Comunicazioni del Dipartimento

CLAUDIA CAVAZZUTI – Talent Scout

 

TALENT SCOUT

 

Agorà Di Cult sarà il percorso di visibilità dei 4 Autori della Sezione Senior e 3 Autori della Sezione Giovani “Segnalati” dalla Commissione selezionatrice del Progetto FIAF “Talent Scout” 2022. Le finalità di questo Progetto sono quelle di dare ai Presidenti di Circolo Affiliato FIAF l’occasione di far conoscere il lavoro di quei soci che, pur distinguendosi per capacità e passione, non hanno mai provato a confrontarsi con la platea nazionale della fotografia italiana. Ogni Presidente ha avuto la possibilità di proporre un socio della categoria GIOVANI (di età inferiore a 30 anni) e un socio della categoria SENIOR (di età superiore a 30 anni).

Claudia Cavazzuti, Socio (Senior) del G.F. GRANDANGOLO, Carpi (MO)

Autore segnalato al progetto Talent Scout della FIAF.

Nata a Carpi (MO) nel 1977, laureata in Lingue e Letterature straniere. Lavora come insegnante di Lingua e cultura spagnola presso il Liceo Scientifico della città natale.                                                        Si è avvicinata alla fotografia intorno al 2008. Dal 2011 fa parte del Gruppo Fotografico Grandangolo BFI di Carpi. Autodidatta, principalmente interessata a progetti a lungo termine e di approfondimento che raccontino aspetti della nostra società

Ha partecipato a vari workshop, da segnalare nel 2011 workshop di Silvia Camporesi relativo allo sviluppo di un’idea creativa e alla realizzazione di un portfolio, nel 2021 una masterclass sulla creazione di un progetto di reportage, diretta da Dario De Dominicis, presso le Officine Fotografiche Romane. Il progetto “Liquid School” è stato pubblicato da Witness Journal di Bologna.

 

Le Opere

 

Portfolio


IL SOGNO DI BRUNO.
Quando mio padre ha lasciato l’azienda che ha diretto insieme a un suo socio per 25 anni, ha deciso di prendersi cura della terra che gli aveva lasciato suo padre in eredità. Una casa circondata da 10 ettari di vigna a Saliceto Buzzalino, frazione di Campogalliano in provincia di Modena, nel mezzo della Pianura Padana.

Sognare, progettare, mantenere le proprie giornate impegnate in attività concrete dove ci si dedicata alla terra, agli animali, ci si sporca le mani, si fatica, si suda, è qualcosa che credo mantenga viva in mio padre e, forse, in ogni uomo, la voglia di guardare avanti, senza troppi rimpianti per ciò che ci si è lasciati alle spalle.

Questa terra alimenta in lui ancora la curiosità, la voglia di fare, il gusto per una giornata che scorre ancora piena di senso, questa terra alimenta in lui la certezza che il sogno di suo padre, mio nonno, non si è fermato, ma cammina in avanti attraverso le sue mani verso la vita.

 

 

 

L’incanto della Sirena.
Ascolta le sirene
coprire le distanze nella notte
il suono risuona vicino
arriveranno per me, la prossima volta?
(Sirens Pearl Jam)

Il mio viaggio nella Sicilia orientale, nelle terre di Aci, è stato simile all’incanto di una sirena, la sua voce ha risvegliato la mia immaginazione, mi ha sedotta e spinta ad attraversare il mare  per immergermi in questi luoghi dove tradizione, mito e la leggenda si fondono: la leggenda del fiume sotterraneo Aci e di Galatea, il mito di Ulisse nell’Odissea, il suo incontro con il Ciclope da cui avrebbe avuto origine l’Isola Lachea.

I colori delle città, del terra scura, delle rocce laviche, i segni del passaggio di antiche civiltà e di una religione devota e radicata, hanno ipnotizzato il mio sguardo. L’energia forte di questa terra antica mi ha catturata trasportandomi in una dimensione sospesa nel tempo.

 

LIQUID SCHOOL.
Da settembre 2020 ad aprile 2021 l’Italia insieme ad altri 46 Paesi,  è stata colpita a fasi alterne dalla seconda ondata della pandemia da  Covid-19. Nel tentativo di contenerne la diffusione, le scuole sono rimaste chiuse per diversi mesi.  Sebbene con alcune differenze tra le varie regioni, gli studenti italiani hanno assistito alle lezioni in presenza per circa un terzo del monte ore annuale.

I docenti si sono dunque  ritrovati catapultati in una scuola che, pur apparendo esternamente la stessa, aveva subito una sostanziale trasformazione in seguito al primo lockdown. La vecchia concezione di spazio scolastico è andata sbriciolandosi, per poi  assumere una nuova forma dove il confine tra ciò che sta dentro e sta fuori è andato assottigliandosi.

In questo scenario di allentamento generale delle relazioni umane il personale scolastico ha tentato di ricomporre una realtà sempre più instabile, dove i ragazzi non erano per lo più fisicamente presenti. I docenti si sono sforzati di mantenerli agganciati alla vita quotidiana attraverso una didattica mediata dalla tecnologia, cercando di restituire  loro un angolo di normalità dal quale poter  ripartire e recuperare una rotta.

