Ernesto Fantozzi, un maestro
a cura di Carlo Cavicchio
Ernesto Fantozzi, classe 1931, è uno di quei fotografi che pur non essendo professionista è difficile inserire nella categoria dei fotoamatori.
Non ha intrapreso la carriera di fotoreporter quando nel 1963 se ne presentò l’occasione ma è stata la sua fortuna.
L’attività di imprenditore gli ha consentito infatti di essere libero dalla committenza così da poter approfondire le tematiche di suo interesse in un periodo in cui l’editoria sempre più in crisi non gli avrebbe concesso tutta questa autonomia di espressione.
Non vi dirò altro sulla sua biografia, non basterebbe lo spazio qui a disposizione, pertanto vi rimando a una ricerca sul web (1) (2) e ad alcuni testi dove facilmente si trovano sue notizie (3), ma posso affermare con certezza che è stato un maestro per tanti che lo hanno frequentato nel corso di cinque decenni al Circolo Fotografico Milanese (CFM).
L’ho incontrato nove anni fa e credo di conoscerlo bene, il terzo ossessionato non poteva quindi che essere lui!
Ossessionato a livelli altissimi … Ernesto si occupa e studia di fotografia quotidianamente come se fosse uno studente in vista di un esame importante.
Ha una cultura vastissima che spazia dalla letteratura italiana e straniera del ‘900 alla musica classica, all’opera. Cinema e pittura sono altri suoi interessi, riconosce con facilità attori, registi, pittori e per ognuno ha una sua personalissima opinione, mai banale.
Cosa c’entra tutto questo con la fotografia? Semplice … tutte le conoscenze di Ernesto sono funzionali alla sua fotografia che è “ricca di vita reale” come afferma lui stesso. Per cogliere le situazioni che coglie lui bisogna riconoscerle, allora ecco che una persona fotografata gli ricorda un personaggio di Zola o Moravia, una scena presa al volo può ricordare il fotogramma di un film di Sordi o di Antognoni.
La sua curiosità lo porta a coltivare un’attività di studio utile a tutti coloro che lo frequentano, soprattutto al Circolo Fotografico Milanese.
Se è vero che oggi Ernesto fotografa poco (ma di questo vorrei parlare in un prossimo articolo mostrandovi lavori recenti) la sua attività di fotografo non è ferma, anzi.
Il fatto è che ora ha scelto di stare nel suo studio e utilizzare sapientemente il web realizzando delle ricerche molto approfondite.
Ernesto dice che non si ritrova nella fotografia attuale probabilmente a causa della sua età, invece ne è un attento osservatore e produce delle raccolte composte da centinaia di immagini riguardanti vari argomenti e non solo di reportage, che come è noto è il suo ambito.
Ma non immaginatevi un anziano signore che passa le sue giornate di fronte ad un computer, Ernesto usa ancora la sua BMW spider!
Piuttosto la sua attività ricorda quella di alcuni artisti, per esempio Gerard Richter con i sui Atlanti.
Mitiche sono state alcune serate al CFM dove Ernesto ha proiettato le sue ricerche, lo fa solo una volta all’anno perché “non vuole stancare” ma vi assicuro che si registra sempre il pienone.
Vi mostro alcune schermate di queste raccolte, si spazia dal “suo” reportage sino a trattare argomenti a lui molto distanti.
In queste prime schermate la sua materia preferita: il reportage nell’epoca d’oro del secondo dopoguerra
Il file è suddiviso per capitoli, ovviamente non può mancare LIFE
Non può mancare nemmeno l’agenzia Magnum, con i suoi cinque fondatori, mi raccomando cinque!
Dire i “quattro fondatori …” è una delle poche cose che fa veramente arrabbiare Ernesto.
I vedutisti.
Ecco una tematica che non è certamente tra le sue preferite, in questo file ha raccolto le immagini di molti autori, alcuni sconosciti alla maggior parte di noi.
Questo file Ernesto lo ha preparato almeno sei anni fa, dando molto risalto al lavoro di Michael Wolf.
Sempre tra i vedutisti di scuola tedesca ecco Nina Papiorek, con immagini splendide, ma chi la conosce?
Con la conferenza sui Reporter Sovietici si torna nel campo di Ernesto.
Ecco una solo alcuni file di questa raccolta, ognuno di questi contiene le immagini di un reporter.
A dimostrazione che Ernesto si interessa a tutta la fotografia, ecco il file che raccoglie le immagini di Lorca diCorcia, difficile immaginare un autore più distante dalla fotografia che da sempre frequenta Ernesto.
