Animatore CulturaleMostre

PHOTOGRAPHER, donne che fotografano le donne- di Cinzia Battagliola

 
 
 
 


.
manifesto-01
 
 

PHOTOGRAPHER, donne che fotografano le donne

a cura di Cinzia Battagliola

 
E’ con grande piacere che inoltro questo invito a partecipare

Venerdì 25 novembre alle ore 19.00
presso lo Spazio Contemporanea, di Brescia in Corsetto Sant’Agata 22.

all’inaugurazione della mostra fotografica “PHOTOGRAPHER, donne che fotografano le donne”.
L’esposizione comprende oltre 70 artiste che hanno segnato la storia della fotografi, tra le quali: J.M. Cameron, Ruth Bernard, Diane Arbus, Francesca Woodman, Cyndy Sherman, Annie Leibovitz, Vanessa Beecroft, Marina Abramovich, Shirin Neshat, Nat Goldin, Sarah Moon.
 

Julia Margaret Cameron
Julia Margaret Cameron
 
Ghitta Carell
Ghitta Carell
 
Germaine Krull
Germaine Krull
 
Irina Ionesco
Irina Ionesco
 
Letizia Battaglia
Letizia Battaglia
 
A sostegno delle donne delle Comunità Resilienti in Mozambico saranno acquistabili le opere delle fotografe: Alejandra Mendez, Antonella Monzoni, Carla Cibelli, Chiara Boschi, Cinzia Battagliola, Ilaria Facci, Manuela Metelli, Piera Cavalieri, Renza Grossi, Serena Gallini, Silvana Wilhem.
In qualità di curatrice della mostra sarei lieta della vostra presenza e di condividere con voi questo evento così speciale.
Vi sarei grata se poteste inviare ai vostri contatti ed ai gruppi fotografici del territorio sia l’avviso che la locandina.
Vi ringrazio e vi aspetto.
Cinzia Battagliola
 
Joyce Tenneson
Joyce Tenneson
 
 
photographer_locandina   (locandina in pdf scaricabile)
note-sulle-associazioni   (pdf scaricabile)

Articoli correlati

5 commenti

  1. “Photographer, donne che fotografano le donne”, a cura di Cinzia Battagliola, è una mostra che costituisce un altro passo di quel percorso che ci conduce verso una visione liberata della “Donna”, liberata dalla complessa sedimentazione storica di stereotipi che ancora oggi la definiscono a priori.
    Penso che tantissimi altri passi se ne dovranno fare perché nell’immaginario collettivo l’idea della Donna trovi un mutamento significativo, contro la mentalità della nostra società sessista che ci ha portato fino alla barbarie del femminicidio.
    La fotografia si è inserita in questa dinamica antropologica con la forza del suo linguaggio potentissimo, nell’essere contemporaneamente vera impronta della realtà e immagine di essa.
    In mostra sono esposti esemplari di ciò che le fotografe hanno realizzato dagli albori della fotografia sino ai nostri giorni, dando un’idea del sofferto percorso di libertà espressiva compiuto dalla Donna nelle società occidentali.
    Mi colpisce la fotografia di Julia Margaret Cameron, che apre la serie delle immagini, perché mi pone di fronte a un disvelamento, con quella posa inespressiva e quindi non influenzata dal voler apparire un preordinato modello culturale del tempo.
    In quest’immagine, priva di quel lirismo che anima gran parte delle sue fotografie, grazie alla scarna messa in posa l’autrice ci introduce nel mistero della femminilità.
    La mostra “Photographer, donne che fotografano le donne” è un passaggio naturale nel percorso di liberazione espressiva che mi ricorda “Donna Fotografa” di Giuliana Traverso, una scuola di fotografia (dal 1968) dedicata alle donne. La Traverso sentì la necessità di creare un ambiente creativo non influenzato dalla maschilità del tempo. Il suo non fu un atteggiamento femminista ma di protezione dell’espressione femminile dal condizionamento dovuto alla presenza maschile; mi sembra che, pur nei dovuti distinguo, le fotografe contemporanee ripercorrano la stessa necessità.
    Complimenti a Cinzia Battagliola per il percorso fotografico che sta conducendo come fotografa e, da ora, anche come curatrice.
    Sono certo che questa nuova esperienza contribuirà a formare l’interessante persona che è in Lei, tanto sensibile verso le istanze del proprio tempo.