Non sono del tutto sicura che questa scuola sia solo una scuola dell’emergenza, credo che alcuni dei cambiamenti in atto possano lasciar presagire una scuola del futuro, alcuni la definirebbero “una scuola liquida”: più flessibile rispetto a nuovi scenari che si prospettano e dove i rapporti umani dovranno progressivamente adattarsi all’integrazione tra il fisico e il digitale.

 

 

 

MEMORIES FROM PALERMO.
Questo progetto, svolto tra l’estate del 2020 e del 2021 ad oggi work in progress, parte dall’idea di dare maggiore visibilità a un itinerario attraverso la città di Palermo, un itinerario che ripercorre precisi luoghi della memoria legati alle stragi di Capaci e Via D’Amelio di cui ricorre quest’anno il trentennale.

Palermo mi ha ricordato molto Berlino, una città museo a cielo aperto, dove un turista o qualsiasi cittadino può immergersi nella storia del nostro paese mentre cammina lungo le vie frenetiche e un po’ caotiche di questa splendida città piena di contrasti.

Il tessuto urbano di Palermo si è infatti andato modificando nel tempo per dare risalto e valorizzare spazi dedicati al ricordo. Luoghi che sono un tentativo di promuovere occasioni ed eventi per riflettere, per riproporre una narrazione di quanto è accaduto, per rendere visibile un desiderio collettivo di trasformazione e riscatto.

Luoghi quali la cattedrale di San Domenico, dove si sono celebrati i funerali delle vittime della strage di capaci e dove è sepolto Giovanni Falcone. Il Giardino della memoria della Quarto Savona 15, sorto sul punto preciso in cui è stato messo il tritolo che ha sbriciolato il tratto di autostradaall’uscita di Capaci, in ricordo di tutte le vittime del dovere e di coloro che hanno perso la vita lottando contro la mafia. Le due stele di Capaci dell’architetto Costanza Pera. Via Emanuele Notar Bartolo dove è visibile l’albero Falcone, piantato davanti alla sua abitazione, e Via D’Amelio, dove è stato piantato un ulivo sul luogo dell’omonima strage, ad oggi luoghi di pellegrinaggio e commemorazione e così Piazza della Magione, il molo di Sant’Erasmo, il Palazzo di Giustizia, il carcere dell’Ucciardone, il murales “La porta dei giganti” di Andrea Buglisi.

 

 

 

SAIL.
Chi sceglie di avventurarsi al largo, si di una barca a vela, lo fa per il gusto dell’emancipazione, per godere dell’indipendenza e della libertà che questo mezzo difende a colpi di vela, quella libertà tanto agognata che la pandemia ci ha rubato in questi ultimi due anni. Di fatto proprio dal 2020 i viaggi in barca hanno subito un incremento di quasi un quaranta per cento.

La barca a vela rappresenta il giusto compromesso tra libertà ed intimità, una dimensione consona sia per un gruppo di amici che per la famiglia. Il fil rouge che accompagna questa conquista è la natura, che non si limita a restare sullo sfondo, ma si lascia celebrare ogni giorno in tutta la sua magnificenza. Una natura che si manifesta attraverso gli umori del vento, del cielo e dell’acqua, o nel pesce pescato. Chi intraprende un viaggio in barca a vela ha il lusso di essere spettatore di tanta bellezza, di stupirsi davanti all’orizzonte, avvolto nella propria felpa o in un sacco a pelo, intingendosi nel blu di acque incontaminate e profonde o semplicemente guardando una fetta di cielo dall’oblò della stiva.

 

 

 

SIDURI

Siduri è, nel racconto babilonese dell’Epopea di Gilgamesh, “la fanciulla che fa il vino”, la vivandiera che presiede il giardino di Shamash presso la riva del Mare della morte, luogo di congiunzione tra il mondo dei vivi e quello dei morti, dove l’eroe, afflitto per la perdita dell’amico Enkidu, intraprende un percorso spirituale verso la consapevolezza dell’irraggiungibile immortalità. A questa divinità femminile dal forte valore allegorico si ispira il titolo del progetto fotografico SIDURI. Donne in vino.
Il progetto nasce dall’idea di due persone, Valeria Cremaschi e Vanda Marchesi Morselli, madre e figlia, di far confluire in una sola iniziativa due grandi passioni di vita: il vino e la fotografia.
Due mondi apparentemente molto lontani, ma che possono raccontare una storia, con un linguaggio comune fatto di emozioni, di suggestioni e di concretezza.
A far parte di questo progetto eravamo dodici fotografe, non necessariamente legate al mondo del vino, che sono entrate in contatto con donne che invece ne hanno fatto il fulcro della loro vita privata e professionale.
Vanda e Valeria ci hanno proposto di ritrarre donne che vivono il vino ogni giorno e di raccontare le loro giornate, usandola scrittura fotografica, usando la luce.

 

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