Potrei andare avanti a lungo, i temi e gli autori trattati sono tanti e le foto raccolte alcune migliaia.
Insomma Ernesto ha prodotto numerosi file in PPT che sarebbero più che sufficienti per un corso di laurea in fotografia.
E la sua curiosità è costantemente alimentata in vari modi, lui dice di essere molto stimolato dalla rivista LEICA dove incontra autori a lui sconosciuti e da li inizia lunghe ricerce sul web.
Oppure se al CFM si parla di un autore poco noto ma che lo colpisce, state certi che rapidamente Ernesto lo studia ed è pronto con una critica puntuale.
Infatti, per finire, come non ricordare il caso di Darcy Padilla (4):
nel 2012 un altro ossessionato (di cui presto vi parlerò) gli disse che la fotografa americana era abile nel reportage ed ecco che si scatenò la sua curiosità. Il lunedì successivo tutti conobbero questa autrice e soprattutto l’analisi pungente del nostro maestro!
Grazie Ernesto.
Carlo Cavicchio
Tutor Fotografico FIAF
- http://www.colornophotolife.it/mostre-23-ernesto_fantozzi_
- https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/18_maggio_14/milano-citta-bianco-nero-60-anni-foto-ernesto-fantozzi-84326c04-574c-11e8-bd9c-ca360360a9e7.shtml
- Testi:
- Ernesto Fantozzi – Il paese Industriale – fondazione ISEC – 2013
- Autore dell’anno 2002 – Ernesto Fantozzi – collana monografica Fiaf – n.36
- http://www.darcypadilla.com/
Ho conosciuto Ernesto Fantozzi nel 2002, in occasione della realizzazione della monografia a lui dedicata come Autore dell’Anno FIAF, andai a incontrarlo nella sua casa di Arese insieme a Sergio Magni e al Presidente in carica Giorgio Tani. Da allora il nostro rapporto si è continuamente rafforzato, probabilmente per la comune passione per lo studio del linguaggio fotografico e la sua divulgazione.
Sono grato a Ernesto per avermi sempre incoraggiato nell’incedere nei miei studi sulla lettura della fotografia, e spesso mi è stato a fianco come attento ascoltatore ai tavoli di Lettura di portfolio.
Tanti sono stati gli scambi d’idee sulla fotografia contemporanea e diversi i testi che mi ha chiesto di scrivere per presentare sue singole opere e pubblicazioni.
Ernesto è un uomo che non mostra nel comportamento e nel pensiero la sua età. La sua innata attrazione per la modernità e il grande amore per la cultura a tutto campo, lo hanno reso eternamente giovane nel porsi in relazione col contemporaneo. Mirabile per la sua modestia nel rapportarsi con gli altri e brillante nella capacità di argomentazione nel parlare dei suoi progetti e delle sue esperienze fotografiche e di vita.
Essendo sempre stato Socio del C.F. Milanese, egli è anche un prezioso testimone della fotografia del dopoguerra dato che in quel prestigioso sodalizio hanno operato i nostri maestri, per citarne alcuni: Paolo Monti, Pietro Donzelli, Cesare Colombo, e non ultimo Sergio Magni.
Egli sa essere un compagno di strada sempre attivo nella ricerca di conoscenza profonda della pratica fotografica in tutti i suoi aspetti, anche tecnici. Ancora oggi fotografa in analogico sviluppa i negativi, provina e gestisce il proprio archivio in modo esemplare.
Ci sono persone che si incontrano nella vita e ti lasciano una traccia incancellabile nell’animo; Ernesto Fantozzi è questo per me e gli sono infinitamente grato.
Grazie al direttore per la pazienza nel realizzare l’impaginazione dell’articolo e per il consiglio di come dimensionare le fotografie inserite…
Inoltre, inutile dire, condivido pianamente i suoi sentimenti nei confronti di Ernesto.
Non ho il piacere di conoscere il Maestro Ernesto Fantozzi, se non sentire spesso il suo nome negli ambiti Fiaf e non solo. Questa presentazione oltre alla sua carriera fotografica ne mette in luce anche il profondo spirito di ricerca, bastano queste immagini per captarne la profondità e la chiarezza.
Ringrazio Carlo Cavicchio per avercelo fatto scoprire anche sotto questo aspetto.
Per quanto mi riguarda, spero prossimamente di aver la possibilità di conoscere il Maestro.