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DEGLI ALBERI E DEI FIORI – di Gabriele Tartoni

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Leonardo, fin dall’infanzia ha avuto modo di conoscere il mondo della natura, accompagnato sui luoghi del Montalbano da suo nonno Antonio e da suo zio Francesco.
Come sua abitudine, osservava e poi si poneva domande che, per quanto riguarda la botanica, cercavano  risposte  ad esempio sul rapporto tra forma e funzione degli organi delle piante.
Tutti gli scritti su questo argomento sono riportati nel “Trattato sulla pittura” – Libro sesto – Degli alberi e delle verdure”.
Leonardo dimostra grande sensibilità per il mondo naturale a cui dà molta importanza; il suo merito consiste nel valutare le piante in quanto tali. Fino ad allora infatti le piante erano state studiate solo in modo descrittivo e come accessorie alle arti medicamentose.
Di questo mondo naturale, Leonardo vuole scoprire le regole. A questo proposito fu un precursore della fillotassi, cioè del modo in cui sono disposte le foglie lungo il fusto, secondo regole precise, in funzione della massima capacità di illuminazione. Intuì il geotropismo e il fototropismo, ipotizzò la fotosintesi clorofilliana e l’assorbimento radicale.
In pratica fu il precursore della botanica. Ipotizzò poi il metodo scientifico che, partendo dall’osservazione accurata (e la riproduzione con disegni), portasse alla conoscenza attraverso il ragionamento logico.
“mia intenzione è allegare prima la sperenzia e po’ colla ragione dimostrare perché tale sperenzia è costretta in tal modo ad operare”
In particolare fu infatti un eccezionale descrittore delle piante, che rappresentò nei minimi particolari, nei suoi disegni conservati nella Raccolta di Windsor e in vari suoi dipinti leggendari.
Con questa serie di immagini ho voluto rendere omaggio, con tutto il rispetto possibile, all’opera del Maestro.
Il lavoro fotografico consiste di immagini che, in parte raffigurano più fedelmente possibile disegni botanici di Leonardo, e in parte interpretano in modo personale piante scelte da Leonardo in alcuni dei suoi disegni e dipinti.
Galleria foto
 

DEGLI ALBERI E DEI FIORI

 di Gabriele Tartoni

 
 

 
 
Ornithogallum divergens    (disegno 1506; Collezione Windsor)
Anemone nemorosa (disegno 1508; Collezione Windsor)
Narcisus tazetta  (Vergine delle rocce 1491-1495 e 1506-1509; Londra, National Gallery)
Iris pseudo-acorus (Vergine delle rocce 1483-1486; Parigi, Museo del Louvre)
Lilium candidum  (Annunciazione 1475-1478; Firenze, Galleria degli Uffizi e Collezione Windsor 1472-1475)
Aquilegia dumeticola  (Vergine delle rocce 1483-1486; Parigi, Museo del Louvre)
Genista tinctoria (disegno 1508 circa; Collezione Windsor)
Viburnum opulus (disegno 1506-1508; Collezione Windsor)
Typha latifolia (disegno 1506; Collezione Windsor e studio per la Leda e il cigno 1505)
Studio di albero (disegno 1508 circa; Collezione Windsor)
Boschetto (disegno 1508 circa; Collezione Windsor)
Rubus fruticosus (disegno 1506; Collezione Windsor e studio per la Leda e il cigno 1505)
 

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3 commenti

  1. Ho trovato questo studio estremamente interessante.
    L’analisi trasversale interessa pittura, scienza e fotografia amplia la visione ed alimenta la conoscenza.
    Immagino che anche per l’autore questa immersione nel rinascimento sia stato profondamente stimolante e coinvolgente.
    La sobria eleganza del canone espositivo proposto da Gabriele Tartoni guida e stimola un’analisi silenziosa e detta tempi di osservazione sufficientemente quieti e partecipi.
    Un opera in cui la riflessione scientifica non è a solo appannaggio degli appassionati ma risulta di fruibile interesse per ciascuno.

