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Laboratorio di Portfolio On Line

Lo scorso anno è stato proposto come un esperimento, offrire un’opportunità di partecipazione a chiunque sentisse il desiderio di confrontarsi con le letture portfolio, ma si trovasse nell’impossibilità logistica, fisica od economica di farlo, allo stesso tempo aprire alla visibilità dei fotoamatori, tesserati o meno, il notevole potenziale culturale della nostra federazione realizzando un circuito caratterizzato dalla presenza esclusiva di Lettori FIAF; favorire una serie di eventi che si ponessero come trampolino di lancio verso Portfolio Italia dove, autori non ancora maturi o semplicemente riluttanti, magari soltanto per timidezza, potessero trovare un ambiente accogliente e formativo qual è quello che solo FIAF è in grado di offrire.

La sfida è stata raccolta e l’esperienza positiva della prima edizione del Laboratorio di Portfolio online, che ha visto la partecipazione di 173 autori, 17 lettori per oltre 331 letture con il sold-out in tutte le tappe, ha convinto tutti a riproporre una nuova edizione.

Anche per questo anno le quattro tappe saranno organizzate dalle associazioni, circoli e collettivi affiliati FIAF che hanno partecipato nella prima edizione e in dettaglio:

1. Magazzino 120 + Collettivo 42 Viterbo per Fiafers Meet Viterbo Portfolio del 26 febbraio 2022
Per prenotarsi alla tappa clicca qui

2. Gruppo Fotografico Grandangolo BFI per CarpiFotoFest del 12 marzo 2022
Per prenotarsi alla tappa clicca qui

3. Officine Creative Italiane per Phes+ival Avanguardie Fotografiche del 09 aprile 2022
Per prenotarsi alla tappa clicca qui

4. Gruppo Fotografico Rifredi Immagine Firenze per 2° Photo Portfolio Firenze online del 23 aprile 2022
Per prenotarsi alla tappa clicca qui

Pur non avendo lo spirito di una vera e propria competizione, i vincitori di ogni singola tappa avranno la soddisfazione e potranno assaporare l’emozione di vedere i propri progetti esposti al CIFA in occasione della mostra dedicata ai finalisti di Portfolio Italia.

 

Di seguito il Regolamento:

 

  • La FIAF, Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, propone, per i primi mesi del 2022, un calendario di quattro nuovi Eventi di lettura di Portfolio online.

Lo scopo dell’Iniziativa è quello di creare delle occasioni di confronto e di formazione per la creazione o la rifinitura di Portfolio fotografici, un Laboratorio nel quale ogni Appassionato di questa forma espressiva possa conseguire la migliore conoscenza degli strumenti atti a sviluppare e perfezionare il proprio Portfolio; dopodiché, se lo vorrà, potrà cimentarsi, con maggior padronanza, ai tavoli di lettura di “Portfolio Italia”, il più importante Circuito annuale di questa forma espressiva.

  • I quattro singoli Eventi, che avranno cadenza mensile, si svolgeranno nei mesi di febbraio, marzo, aprile. Saranno coordinati dalla FIAF tramite un Comitato Promotore composto da Massimo Bardelli, Stefania Lasagni, Massimo Mazzoli e Fulvio Merlak; tuttavia saranno condotti da quattro Gruppi Organizzatori, iscritti alla Federazione, con specifiche esperienze formative legate al Portfolio fotografico.
  • Calendario del «2° Laboratorio per Portfolio online»:
GRUPPO ORGANIZZATORE DATE LOCALITÀ
Magazzino 120 Collettivo 42 Viterbo Fiafers 26 febbraio 2022 Viterbo
Gruppo Fotografico Grandangolo BFI 12 marzo 2022 Carpi
Officine Creative Italiane 09 aprile 2022 Perugia
Gruppo Fotografico Rifredi Immagine Firenze 23 aprile 2022 Firenze

 

  • Le iscrizioni alle letture, così come le gestioni dei siti Internet con le griglie di partecipazione, saranno curate dai singoli Gruppi Organizzatori. Il Comitato Promotore si riserva la facoltà di chiedere informazioni circa l’andamento delle iscrizioni per agevolare eventuali inserimenti di Autori interessati.
  • La partecipazione (aperta a tutti, inclusi i Soci dei Gruppi Organizzatori) è gratuita per i Soci regolarmente iscritti alla FIAF, mentre è fissata in Euro 10,00 (per ogni singolo Evento) per quanti non risultano iscritti alla Federazione. Inoltre, in occasione di questo «2° Laboratorio per Portfolio online» è prevista la possibilità di iscriversi alla FIAF al costo agevolato di Euro 35,00 e di poter successivamente partecipare gratuitamente ai quattro Eventi.

