LABORATORI INDIPENDENTI ESTATE / AUTUNNO – a cura di Anna Serrato e Francesca Sciarra
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Cronache Di Cult
E’ passato esattamente un anno da quando abbiamo deciso di formare un laboratorio fotografico a tema libero tra amici. Era il nostro primo esperimento in tal senso, senza avere nulla alle spalle, né un’associazione, né un circolo fotografico, né un incarico preciso, solo due case da mettere a disposizione per gli incontri, e un obiettivo: gettare le basi per una collaborazione che ci sarebbe stata utile per prepararci ad affrontare un futuro LAB Di Cult.
L’idea era di proporre degli incontri mensili nei quali imparare a progettare e realizzare un lavoro, partendo da un pensiero, da un’idea da cui si sarebbe sviluppata una narrazione fatta di sequenze fotografiche.
Abbiamo pensato che fosse utile creare un percorso di approfondimento nella scelta di temi, di strumenti e di tecniche per superare la fotografia estemporanea e radicarla a una consapevolezza di forme e contenuti.
L’idea è piaciuta a molti, abbiamo ricevuto più di 20 adesioni, e così i laboratori sono diventati due, da avviare in successione: Laboratorio Indipendente Estate e Autunno. Pur coordinando le attività, abbiamo scelto un modo di condivisione orizzontale, in cui tutti i partecipanti fossero al tempo stesso fotografi e lettori.
A marzo sono terminati i laboratori; al traguardo sono arrivati undici progetti, altri sono ancora in corso d’opera. Per alcuni di loro c’è stato il banco di prova di Portfolio Italia, nelle tappe di Napoli e Taranto.
Uno dei portfolio è arrivato primo a Caserta Fotografia, manifestazione che si tiene ogni anno nel mese di giugno presso l’associazione Alterum.
L’esperienza dei laboratori è stata molto positiva, essi sono stati uno strumento di confronto e d’insegnamento per tutti. Oggi molti di noi sono “rientrati” nel gruppo per lavorare al tema dell’Effimero ed Eterno, e la sinergia si è rinnovata, dandoci modo di consolidare il vincolo di amicizia e la comune passione.
Le immagini che vi proponiamo sono una selezione simbolica dei singoli lavori, e sono accompagnate da due righe sugli autori.
LABORATORI INDIPENDENTI, ESTATE / AUTUNNO
a cura di Anna Serrato e Francesca Sciarra
Le Opere
Le avventure di Broccolo, di Alma Carrano
Alma si cimenta con la Foodartgraphia elaborando, tra reale e surreale, la storia/sperimentazione di un piccolo broccolo che si apre a mondi a lui del tutto sconosciuti. Ne risulta un delizioso reportage di viaggio, dalla partenza al ritorno a casa, realizzato sul tavolo della cucina con ingredienti casalinghi.
Napule sott e ‘ncoppa, di Paride Ragozzino
Sott e ‘ncoppa” è la personale ricerca di Paride sull’arte minore presente nel tessuto urbano partenopeo e liberamente fruibile durante gli atti di vita quotidiana. Ne è scaturita una serie di otto immagini (“sopra” e “sotto”) scattate tra le stazioni della metro e le vie dei quartieri più popolari della città.
ARBEIT MACHT FREI “il lavoro rende liberi”, di Raffaele De Santis
Il lavoro rende liberi, ci dice Raffaele, liberi di vivere una vita in modo dignitoso, obbedendo alle regole che ci siamo dati, tenendo fede ad un patto… ma il tempo è prezioso, è una risorsa finita e non va sciupata, e noi il tempo lo abbiamo venduto al miglior offerente.
Pudicizia, di Mariano Stellatelli
Pudicizia, una parola le cui tracce risalgono al 297 a.c., il cui significato cambia nel tempo e secondo il comune senso del pudore del momento storico in cui è visto. Mariano parte dalla definizione e la reinterpreta, cercando sui corpi di donne il segnodellacoscienza della propria dignità vista come un bene prezioso.
Capodimonte my way, di Monica Memoli
Visita al Museo di Capodimonte giocata sul piano delle percezioni visive per rendere l’esperienza più godibile e gli spazi del museo più inclusivi. L’idea di Monica è di trasformare la visita in un’esperienza attiva, frugando con gli occhi alla ricerca di dettagli, per una diversa fruizione dell’arte.
Non dimentichiamo gli artigiani, di Vito Lisi
Vito si cimenta nella sua personale sfida di fotografare le persone, e lo fa immergendole letteralmente nel loro ambiente. Ne vien fuori una serie di ritratti nelle ultime botteghe artigiane di Napoli, in cui i personaggi sono in posa ma l’occhio dovrà percorrere la fotografia fino a trovarli.
Solitudine, di Augusto Neri
Augusto ha scelto di cogliere uomini e donne in un momento di solitudine: apparente? Voluta? Cercata o subita?
Questo non ci è dato sapere e la realtà, fotografata in un bianco e nero che sa di tempi lontani, lascia il posto all’immaginazione dell’osservatore.
Ricordanze,di Tony Limongelli
Le assenze, la memoria, l’oblio, la solitudine, i moti dell’animo sono gli elementi che Tony avverte negli oggetti e nei luoghi che fotografa. Il mezzo fotografico gli è indispensabile per indagare e trasfigurare una realtà a volte fredda e banale per renderla più comprensibile e accettabile.
Cast away, di Raffaele Monaco
“Cast away” è lo stato di abbandono in cui versa l’area del Litorale Domizia. Il contrasto tra la bellezza naturale del territorio e l’intervento, spesso illecito, dell’uomo offre a Raffaele spunti che meritano di essere raccontati per avviare una riflessione sulla necessità di una vera e propria coscienza ecologica.
Love Stories, di Aurelio Raiola
Piccole storie d’amore, quelle che racconta Aurelio attraverso la voce delle persone che incontra. Loro parlano e lui ascolta. Il momento dello scatto viene da sé, nella corrente fluida delle emozioni, è un istante apparentemente trascurabile perché ciò che conta è la costruzione di un contatto prezioso.
Senza un senso, di Marzia Bertelli
Immaginate per un attimo di dover vivere tutta la vita eliminando il senso più forte: la vista. Mille altre sensazioni e stati d’animo si risveglierebbero. Marzia ha provato a indagare fotograficamente la privazione degli stimoli visivi usando l’idea del mare attraverso un racconto visionario e un proiettore direzionato sul corpo.
Lavori interessanti. La diversità di approccio al racconto fotografico, notevoli.
Bella l’idea di riunirli, anche se brevemente, per uno sguardo d’insieme.
Grazie!
Buone vacanze a tutti,
Jeannette
Chi ben comincia….
Omero