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Mondi Umani – di Gigi Montali

 
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Cronache Di Cult

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Mondi Umani

di Gigi Montali

 
Qual è la natura dell’essere umano e come se ne riconosce la poliedrica complessità? A queste domande non è possibile dare una risposta univoca ritenendo di essere nel giusto. Perché sappiamo bene quanto la nostra natura – quella vera – sia infinitamente fluida e mutevole. E tutto questo, prima di essere applicabile a un nucleo sociale, lo è per il singolo essere umano. Moltiplicato per gli otto miliardi di uomini e donne quali siamo sulla Terra, l’interrogativo prende derive filosofiche. Eppure, la tensione orientata a generare risposte autentiche, per quanto siano solo parziali, esisterà sempre. Questa indole – tanto umana quanto autoriale – appartiene anche a Gigi Montali, autore delle immagini che vedrete sfogliando questa monografia. Montali è un problem solver dall’animo buono e, questa sua capacità, unita a una ferma volontà di rispondere agli interrogativi di cui sopra, lo ha portato a scegliere lo strumento espressivo della fotografia. Così, trent’anni fa, Gigi Montali si è incamminato per il viaggio più difficile, quello al centro dell’anthropos. Villaggi africani, sguardi raccolti da ogni angolo della Terra, abitudini culturali a noi ignote, luoghi geografici fra i più disparati, dalle dune del deserto ai ghiacciai islandesi, dalle terre vulcaniche a quelle brulle nostrane: tutti questi paesaggi – umani e geografici -un poco alla volta hanno formato il vocabolario visivo che Gigi ha scritto con le sue fotografie. La missione di una vita, insomma, è stata raccontare le esperienze di uomini, donne, bambini, le loro consuetudini, le espressioni, i gesti, il lavoro, le architetture. In tal modo, le sue immagini concorrono alla costruzione di una gigantesca città che, a dispetto di quelle invisibili calviniane, si palesa, scatto dopo scatto, per essere raccontata nello svolgersi dei sette capitoli del libro. Gli esiti di questo incredibile percorso sono diventati il nucleo fondante del suo essere uomo e fotografo. La materia concettuale da elaborare per raggiungere il risultato che vedrete, prevede una serie di competenze arricchite da un indispensabile approfondimento culturale, ma anche da tre elementi imprescindibili: sacrificio, dedizione e costanza. Per trent’anni, Montali si è messo in ascolto col senso della vista, affiancato dalla sua instancabile compagna di vita, Lucy Tirelli. La densità di questa unione, sebbene possa sembrare un concetto metafisico, ha agevolato l’autore, secondo chi scrive, nelle operazioni di raccolta delle informazioni visive e ancor prima, delle energie necessarie da convogliare verso quel desiderio di conoscenza, primo passo per incontrare l’uomo…»
 
Lorendana De Pace
giornalista e curatrice
 
  

 
 
 
AL CENTRO
di Orietta Bay
Grazie a questo progetto editoriale, siamo partiti – guidati da Gigi Montali – per uno straordinario viaggio tra reportage e interpretazione autoriale. Ci siamo affidati a lui – viaggiatore del visuale, innamorato dell’incontro, della scoperta e del narrare – con stupore emozionale. Lo abbiamo seguito proseguendo con sguardo interessato, curioso e indagatore, fondamentale per accostarsi al suo percorso ed entrarvi con empatica condivisione.
 
Il viaggio che vi accingete a terminare si snoda in capitoli tematici focalizzati sugli elementi fondanti della visione dell’autore, sviluppati in un editing dinamico le cui variazioni sono legate dal filo conduttore, proprio dell’autore ossia la sua capacità di vedere l’essenza delle situazioni. Ciò grazie a una scelta poetica che si esprime e si sviluppa tra l’approccio prettamente documentale e quello intensamente espressivo. Quelli di Gigi Montali sono racconti che riescono a coinvolgere e sono frutto della costante ricerca di una speciale sintonia ambientale, necessaria a far sentire la voce dei soggetti ripresi, attraversati dal respiro della vita che li identifica.
 
Gigi Montali è un ricercatore di atmosfere esistenziali, del vissuto di uomini, donne e luoghi nelle loro peculiarità. Nelle sue immagini indaga, rappresenta e sottolinea. Le sue sono tutte puntualizzazioni di esperienze che avallano scelte comportamentali.
 
