FOTOGRAFIA E DISCOGRAFIA – seconda e ultima Parte – di Monica Pelizzetti
Animazione culturale
Come visto precedentemente famosi fotografi ed artisti internazionali hanno prestato alla discografia la loro opera ed il loro ingegno, naturalmente lo hanno fatto anche numerosi fotografi italiani. Specialista in questo settore sicuramente Guido Harari che ha collaborato con i più noti cantanti italiani ed internazionali degli ultimi decenni quali Claudio Baglioni, Andrea Bocelli, Kate Bush, Vinicio Capossela, Paolo Conte, David Crosby, Pino Daniele, Bob Dylan, B.B. King, Ligabue, Mia Martini, Fabrizio De Andrè, Vasco Rossi, Gianna Nannini e molti altri riuscendo a cogliere di ognuno l’espressione più intimamente legata alla musica inclusa nel loro disco.
Anche Luigi Ghirri ha collaborato con musicisti sia classici che pop, sue le cover per
Il fotografo sul quale però vorrei soffermare l’attenzione in particolare è Mauro Balletti, il fotografo di Mina. Si conoscono nel 1972 quando lui ancora molto giovane deve fotografare la cantante in uno spot pubblicitario per una nota bibita. Da quel momento nasce una sintonia di pensieri ed intenti esclusiva che dura da più di 50 anni e che ha prodotto le copertine di lp in assoluto più iconiche del panorama italiano.
Mauro Balletti nasce in una famiglia di pittori, frequenta l’istituto di belle arti e diventa pittore a sua volta prima di dedicarsi alla fotografia. Dal momento in cui Mina abbandona la scena pubblica, lui è il fotografo ufficiale che ha l’esclusiva di poterla ritrarre.
Già nei primi anni di collaborazione si nota come la formazione artistico-pittorica influisca sulla produzione fotografica, i riferimenti alla pittura del 900, alle avanguardie artistico-culturali del periodo e alla storia dell’arte in generale si manifestano interpretando il ritratto della cantante secondo gli stili specifici legati a determinati periodi.
Col passare del tempo questa “vocazione” si fa sempre più marcata ed evidente anche se, come racconta Balletti stesso in una intervista per VOGUE: “La genesi è sempre la stessa: viene un’idea a me o a lei e la si fa. Non sto tanto a ricamare attorno, è sempre la fantasia, la voglia di fare qualcosa di bello per lei a guidarmi. L’estetica è sempre qualcosa di soggettivo e probabilmente noi due abbiamo un parallelismo di gusti e di vedute.”
Il volto di Mina diventa il marchio di fabbrica della coppia, l’icona che di volta in volta si trasforma interpretando il surrealismo, l’arte di Picasso , di Botero, dei fumetti viaggia avanti e indietro nel tempo da Leonardo da Vinci all’immagine tecnologica.
Penso che si possa dire senza dubbio che la creatività, la maestria e la passione che si leggono in queste copertine rientrino a pieno titolo in quella forma espressiva che chiamiamo ARTE e che lasceranno un importante traccia di sé, mentre con curiosità aspettiamo ogni volta di scoprire cosa di nuovo ci proporranno quei fantastici due.
Monica Pelizzetti
Tutor Fotografico FIAF