FABIO MICHELINI – Talent Scout 2025

TALENT SCOUT
Agorà Di Cult sarà il percorso di visibilità dei 5 Autori della Sezione Senior “Segnalati” dalla Commissione selezionatrice del Progetto FIAF “Talent Scout” 2025.
Le finalità di questo Progetto sono quelle di dare ai Presidenti di Circolo Affiliato FIAF l’occasione di far conoscere il lavoro di quei soci che, pur distinguendosi per capacità e passione, non hanno mai provato a confrontarsi con la platea nazionale della fotografia italiana. Ogni Presidente ha avuto la possibilità di proporre un socio della categoria GIOVANI (di età inferiore a 30 anni) e un socio della categoria SENIOR (di età superiore a 30 anni).
Fabio Michelini, Socio Senior del Circolo Fotografico Punti di Vista di San Pietro in Casale (Bo)
Autore segnalato al progetto Talent Scout della FIAF.

Nato nel 1979, vivo in provincia di Bologna e lavoro come progettista di impianti elettrici per macchine automatiche. Mi sono avvicinato alla fotografia qualche anno fa, frequentando vari circoli tra cui il Circolo Fotografico Punti di Vista di San Pietro in Casale, del quale faccio tutt’ora parte. Ho iniziato con semplici scatti durante i viaggi, e successivamente, attratto dall’idea di catturare momenti e dettagli che spesso passano inosservati, ho cercato di rappresentare la semplicità del quotidiano. Con il tempo, questa attività è diventata per me un mezzo di espressione personale, oltre che una sfida continua per migliorare. Per me, la fotografia è un modo per comunicare pensieri e osservazioni sulla realtà che mi circonda.
Le Opere
Foto Singole
La mia ricerca fotografica si muove tra realtà e suggestione, esplorando i segni del tempo, le emozioni sospese e le connessioni invisibili che legano luoghi, persone e simboli. Attraverso un approccio concettuale e narrativo, le immagini raccontano storie non dette, evocano ricordi e aprono spazi di riflessione. Ogni immagine è un frammento di realtà filtrato attraverso la mia visione, un intreccio tra il quotidiano e l’astratto. Dai paesaggi rarefatti ai ritratti enigmatici, dalle geometrie urbane ai dettagli della quotidianità, ogni fotografia è un frammento di un dialogo silenzioso tra l’osservatore e il mondo circostante. Queste foto sono un invito a riscoprire il potere evocativo di ogni immagine. Perché la fotografia non è solo ciò che si vede, ma anche ciò che resta impresso oltre lo sguardo.
Portfolio
Save Our Souls
L’idea di questo lavoro è nata dopo aver letto un articolo che parlava dell’aumento del disagio psicologico tra gli adolescenti. I dati riportati mi hanno profondamente colpito, spingendomi a riflettere su quanto la sofferenza interiore dei giovani sia invisibile agli occhi della società e spesso sottovalutata. Così è nata l’idea di dare voce a questo problema attraverso la fotografia, creando una serie di immagini che raccontassero la solitudine, la paura e il bisogno di aiuto.
Il progetto è composto da 9 fotografie, disposte in un formato preciso: 3 quadrate, 3 orizzontali e 3 quadrate, che insieme formano l’acronimo “SOS” in codice morse. Il layout delle foto diventa così parte integrante del messaggio: un richiamo visivo che amplifica l’urgenza di ascoltare e comprendere un disagio che non può più essere ignorato.
“Save Our Souls” è la mia interpretazione di un’emergenza silenziosa, un invito a fermarsi, ascoltare e comprendere il grido di una generazione che troppo spesso viene fraintesa o ignorata.
Un mondo senza confini
I giovani non dovrebbero conoscere confini: il mondo appartiene loro, ma questa appartenenza implica anche una responsabilità, il dovere di prendersene cura.
Nella composizione, l’Italia appare in alto, racchiusa dai suoi confini geografici e da un’ulteriore barriera rappresentata dalla cornice. Questa collocazione simbolica la pone tra due potenze in contrasto da tempo: la Russia e gli Stati Uniti d’America. Le molteplici braccia evocano la figura della dea Kali, divinità indù associata alla distruzione e alla trasformazione.
In basso ho contrapposto Sud America e Asia meridionale, non perché rivali tra loro ma come paesi in via di sviluppo con ancora molti problemi interni in fatto di diritti civili.
Tutto converge nell’immagine centrale: una bambina stringe il mondo tra le mani, mentre ai suoi piedi giacciono i frammenti di una cornice distrutta.






































