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Reportage dall'isola del pianto – di Maurizio Tieghi

REPORTAGE DALL’ISOLA DEL PIANTO

a cura di Maurizio Tieghi FotoClub Ferrara.

FOTOCLUB FERRARA

da un’idea del

CENTO ETNOGRAFICO DEL COMUNE DI FERRARA
OSSERVATORIO NAZIONALE SULLA FOTOGRAFIA

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REPORTAGE DALL’ISOLA DEL PIANTO.
ANGELICA INCATENATA E ALTRE STORIE “FURIOSE” RACCONTATE
CON LA FOTOGRAFIA E L’EX LIBRIS

La mostra presenta le opere fotografiche realizzate nel settembre 2016 a RiminiRock, durante il workshop pensato dal Centro Etnografico Ferrarese – Osservatorio Nazionale sulla Fotografia e prodotto dal Fotoclub Ferrara, in sinergia con l’Associazione Bondeno Cultura, per celebrare i 500 anni dell’Orlando Furioso.
Cinque fotografi, i modenesi Lucia Castelli e Sara Cestari, il rodigino Enrico Chiti, l’imolese Nedo Zanolini, il ferrarese Luca Zampini, con il tutoraggio e la direzione artistica di Roberto Roda ed Emiliano Rinaldi, con la partecipazione delle modelle, artiste e performer Luna Malaguti e Ngoc Phuong Ong e la collaborazione dell’esperta di make-up Arnika Laura Gerhard, si sono ritrovati fra le fiabesche scenografie di RiminiRock per raccontare, con la fotografia e l’ex libris fotografico, alcune vicende dell’Orlando ariostesco, in maniera non certo illustrativa, ma piuttosto cercando di interpretare visivamente, magari un po’ fellinianamente, la modernità del divertimento ariostesco.

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RiminiRock è il nome di un’azienda romagnola che ha fatto della fantasia e della creatività artigianale il suo punto di forza. Produce rocce “naturalmente” artificiali e costruisce fiabeschi scenari per i centri benessere e le spa di grandi hotel, stabilimenti termali e per le ville di facoltosi magnati del jet-set internazionale.
Per far toccare con mano ai propri facoltosi clienti ciò che i suoi artigiani possono realizzare, RiminiRock ha creato sul colle di Covignano un insolito show-room, uno spazio termale da favola, perfettamente funzionante, fatto di grotte, dirupi, anfratti, ruine di antichi templi, scogliere, laghi increspati da moti ondosi, cascate e cascatelle, tutto deliziosamente e “naturalmente” artificiale.
In questo universo, che sembra uscito dagli effetti speciali di un film mitologico o fantasy, le vicende del Furioso hanno potuto trovare una incantevole e incantata scenografia, consentendo ai fotografi di raccontare Angelica perennemente in fuga, Angelica catturata dai pirati di Ebuda e condotta al sacrificio, l’arrivo del mostro marino, Angelica liberata da Ruggiero, Olimpia salvata da Orlando e ancora l’arrivo delle Arpie, Melissa che restituisce forma umana agli amanti trasformati dalla maga Alcina, ecc.

3Reportage dall'Isola del Pianto - foto di Lucia Castelli

Il lavoro dei fotografi non è stato di superficiale illustrazione del poema, perché preceduto da un serio approfondimento teorico sui meccanismi narrativi dispiegati dall’Ariosto, sulla fortuna iconografica e su quella popolare del Furioso che, come noto, ha saputo, come pochi altri capolavori letterari, influenzare la narrativa orale e quella visiva (arti figurative, cinema, fumetto…).
Le fotografie, costruite durante il workshop, hanno saputo raccontare con eleganza situazioni drammatiche, ma pure toccare le corde del divertimento e dell’ironia, che del resto sono presenza imprescindibile nel poema ariostesco.
Merita citazione, fra le tante esilaranti “trovate” dei creativi autori, quella che vede Angelica trasfigurata in una pin-up degli anni cinquanta, insidiata da un’orca salvagente… gonfiabile. Un omaggio al Furioso certo, ma anche un riferimento a Rimini, alla capitale adriatica delle vacanze balneari, che ha ospitato al meglio il lavoro dei fotografi. Assolutamente degne di nota le spettacolari sequenze anfibie e subacquee che vedono Angelica, incatenata allo scoglio dell’Isola del pianto, terrorizzata dall’arrivo del mostro marino intenzionato a divorarla.