Iscriviti alla FIAF al costo agevolato di Euro 35,00 cliccando qui

Iscriviti a una o più tappe cliccando qui

 

Le quote d’iscrizione andranno versate direttamente alla FIAF.

Le Segreterie dei quattro Gruppi Organizzatori saranno tenute a verificare, tramite la Segreteria della FIAF, l’avvenuto versamento delle quote d’iscrizione, oppure l’effettiva iscrizione alla FIAF, per confermare l’ammissione dei singoli Partecipanti.

Per le iscrizioni andrà utilizzata esclusivamente la modulistica predisposta dal Comitato Promotore.

Ogni Partecipante dovrà inviare alla Segreteria del Gruppo Organizzatore i file costituenti i Portfolio da sottoporre alle letture. Detti file dovranno riportare nome e cognome dell’Autore, dovranno avere dimensioni di 300 dpi e di 2000 pixel sul lato più lungo dell’immagine, e infine dovranno essere accompagnati da una breve presentazione.

  • Ogni Partecipante potrà prenotare un massimo di due letture per Evento (ognuna con un Lettore differente) e potrà presentare un solo lavoro per sessione. Ogni lettura avrà la consueta durata di 20 minuti.
  • Al termine degli incontri di lettura di ogni singolo Evento, ogni Lettore segnalerà alla Segreteria del Gruppo Organizzatore due opere da portare in Giuria. Dopodiché tutti i Lettori si riuniranno in un’apposita camera virtuale per esaminare le opere selezionate. La Giuria di ogni singolo Evento sarà presieduta da un Presidente nominato dal Gruppo Organizzatore fra i Lettori coinvolti. Al termine della riunione, la Giuria indicherà al Comitato Promotore il Portfolio più apprezzato e redigerà la motivazione della preferenza.
  • Il Comitato Promotore potrà partecipare alle riunioni di Giuria in semplice veste di coordinatore dei lavori e di compilatore del verbale, senza interferire in alcun modo nelle scelte della Giuria.
  • Al termine dei quattro Eventi, i lavori selezionati saranno esposti negli spazi del CIFA (Centro Italiano della Fotografia d’Autore) di Bibbiena, nel contesto della Mostra finale di “Portfolio Italia”.

Ogni Gruppo Organizzatore potrà, inoltre, definire ulteriori premi e segnalazioni a suo piacimento.

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15 commenti

  1. “Strada facendo: come ri-scoprire un territorio”, di Ida Opici, è un complesso di opere singole animate da un’idea documentaria e narrativa tematica.
    Sono documentarie le fotografie che, con impeccabile prospettiva, rappresentano monumenti o paesaggi.
    Sono di narrativa tematica quelli invece che privilegiano una visione di gusto soggettivo con divaricazioni, mossi, punti di ripresa particolari volti a trasmettere il sentimento provato dalla fotografa al momento dell’esposizione.
    Queste immagini ci hanno molto colpito, alla loro proiezione al PhotoHappening-Simposio dell’anno scorso, per la forza espressiva che si può raggiungere con la tecnica di ripresa stenopieca.
    Ida Opici è una sensibile animatrice culturale che opera in Valtellina e ha realizzato diversi progetti con i ragazzi delle scuole locali, realizzando anche pubblicazioni.
    Enrico Maddalena ci ha già introdotti a questa tecnica; Ida Opici ci pone a contatto con il pensiero che giustifica la scelta di questa fotografia dai tempi lenti che chiede al fotografo di immaginare, non di guardare nel mirino, come sarà la fotografia attenuta con una determinata posa.
    Sono impressionanti gli effetti di tutto a fuoco, l’ampissimo angolo di ripresa senza deformazioni. E’ una fotografia che sa rappresentare le cose del passato evidenziandone la solennità, ma riesce anche a dare il mordente della modernità alla visione, come si può notare nella prima e nell’ultima foto di questa serie.
    Complimenti a Ida Opici per la competenza e la sensibilità nell’esercizio di questa difficile fotografia, lei è riuscita ad andare oltre la sperimentazione e giungere a un linguaggio molto personale.

