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ANCESTRAL ENERGY – di Monica Bassi

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Credo che tutto intorno a noi abbia un’essenza; un’energia antica che ci attraversa, che brucia e rinnova in un processo continuo di evoluzione.
Un’energia che l’uomo moderno ha dimenticato perlopiù, che è principio e fine di tutte le cose.
Queste foto sono il frutto del mio coinvolgimento con il mondo esterno, una sorta di legame che si è creato.
Questo lavoro nasce in Patagonia, nel 2016, durante un workshop con Giovanni Marrozzini.
Monica Bassi
 

ANCESTRAL ENERGY

 di Monica Bassi

 
 

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2 commenti

  1. “Ancestral Energy”, di Monica Bassi, è un’opera animata da un’idea narrativa tematica per la rappresentazione soggettiva di un’esperienza di viaggio.
    Viaggiare per fotografare, come ha fatto l’autrice, è un’occasione straordinaria per vivere attimi intensi di libertà creativa, nell’esprimere il proprio rapporto intimo con nuovi mondi, concreti e spirituali.
    La narrazione che viene articolata, dalla sequenza, non presenta una storia ma un succedersi di immagini metaforiche che ci portano sulla soglia del mondo interiore della fotografa che le ha realizzate.
    La libertà di un uccello e la sua indomabile alterità selvatica, i segni del tempo che si tingono di significati antropologici con la condizione esistenziale degli Indios, i segni malinconici della consunzione e la morte degli esseri e delle cose. Infine il tempo sospeso di una nave al molo, con un’acqua quieta, e la forza metaforica dell’iceberg con gli equilibri instabili tra immerso e emergente.
    La fotografia ci mostra come lo sguardo sul mondo possa essere fonte di moti interiori che liberano l’individuale proiezione psichica verso le necessità del proprio incoscio.
    Complimenti a Monica Bassi per aver sentito, in questo mondo lontano, la propria voce interiore e averla condivisa con noi con il suo portfolio.

  2. Il volo di un uccello, simbolo di libertà, apre non per caso il lavoro di Monica Bassi sull’energia ancestrale: le immagini sembrano non avere un filo conduttore, ma il volo dell’uccello all’inizio del portfolio, ci guida alla riscoperta dell’importanza che hanno avuto i nostri progenitori nella nostra affermazione come identità inserite nel mondo che ci circonda, mentre la nave inserita come penultima immagine sembra portarci verso un’effimera isola di ghiaccio, metafora della perdita di sicurezza quando i nostri legami con il passato vengono dimenticati.
    Complimenti vivissimi all’autrice!

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