Gigi Montali si addentra nelle situazioni, le assimila e, nell’interiorizzarle, il suo guardare diventa immersione, ampliamento, ricerca sociale, antropologica. Un dialogo continuo tra l’uomo, l’ambiente e la vita. In ogni progetto portato avanti con questo desiderio di conoscenza, l’autore allarga i confini della sua intuizione, fa tesoro di ogni momento, non trascura i particolari; tutto può e deve portare a una possibile nuova scoperta: quel di più che apre meglio all’incontro. Un Incontro che può avere il vago sapore del già noto e che, per questo, cementa pensieri e convinzioni. Ma più spesso vediamo il nuovo, che a volte spiazza con la forza di allargare gli orizzonti e far intravedere altre prospettive, quelle che aprono all’inaspettato, al non previsto. Un nuovo concerto di sensazioni da bloccare con l’amata fotografia.
Questa disponibilità unita alla connessione tra mente e cuore, dal percepito al desiderato, oltre che far riecheggiare il famoso allineamento presente nell’affermazione ormai divenuta storica di Henri-Cartier Bresson, lo porta diritto al punctum di barthesiana memoria. Gigi Montali fa sua l’indagine che lo conduce al centro del messaggio. L’ancoraggio visivo cattura e agisce sul rafforzamento dell’idea portante per riuscire a essere veicolo di comunicazione che fa arrivare alla comprensione.
 
Questo veicolare il proprio messaggio attraverso uno sguardo empatico e capace di orientare lo sguardo dell’osservatore è un’esigenza dominante per un autore che si porta dentro il profumo delle sue radici.
Caratteristiche di un territorio speciale, quello di Montali, avvolgente, in cui il calore umano colora gli avvenimenti e, al tempo stesso, li cela a chi non sa comprenderne il misterioso fascino. Quelle natie di Gigi Montali, che pure valorizza in questo libro, sono terre di lavoro, voci e rumori che la nebbia avvolge e ridisegna segnandone i caratteri. Non può infatti sfuggire, nel percorrere questo progetto, la forza profonda di questa appartenenza che quasi in un rispecchiamento dei rapporti vissuti dai principali protagonisti, è spunto per costruire le sue narrazioni fotografiche.
 
Le fotografie di Gigi Montali sono, in definitiva, un rimando alle parole pronunciate in tempi ormai lontani, ma sempre attuali, da Johann Wolfgang von Goethe: “Ciascuno vede quello che porta nel cuore”.
 

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3 commenti

  1. dopo 30 anni di fotografie, ho sentito l’esigenza di mettere in un libro le mie emozioni, con l’aiuto di Loredana De Pace le abbiamo raggruppate per argomenti tematici, quelli che normalmente affronto con la mia fotografia, tutto questo è “mondi umani”!

  2. Praticare lungamente la fotografia genera effetti collaterali non prevedibili. Per Gigi Montali è stato un modo per conoscere il mondo con quel suo occhio benevolo che riesce a comporre bellezza in ogni realtà trovata, anche la più aspra. Questa bellezza da lui rivelata nel tempo è maturata in forme sempre più intriganti, essa non è il fine del suo atto fotografico ma la rappresentazione del suo rapporto intimo raggiunto con ciò che ha incontrato.

    Il suo linguaggio è in costante crescita nel dar valore ai segni che danno senso alla realtà umane e delle cose, più che l’evidenza delle stesse. Mirabile è la sua capacità di sentire le storie nel soggetto e nel saperle rappresentare con la significazione fotografica raggiunta.

    Dietro a queste immagini c’è un uomo che ha saputo comprendere i significati profondi del mondo domestico e di quello senza confini che, con la consorte Luciana, ha cercato di conoscere con grande passione e spesso ha approfondito con intelligente progettualità.
    Questo libro che segna i primi trent’anni di fotografia, ho l’impressione che sia l’inizio di una stagione matura della sua storia autoriale e son certo che ci sorprenderà ancora per molto tempo, con le sue opere in stampa o audiovisive.

  3. Entrare nel mondo fotografico di un autore per raccontare al meglio la sua storia prevede per il curatore l’atto necessario del fare un passo indietro, guardare con lucidità e assumere la grande responsabilità di “dare volume” alla voce dell’autore.
    Con questo spirito ho lavorato alla curatela del libro di Gigi Montali, MONDI UMANI, pubblicato da Corsiero Editore.
    Auguro a tutti coloro che vorranno sfogliare e acquistare questa monografia di vivere l’esperienza emozionante, profonda e completa che Gigi ha saputo trasmettere nelle sue fotografie.

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