Saggistica

Imola – di Cinzia Battagliola

Saggistica, "Autobiografia della collettività", a cura di Andrea Biondo

Di tutte le vecchie fotografie di famiglia che conservo in una scatola presa a casa di mia madre quando è venuta a mancare ho scelto questa. Non so dire come mai perché tutte avevano qualcosa da raccontare o forse lo so… la bellissima figura femminile che si chiamava Imola….come mia madre. La fotografia è molto grande 20×30 cm, inusuale per quel tempo, è un po’ rovinata ai lati ed è colorata a mano con la china, la figura è in piedi e guarda dritta nell’obiettivo, ha le mani in tasca della giacca, indossa un abitino chiaro a pieghe, ha i capelli ondulati raccolti e dei bellissimi lineamenti, penso sia stata scattata intorno al 1931, purtroppo dietro la fotografia non è scritta la data.

Ho avuto questa fotografia da una cugina molto legata alla mia famiglia un po’ di tempo fa che mi disse…”.tienila tu, sono certa ne potrai fare un uso più appropriato del mio dentro ad un cassetto”. Io l’ho tolta da quel cassetto ed ora racconterò la sua storia.

Imola era la sorella di mia nonna, la sorella più grande di due anni a cui lei era legata in modo particolare rispetto a tutte le altre sorelle e fratelli. Vivevano in un paesino vicino a Firenze città di origine di mia madre e della sua famiglia. Credo che tutta la vita di mia nonna Nella, che ho amato profondamente, fosse stata segnata dalla storia di sua sorella. Fin da piccola mi parlava spesso di lei, della sua bellezza e della sua gentilezza, quasi fosse una forma angelica. La loro è la storia di una famiglia abbastanza povera ma dignitosa come molte agli inizi del ‘900, infatti mia nonna da piccola doveva vivere per molto tempo a casa di una zia su un poggio perché probabilmente la famiglia era troppo numerosa da sfamare per il mio bisnonno Abeniorre e per la mia bisnonna Maria, questo distacco penso abbia reso il carattere di mia nonna spigoloso e un po’ difficile. Il legame tra le sorelle era però fortissimo tanto che all’età di sedici e diciotto anni incontrarono due fratelli: Primitivo mio nonno e Gennaro suo fratello…due fratelli gemelli di cui si innamorano. Imola era nata nel 1911 e mio nonna nel 1913. Penso che questo sia stato il periodo più bello della loro vita perché quando mia nonna ne parlava le si illuminavano gli occhi.

 

Dopo pochi anni decisero di sposarsi e decisero di farlo lo stesso giorno….due fratelli e due sorelle legati da un grande amore. I tempi erano però molto difficili e Imola purtroppo si ammalò di polmonite. Non esisteva allora una cura e poco prima del matrimonio morì.Questo lutto segnò profondamente la vita di mia nonna come una ferita insanabile. Più tardi sposò mio nonno e il fratello di lui Gennaro si sposò con un’altra donna. Quando nacque mia madre il nome le venne dato fu proprio Imola.
Anni fa quando andai a Firenze, come facevo ogni anno, a trovare il gemello di mio nonno che era un uomo già molto anziano, iniziammo a parlare e quando pronunciai il nome Imola i suoi occhi iniziarono a lacrimare senza potersifermare…erano passati così tanti anni eppure il suo cuore era ancora legato profondamente a quell’amore…è qualcosa che non ho mai scordato.

 

“Autobiografia della collettività” è un progetto del fotografo Mauro Mercandelli, Il progetto è ispirato alla memoria personale, formata da alcune fotografie – tra cui una storica – accompagnate da
un piccolo racconto biografico.
E’ possibile vedere e partecipare al progetto seguendo le indicazioni indicate nel seguente sito:

http://lafot0.altervista.org/

 

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