ArchivioDai tavoli di portfolio

Evasione – di Michela Ghidini

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La gente fa qualsiasi cosa,
non importa quanto sia assurda,
per evitare di confrontarsi con la propria anima,
tenta di evadere in continuazione sapendo che questo è l’unico mezzo per continuare a sognare.
 

Evasione

 di Michela Ghidini

 
 

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3 commenti

  1. Insolito ed intrigante. Anche se dopo decenni, prima in camera oscura e adesso davanti ad uno schermo non so ancora il significato di un buon bianco e nero e di questo mi scuso. Come i ricordi e i rimandi dal nero più nero per giungere al bianco più bianco, che in sintesi significa passare da 000 a 250, ma in questo blog la tecnica passa in secondo piano nei confronti di sua maestà la concettualità. Il lavoro mi fa ricordare le performance artistiche che ho visto e fotografato negli anni 90, ma anche i fotoromanzi di quell’epoca, ispirati ai bmovie americani e ai fumetti nazionali hard prima dei Manga. Tutto roba nata con l’intento di fare denaro senza farsi troppi scrupoli se il trash era imperante, ora quel mondo e modo di produrre sottocultura nazionalpopolare per le masse consumistiche, è considerata vera Arte da parte della critica. Anche se mi stonano due cose nel portfolio: la garza sui visi mi sa troppo di zombi, meglio celare i volti con maschere africane per esempio; ma anche l’uscita di sena con i palloncini bianchi a mio parere non è una evasione, ma una visione che porta direttamente in prigione per abuso d’immagini edulcorate.

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