  2. Una serie di immagini meravigliose per forza espressiva e composizione, incredibile il fatto di come queste foto siano state ottenute con una tecnica antichissima, tecnica che Ida Opici sa padroneggiare con maestria e sensibilità uniche, complimenti sinceri.
    Fabrizio Biasotti

  3. L’autrice, attraverso la tecnica di ripresa stenopeica, restituisce immagini evocative di luoghi comuni nella volontà di guardare, con un occhio diverso, posti noti.
    La Pinhole photography offre un punto di vista alternativo di sentire, guardare e comunicare, diventando motivo di riflessione “concettuale”: i lunghi tempi di esposizione che essa impone, la rendono una tecnica unica, da rivalutare in questo mondo dove il tempo è vissuto come immediatezza e consumo di oggetti e di relazioni.

  4. Guardando le foto avendo letto solo il titolo non riuscivo a identificare il “percorso”, che in realtà non c’era come descritto nella presentazione trattandosi di un insieme di scorci che possono essere meglio apprezzati da chi conosce quei posti. Ma come ha osservato Silvano l’aspetto tecnico è notevole perché, seppur nella limitazione del mezzo di visione, si rileva un’ottima qualità di ripresa che esalta le composizioni e i soggetti. Complimenti.

  5. Quello di Ida è prima di tutto e soprattutto uno sguardo interiore, di raffinata poesia: un idillio, nel senso antico, leopardiano del termine. Parte da aspetti inconsueti della natura, coglie luci e forme del paesaggio per trascenderlo, per offrirne un sua personalissima lettura. Noi della delegazione FAI di Sondrio siamo fieri del suo contributo, del suo esserci, del suo saperci far guardare con occhi nuovi e tecniche antiche il vicino che ci sfugge! Le sono grata per questi doni. Mariangela

  6. Praticando la fotografia stenopeica non posso che apprezzare il lavoro di Ida Oppici. Nelle immagini presentate i sentimenti e le emozioni del fotografo sono coniugati con quell’aspetto “imprevisto” che la particolare tecnica di ripresa ci regala e che spesso diventa il valore aggiunto dell’immagine. Veniamo perciò rapiti dalle immagini che magicamente portano con loro la quarta dimensione, il tempo. Ed è proprio nei lunghi “tempi” espositivi imposti dalla tecnica che iniziamo ad osservare attentamente il momento che scorre, a riflettere sulla nostra esistenza e ad ascoltare la voce del silenzio. Mi complimento con Ida per le sue immagini e per la ricerca che porta avanti ma prima di chiudere desidero citare un breve passo, a me caro, di Diego Mormorio sul tema……… Quello tra l’occhio e l’orecchio è il più incantevole sposalizio che ci è dato vivere. Guardare significa sentire, così come sentire significa guardare. Guardiamo profondamente quando riusciamo a percepire dei suoni – la musica di ciò che stiamo vedendo- e ascoltiamo solo quando riusciamo a vedere nei suoni. E’ passando attraverso la porta di questo sposalizio che riusciamo a penetrare nella grandezza delle ‘piccole cose’ come l’erba, il mare, il cielo le montagne, il silenzio, il cinguettio degli uccelli…………..
    Roberto Montanari.

  7. Complimenti all’autrice,per questa bellissima serie di foto,cosi nitide ed espressive, non facili da ottenere ,con questa tecnica.
    E’ evidente che Ida Oppici scatta con padronanza e maestria.
    Luciana Lavaggi

  8. Queste immagini sono un regalo a noi ormai incamminati nel digitale, un invito a ripensare alle meraviglie che hanno saputo creare “i pionieri” della storia della fotografia. Certamente un omaggio alla bellezza del territorio in cui vive l’autrice, che regalandocene particolari ce li fa conoscere ed apprezzare meglio. Ma un altro è anche il motivo, a mio parere, per cui ci dobbiamo complimentare con Ida. Con capacità ed impegno ha iniziato e sta portando avanti il progetto di far conoscere nelle scuole, e quindi ai giovani, la fotografia Stenopeica. E’ importante essere inseriti nel presente, siamo felici di usare le moderne tecnologie per produrre immagini ma non possiamo, se vogliamo essere fotografi e non solo persone che fanno fotografie, prescindere dalla conoscenza di quello che sono le sue origini.
    L’intuizione e la creatività sono importantissime ma la conoscenza è base di partenza.
    Grazie Ida.
    Orietta Bay

