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Essere umane – di Stefania Lasagni

 

 

Cronache Di Cult

 

Appena superato l’ingresso, proprio li, appena davanti alla porta,  si è accolti dal volto assorto e preoccupato a suo modo enigmatico della Madre Migrante di Dorothea Lange, viene da dire… ok sono a posto così, tanta è l’emozione di vedere dal vivo un ottima stampa di una delle più iconiche fotografie del XX secolo.

E invece procedendo oltre, nella penombra scenografica della sapiente installazione, ci si accorge che le pareti sono costellate di preziose immagini delle più grandi fotografe che dagli anni ’30 fino ad oggi hanno raccontato il loro tempo.

Le delicate calle di Tina Modotti,  le sue falci sui sombreri anticipano la Miliziana Repubblicana di Gerda Taro, i paesaggi aerei di New York e la possente diga di Fort Peck di Margaret Bourke-White, l’ironia newyorkese di Lisette Model, i ritratti inconsueti e profondamente umani di Diane Arbus, le ricognizioni fotografiche sul territorio in evoluzione di Bernice Abbot e Gisele Freund, le sfilate degli stilisti afroamericani immortalate da Eve Arnold,  fino al dissacrate bagno nella vasca di Hitler di Lee Miller.

In totale le immagini raccolte in 4 sezioni sono 314, un vero e proprio viaggio attraverso il tempo e in giro per il  mondo raccontato secondo  “gli sguardi femminili”, al plurale, perché tante sono le sensibilità i registri espressivi  e altrettanti  i temi proposti: i grandi reportage di guerra, i cambiamenti dei costumi sociali, la ricostruzione post-bellica e le questioni di genere, l’affermarsi della società dei consumi, l’osservazione del ruolo della donna nei paesi extra-occidentali, fino al surreale progetto che documenta in bilico tra realtà e finzione il visionario  programma spaziale non ufficiale dello Zambia degli anni sessanta.

Tra le trenta autrici selezionate sono presenti, in nutrito gruppo, anche fotografe italiane Lisetta Carmi, Carla Cerati, Letizia Battaglia, Paola Mattioli, Shobha, Silvia Camporesi.

La mostra, curata da Walter Guadagnini,  inaugurata ai Musei di San Domenico a Forlì il 18 settembre sarà visitabile fino al 30 gennaio, ha il merito di aver raccolto e organizzato le immagini e i racconti in un percorso interessante, ricco e sempre vario. La cura nell’esposizione è ragguardevole, dalle stampe, alle cornici all’illuminazione suggestiva e funzionale; ogni fotografia è godibile appieno. Di ottima qualità anche il catalogo che ripropone le immagini e i testi accompagnatori delle varie sezioni insieme ad interessanti approfondimenti del curatore altre ai contributi di Raffaella Perna e Monica Poggi.

 

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