Carbonato Apuano – di Andrea Foligni

Carbonato Apuano – di Andrea Foligni

Alpi Apuane, Toscana, Italia: un territorio unico al mondo per le sue peculiarità idrogeologiche, botaniche e paesaggistiche.
Cave di marmo, Carrara e dintorni: i tempi delle «Cave di Michelangelo» sono ormai lontani.
Ogni anno da qui partono cinque milioni di tonnellate di montagna e solo in minima parte destinati all’uso ornamentale, lapideo o statuario.
Circa l’ottanta per cento è infatti costituito da scaglie e detriti, in larga parte impiegati nella produzione di carbonato di calcio, che – per le sue particolari proprietà ad un costo relativamente basso – ha un impiego industriale vastissimo: dall’edilizia allo sbiancamento della carta, nell’industria farmaceutica, cosmetica e alimentare, dentifrici, vernici, colle, detersivi, plastica, gomma, vetro, ceramica, solo per fare qualche esempio; un lungo elenco di prodotti che tutti usiamo quotidianamente.
E ogni giorno aumenta l’impatto ambientale, producendo trasformazioni irreversibili nel paesaggio.
L’ennesimo scempio, emblema delle criticità ambientali del nostro Paese, destinato a finire – se non si avranno visioni più ampie che permettano di cambiare rotta – solo quando la montagna sarà esaurita.
Insieme a tutto il resto.
 

Andrea Foligni

 

 
Note dell’autore
Da buon camminatore immagino il mio percorso fotografico come un viaggio a piedi appena intrapreso: lento, riflessivo, affrontato con curiosità, soggetto a lunghe soste, deviazioni e smarrimenti.
Precedenti esperienze lavorative con la grafica digitale mi hanno introdotto, autodidatta, allo studio dell’immagine e della comunicazione; nel 2012 il primo approccio «serio» alla fotografia immediatamente sfociato in impegno, pratica e studio.
Appassionato da tempo di viaggi a piedi ed escursionismo, per me è stato naturale accompagnare il cammino allo scatto fotografico, orientandomi al paesaggio ed alle sue trasformazioni e stratificazioni.
Sensibile alle tematiche sociali ed ambientali, sono molto interessato allo studio del territorio e le ripercussioni che l’azione umana vi esercita, cercandone segni e criticità.
Attratto dalle contaminazioni, non amo classificare le immagini per genere, credo che la fotografia non possa essere solo autoreferenziale e mi piace – anche se ancora non ho fatto esperienza in merito – quando interagisce con altre forme di espressione visiva.
 
Andrea Foligni

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