  2. L’autore affronta un tema caro a tutti, quello della natura e dell’ambiente, con particolare attenzione a fiori e piante. I fiori, sin dall’antichità, hanno assunto un linguaggio simbolico. Moltissimi esempi sono stati tramandati dalla mitologia egiziana e greca fino ai giorni nostri. Cito un esempio tratto da ‘La storia delle piante e dei fiori tra miti e leggende di silviadgdesign ’ relativo al girasole:” Il girasole nasce da un amore mitologico non corrisposto, dall’effetto annullante. La ninfa Clizia si era innamorata di Apollo, il dio del sole, per questo ella indirizzava lo sguardo sempre verso il cielo, per vedere passare Apollo sul suo carro di fuoco. Dopo un periodo giocoso fatto di lusinghe, tenerezze e seduzioni, Apollo si stancò dell’amore di Clizia e l’abbandonò. La ninfa addolorata e delusa, pianse senza interruzione per nove lunghi giorni in mezzo ad un campo rimanendo attaccata alla terra, mentre osservava Apollo attraversare il cielo sul suo carro. La poveretta rimase talmente immobile sulla terra che il suo corpo si contrasse, irrigidendosi, per poi trasformarsi in un sottile stelo ma molto resistente, mentre i piedi si spinsero fin dentro la terra e i capelli si tramutarono in una lucente corolla gialla. La ninfa Clizia divenne così il girasole, continuando ad inseguire il suo amore volgendosi al cielo alla ricerca del Sole.” Gabriele, presentandoci questo lavoro, ha richiamato alla memoria le proprie conoscenze e mostrato la propria sensibilità verso questo simbolismo, caro anche a Leonardo Da Vinci che nei propri lavori ha raffigurato spesso la flora presente nel Montalbano, zona in che si estende tra le colline delle province di Firenze, Pistoia e Prato. L’autore con una idea concettuale ci propone una serie di dittici, trittici e polittici nei quali inserisce le fotografie da lui scattate contrapposte a disegni e dipinti di Leonardo Da Vinci. Un dialogo armonioso tra le diverse modalità espressive quali la fotografia, pittura e rappresentazione grafica. Gabriele con questa modalità di presentazione dell’opera non solo ci mostra le sue immagini, ma ci mostra come le varie arti visive sono in connessione tra loro ed ognuna di esse possa rappresentare la medesima realtà con sensibilità artistiche diverse. Gli accostamenti fatti sono indice di una profonda ricerca fatta dall’autore sulle opere di Leonardo, che ha spesso inserito la natura nei suoi dipinti e disegni. (invito ad un approfondimento https://wsimag.com/it/arte/8071-piante-e-alberi-in-leonardo-pittore). Le immagini presentate, pur avendo tra loro cromatismi e forme diverse, sono come un percorso all’interno di un giardino botanico ed artistico. Nei primi due dittici la contrapposizione tra disegno ed immagine a colori ci porta dentro la terra, quasi a sentirne la consistenza e l’odore che il fiore emana. Nei 4 trittici e polittici che seguono viene mostrato l’intero ed il dettaglio, uno escamotage che l’autore utilizza per mettere in evidenza ciò che per lui è importante all’interno dell’opera di Leonardo. Nelle ultime 6 immagini Gabriele utilizza invece toni simili a quelli utilizzati nei disegni , quasi a voler dire che la natura permane nonostante lo scorrere del tempo.

  3. Un lavoro di ricerca molto interessante. Gabriele ci racconta in modo efficace Leonardo da Vinci botanico. L’attenta ricostruzione passa dai dipinti alla fotografia in modo armonioso. Si apprezza particolarmente l’attenzione di Gabriele nella realizzazione dei dittici che seppur molto diversi tra loco ci offrono una visione generale esaustiva. Un lavoro originale che ci invita ad approfondire l’argomento. Delicato e poetico così come sono tutti i lavori dell’autore. Complimenti a Gabriele…..tanti!

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