  2. È vero quanto detto dal direttore circa la prima fotografia di questo post.
    La fotografia della Cameron non ha tempo, e proprio vero! Il tempo è’ tiranno, dicono, ma per quanto riguarda la grande fotografia, come d’altronde per tutte le espressioni artistiche, e’ una certificazione di qualità.
    Qualità che definisce, in questa particolare opera, tutta la volontà femminile di raccontarsi, denunciare, affermare!
    Le donne hanno sempre avuto tanto da dire, con difficoltà sono riuscite a dimostrare le loro capacità e tanto ancora vedremo, fortunatamente.
    Cinzia Battagliola lavora da tempo in questa direzione è, in questa sua nuova avventura, dimostra lo spessore raggiunto che consente, al suo essere fotografa, di esprimersi in modo colto e profondo.
    Una ulteriore dimostrazione che oltre alle gonne c’è di più!
    Isabella Tholozan

  3. Ringrazio la FIAF ed in particolare il direttore di Agorà di Cult Silvano Bicocchi per questa pubblicazione.
    Questa mostra, che ho accettato di curare, mette in luce il percorso che è stato fatto dalle donne in fotografia dai primi dell’800 ad oggi. Sono opere rappresentative di un cammino femminile riguardo al linguaggio fotografico. Più mi addentravo nel lavoro più mi rendevo conto di quanto sia stata importante la fotografia per le donne, ed in questi ultimi anni è sempre aumentato il numero delle donne in fotografia. I motivi possono essere molteplici ma uno dei più importanti è sicuramente la capacità introspettiva che ogni donna possiede e che riesce ad esprimere attraverso le immagini. Questo non solamente x l’appartenenza di genere ma per il percorso storico e culturale.
    Io penso che la fotografia sia espressione dell’animo di una persona indipendentemente da tutto, è certo però che il percorso femminile negli ultimi decenni ha avuto uno sviluppo amplificato.
    la mostra “PhotograpHER” donne che fotografano le donne è legata ad un progetto a sostegno delle Donne delle Comunità Resilienti in Mozambico in cui credo fortemente, infatti una parte della mostra è dedicata ad undici fotografe contemporanee che hanno messo a disposizione le loro fotografie con la possibilità di acquisto ad un prezzo simbolico che verrà interamente devoluto alle associazioni: SVI, MEDICUS MUNDIe SCAIP. Certo è piccola cosa ma credo che ognuno nel proprio piccolo possa contribuire ad un miglioramento.
    Vi invito pertanto a visitarla, rimarrà aperta fino all’8 gennaio 2017.
    Vi aspetterò.
    Cinzia Battagliola

  4. Le donne che hanno fatto la storia della fotografia, sono tante e bravissime .
    A sgomitate si è fatta strada nella società la donna .
    The Women’s Eye pubblicato nel 1973 è forse il primo libro che prende più in considerazione la fotografia al femminile e Anne Tucker nella sua prefazione si rivolge con delle domande cruciali: Certe sensibilità sono esclusive del femminile? L’arte può essere distinta come femminile o maschile?
    Posi questa domanda in un incontro culturale (2011 )con il comune di Modena in occasione di una mostra fotografica alla Galleria e sala stampa “ Europea di Modena : “Le Donne fotografano le Donne” una mostra condivisa con la PhotoGallery di Sara Cestar i e altri 3 circoli fotografici di Modena, Circolo Fotoclub Colibrì ,Circolo fotografico Modenese e Circolo fotografico 4Ville .
    Osservando le foto in parete la risposta non poteva che essere affermativa; non tanto per I temi affrontati con tanta sensibilità ed emozionalità ; la famiglia, il lavoro delle donne, la maternità , bambini aspetti di tutto il mondo , ma in quanto la fotografia stessa esprimeva la liberazione della donna , oggi la donna ha possibilità economiche , può viaggiare e conoscere . Posso solo aggiungere che nei circoli fotografici sussiste ancora forte l’influenza maschile per non dire prepotenze sottilmente mascherate .
    Complimenti a Cinzia e a tutte le donne fotografe che hanno partecipato alla mostra ,ho conosciuto personalmente Cinzia Battagliola all’incontro culturale, sul tema il Silenzio , al circolo fotografico Grandangolo di Carpi non è solo fotografa ma anche una grande Donna .

  5. Stimo molto Cinzia Battagliola per i suoi straordinari lavori profondi e raffinati. Ed ora mi complimento per questa interessante iniziativa che mette in luce un percorso femminile molto spesso sofferto perché ostacolato dal “potere che oscura la mente”; ostacolato da una presa di posizione maschile che nei secoli ha pensato di cancellare le identità con la forza. Ma l’anima non potrà mai essere imprigionata e l’espressione umana, sia femminile che maschile, saprà sempre trovare rigagnoli di luce tra le pieghe, a volte contorte, della via. Al principio siamo stati fatti maschio e femmina, ognuno speculare all’altro, e proprio perché diversi capaci di completarsi a vicenda, e ancora non riesco a comprendere dove si sia generato lo squilibrio. Ritornando alla fotografia è chiaro che modi di sentire diversi arricchiscono e che quindi la diversità di approccio alla realtà e alle questioni della vita tipiche della donna rappresentano il completamento. Una donna che è portata all’introspezione proprio perché nei secoli ha subito, ha sofferto, ma ha saputo trovare dentro se stessa spazi di libertà inviolati.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button