4Reportage dall'Isola del Pianto - foto di Sara Cestari

La mostra Reportage dall’Isola del Pianto si compone di due sezioni. La prima raccoglie le immagini a colori, chiamate a costruire 21 brevi foto racconti. La seconda sezione propone una serie di ex libris fotografici, intitolati ad enti, associazioni e privati che hanno favorito l’iniziativa. Si tratta di immagini in bianco e nero, rigorosamente stampate fine art su carta baritata alla gelatina ai sali d’argento, per le quali si prevederà nell’immediato futuro anche una piccola tiratura destinata all’universo del collezionismo ex libristico.

All’inizio di marzo il REPORTAGE DALL’ISOLA DEL PIANTO arriverà anche nelle librerie italiane, grazie ad un volume fotografico di grande formato, prodotto dall’editoriale Sometti di Mantova. L’edizione rendiconterà non solo i risultati, approdati in parete, ma l’intero, interessantissimo lavoro di ideazione, preparazione e post-produzione di questa particolarissima esperienza creativa e, al tempo stesso, didattica.

Reportage dall’Isola del pianto chiude idealmente una trilogia di proposte fotografiche espositive sperimentali, innovative, pensate e promosse dal Fotoclub Ferrara in sinergia con il Centro Etnografico Ferrarese – Osservatorio Nazionale sulla Fotografia. Iniziate nel 2012 con Ai margini della realtà. Esercizi di fotografia creativa e concettuale ispirati al Blow up di Antonioni, proseguite nel 2014 con Giallo, Noir e Perturbantr. Esercizi di fotografia narrativa liberamente ispirati a Shining di Kubrick e non solo, queste proposte espositive, sempre accompagnate da adeguate edizioni dell’editoriale Sometti, trovano ora conclusione pirotecnica nelle storie “furiose” del Reportage dall’Isola del Pianto e, certamente, formano un unicum di grande interesse nella contemporanea fotografia italiana di ricerca.

Maurizio Tieghi
per il
FOTOclub FERRARA
5Reportage dall'Isola del Pianto-ex libris editoriale Sometti - - foto di Nedo Zanolini 6Reportage dall'Isola del Pianto-ex libris Leica Store - foto di Lucia Castelli

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2 commenti

  1. Proprio questa sera, 30/03/2017, Roberto Roda presenta il terzo progetto realizzato con il FotoClub FERRARA questa volta ispirato all'”Orlando furioso”, di Ludovico Ariosto, di cui si sono celebrati i 500 anni nel corso del 2016 che ha visto Ferrara in primo piano con mostre e attività culturali di vario genere.
    E’ un piacere fare da eco nazionale a questa presentazione che come sempre, in modo puntuale e gradevolissimo, Roda esporrà col suo linguaggio inimitabile, garbato e penetrate, e la profondità di contenuti che lo rende sempre molto interessante.
    Maurizio Tieghi ha presentato splendidamente il progetto, comunicando la carica creativa e ironica posta alla base di questo complesso processo di finzione che è fedele all’opera ariostea ma inevitabilmente si esprime con i segni della contemporaneità.
    Apprezzo molto la coerenza della poetica Postmoderna nel dare valenza perturbante alle immagini, nate nella mente del Roda e poi realizzate dagli autori col supporto del FotoCulb FERRARA.
    Per godersi quest’opera occorre spostare la lettura delle immagini sul particolare piano simbolico che dopo Michelangelo Antonioni si trova nell’aria di Ferrara. Complimenti!

  2. Mi rammarico, non riuscendo ad essere puntuale e costante con i commenti, di non aver postato nulla al momento dell’uscita di questo progetto.
    I laboratori fotografici che nascono da idee come questa sono quelli che io preferisco e amo particolarmente perché coinvolgenti ed estremamente formativi.
    Lavorare con la fotografia in questo modo rende maturi e consapevoli delle proprie capacità e delle necessità autoriali di ognuno.
    L’idea specifica è inoltre molto ben veicolata, estremamente fantasiosa e ricca della cultura tipica del paese da cui proviene; un bellissimo progetto, saggiamente impreziosito dal volume fotografico in prossima uscita.
    Complimenti a tutti, questi sono i progetti che vorrei vedere più spesso sviluppati all’interno dei gruppi fotografici!

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