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MEMORIE_Elaborazione del Concept_10 – di Massimo Agus

Laboratori Di Cult FIAF MEMORIE

 

Memorie presenti, passate e future

La fotografia come traccia di tracce

di Massimo Agus

Sin dal suo apparire la fotografia è legata in modo indissolubile al concetto di memoria. Riproducendo la realtà catturata dall’obiettivo, la trasforma in un documento visivo che resterà a distanza di tempo, e che rappresenta un elemento utile per l’attivazione e il perpetuarsi della memoria. La sua capacità di bloccare un momento e quindi il suo stretto legame con i ricordi, rende la fotografia idonea ad essere vista e utilizzata in chiave memoriale.

Possiamo distinguere la memoria in Memoria Individuale e Memoria Collettiva. La prima riguarda la persona singola, la seconda la collettività e l’insieme degli individui; anche se agiscono in ambiti distinti, esse sono strettamente interconnesse, e la memoria Individuale viene influenzata da quella Collettiva. Specialmente oggi, l’ambiente digitale in cui siamo immersi, con la presenza in rete di ogni tipo di informazione, porta a un processo di trasformazione e contaminazione delle memorie individuali e collettive, il cui tempo e spazio sono compressi e rimescolati. La compresenza nei media digitali in forma sincronica di memorie sia personali sia storiche e collettive crea l’esigenza di una particolare attenzione per il passato e per la sua conservazione e ricreazione memoriale. In conseguenza si genera la necessità di trovare nuove forme creative e culturali di costruzione e comunicazione della memoria; e proprio il linguaggio visivo (fotografia e video) sempre di più si assume il compito di raccogliere e sviluppare questa rinnovata esigenza.

Giovanni Marrozzini – Echi

Se la forza della fotografia era tradizionalmente basata sulla possibilità di registrare e documentare un presente spazio/temporale trasformato dall’immagine in oggetto di memoria, oggi i fotografi sfidano la nozione di fotografia legata a ciò che “è stato”, per produrre lavori che raccontano il passato attraverso forme di narrazione che partono dal presente per costruire percorsi di interpretazione di fatti avvenuti molti anni prima. Attraverso le immagini il tempo presente, visto in funzione del passato che contiene in sé, rivela le sue storie nascoste  e le manifesta allo sguardo. La memoria cancellata, la traccia anche evanescente nel presente, i segni che contengono le conseguenze di eventi passati, possono rappresentare occasioni di analisi e di approfondimento fotografico capaci di raccontare e rammentare qualcosa o qualcuno.

Nazzareno Berton, Sergio Carlesso

In fondo è la natura stessa della fotografia (processo che porta alla formazione di un’immagine attraverso la luce)  che si presenta come una sorta di traccia, impronta, porzione di realtà che può contenere il presente ed il passato, e la loro relazione indissolubile, trovando nel qui e ora  gli elementi adatti e sufficienti per cercare di capire gli eventi passati e per farli diventare nuova memoria attiva nel presente, proiettata verso il futuro. Questo processo di attivazione della memoria crea un ponte tra passato, presente e futuro, attraverso il quale il ricordo diventa valore da riconquistare, acquisire e sostenere, conoscenza necessaria del passato, in un processo di ridefinizione continua della propria identità storica ed umana.

Marcello Volpi

Il tema del Laboratorio, Memorie: Ciò che è stato, ciò che resta, ciò che resterà, è un filo conduttore che può dare vita a progetti fotografici che mettono in luce, attraverso svariati approcci e modalità, la possibilità di raccontare il passato e la storia leggendo i segni (le tracce) che il presente ancora mantiene. La fotografia diventa mezzo di trasmissione della memoria individuale, culturale e storica. I luoghi, gli oggetti, le persone sono visti come segni materiali di eventi passati, tragici o felici, in rapporto con i vissuti, e con le loro conseguenze nel presente e nel futuro.

Vincenzo Alessandri.    Natale De Martino in his house where he lives with his wife Nina while shows the the house purchase agreement where he lived with his family until the day of the deportation, 28 January 2008, and now belongs to other owner. Kerch, Crimea, December 2008
Natale De Martino nella casa in cui vive con la moglie Nina mentre mostra il contratto di proprietà della casa in cui ha vissuto fino al giorno della deportazione, 28 Gennaio 1942, e che oggi appartiene ad altri proprietari. Kerch, Crimea, December 2008

 

Ogni autore può utilizzare diverse strategie di costruzione del racconto, usando oggetti, luoghi, persone, immagini del passato, integrandoli tra loro in un percorso visivo mirato alla creazione di un nuovo strumento per ricordare. Molte sono le possibilità e i dispositivi progettuali a disposizione di un fotografo: associare immagini e testimonianze; reinventare con la fotografia storie e ricordi soggettivi; creare un dialogo tra biografia, esperienze, memorie personali; dare nuova vita attraverso le immagini a persone, cose, eventi, situazioni; raccontare una persona attraverso l’atmosfera della casa in cui abitava, le immagini e i ricordi incarnati in oggetti personali pieni di nostalgia; ritornare su luoghi che hanno visto eventi, ed evocare la storia e il passato attraverso le tracce di vite vissute; interrogare gli ambienti in cui il passato e il presente incontrandosi si sfiorano depositando i segni dell’identità, della memoria, della storia; cercare i volti, le strade, le case, i dettagli, che ci parlano di una specifica storia, testimoni silenziosi di eventi trascorsi.

Zumra Mehic © Michele Borzoni/Grazia Neri

Il presente, il passato e il futuro si ritroveranno così uniti e intrecciati in progetti fotografici e visivi, le cui motivazioni possono essere documentarie, artistiche, concettuali, ma sicuramente ogni modalità implica una ricerca di linguaggio e un approccio estetico per rendere efficace il proprio messaggio. La fotografia non è più solo la riproduzione della realtà ma si prende la responsabilità di rimodellare quest’ultima per darle una nuova forma ed un nuovo significato, attivando un’analisi articolata della complessità delle realtà in cui viviamo. Una società che vuole mantenere un rapporto con la sua storia ha bisogno di creare sempre nuovi percorsi e spazi del ricordo che possano continuare a farsi memoria culturalmente attiva del nostro tempo. I lavori che nasceranno dai Laboratori possono dimostrare quanto sia importante una ricerca fotografica che si prende il compito di raccontare episodi e persone del nostro passato (personale o collettivo), specialmente in momenti in cui il loro ricordo si affievolisce o rischia di disperdersi.
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Antonella Monzoni – Madame

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