Mi sono avvicinato al problema della cartiera, come spesso accade nei miei approfondimenti, quando il frastuono mediatico della chiusura si era già placato da un po’.
Nel gennaio 2014, attraverso l’indispensabile aiuto di alcuni amici ex-dipendenti Burgo, ho avuto modo di accostarmi al dramma che ha colpito l’azienda e la città. Subito mi ha impressionato una delle frasi che, durante un colloquio, mi ha riferito una delle icone della protesta sindacale mantovana: mi fece capire che indubbiamente le persone rimaste senza lavoro rappresentano un dramma incalcolabile, ma la cosa che più ha sconvolto i mantovani tutti, dipendenti e non, è stato proprio la caduta di un simbolo.
Questo ha creato tra i cittadini una rete di solidarietà senza precedenti e, grazie a questo, gli ex dipendenti hanno avuto modo di organizzare, presso la mensa aziendale, un presidio fisso di protesta che ha tenuto in vita la speranza fino al 9 Maggio 2014, giorno in cui anche quest’ultimo baluardo è venuto meno.

Marco Brioni

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