  9. Non è facile anzi quasi impossibile che, oggi in piena era del selfy del tutto e subito e di quanto l’immediatezza nell’esporre eventi sia diventato fatto quotidiano, guardando gli scorci che Ida ci propone siano il risultato di una carta fotosensibile, peraltro non studiata per un uso di negativo, posta sul fondo di una scatola qualunque, seppur trattata con accorgimenti semplici ma efficaci, e impressionata dalla luce proveniente da un buco. NO!!!! Ma è vero tutto questo?
    Beh il risultato è più che eloquente ed ancora più eloquente è la pacata realtà che in ogni scatto ci appare.
    Tempi davvero lunghi “ma senza rumori digitali in agguato” sono uno dei segreti che permettono di seguire scatti direi “mansueti” e accolgono chi li ammira in un’atmosfera davvero rilassante e proprio per questo ci si sofferma senza stancarsi ad ammirare il contenuto, respirando l’aria fresca dei posti in cui gli scatti sono stati eseguiti.

  10. “Questa tecnica utilizza, al posto di una o più lenti, la diffrazione della luce che passa attraverso un foro piccolissimo ….”
    In realtà occorre evitare assolutamente la diffrazione della luce che comporterebbe la degradazione dell’immagine (sfocatura dovuta alla diffrazione). Per ottenere i migliori risultati, il foro “obiettivo-diaframma” deve avere un diametro piccolissimo (intorno a 0,3 mm), privo di microsbavature, realizzato su una lamina sottile.
    L’apparecchio, dunque, può essere realizzato anche artigianalmente, in legno, plastica o con una scatolina di cartone, utilizzando un foro su carta stagnola annerita e forata con un ago; ma per ottenere risultati decenti si ricorre ad una piastrina sottilissima opportunamente forata col laser.
    Il foro stenopeico era noto ad Aristotile 2200 anni prima della scoperta della fotografia ed è stato utilizzato per secoli da disegnatori e pittori per tracciare lo schizzo dei ritratti (camera obscura, o, come fu chiamata da Leonardo da Vinci, “oculus artificialis”).
    Il foro stenopeico oggi è tornato clamorosamente sugli altari della fotografia, al punto che è possibile acquistare fotocamere commerciali, anche di costo relativamente elevato. Ed esistono anche fotocamere stereo.
    http://www.pinhole.org/
    http://shop.lomography.com/it/cameras/pinhole-cameras
    Ci troviamo davanti ad una tecnica antichissima, e scontatissima, che ottiene risultati apprezzabili con la moderna tecnologia delle pellicole e del laser.

  11. Quando il mezzo giustifica il fine. Fai un foro in uno scatola poi ci pensa lei a creare la tua personalissima versione dei fatti di fronte ad un paesaggio che ormai ti ha talmente stufato di vederlo che vorresti togliertelo di torno, oppure sostituire con altri deformati, sralunati, sognati,metabolizzati, copiati. Si anche copiati. Fotocopia dell’artefatto fatto ad arte. Quando il mezzo giustifica il fine. Quando il critico e fotografo si presenta al workshop con tutta una serie di macchinette fotografiche dai nomi femminili dei paese dell’est ante muro di berlino, tanto di moda tra i curatori delle gallerie d’arte, perché lui afferma che la fotografia non la deve fare il mezzo. Facce sbigottite dei fotoamatori che avevano fatto il pieno pagando in euroni il loro corredo infinito. Ma in fondo siamo tutti quanti ingegneri che fanno stare in piedi torri che pendono paurosamente come le nostre certezze attorno alla fotografia, e così sia.

  12. Le immagini di Ida sono una percezione del reale non attraverso il mezzo tecnologico, infatti non ha mirino, non ha messa a fuoco, ma solo l’essenza dello sguardo e del pensiero affinati dalla sua sensibilità.
    Nell’indagare il territorio dove vive si mette in gioco, entra in empatia con i suoi soggetti e allinea il foro stenopeico della scatola al suo sentire di fotografa e all’amore verso la sua terra.
    Grazie Ida per questo viaggio nella bella Valtellina dove presente e passato sono testimoniati da immagini di forte impatto visivo.

  13. In questo periodo, grazie alla grande competenza e alla squisita sensibilità di Ida, sto sperimentando con i miei alunni la magia della fotografia stenopeica. La riscoperta, attraverso nuovi sguardi, di angoli quotidianamente visitati, ma mai veramente osservati e vissuti, permette ai bambini di cogliere la bellezza e la poesia che ci circonda riscoprendo la lentezza come metodo di conoscenza. Grazie Ida!!

  14. Ida ha adottato, con passione e dimostrato talento, la tecnica stenopeica che, se da un lato ci libera dell’incombenza tecnica, dall’altro obbliga ad una grande perseveranza e fatica, anche fisica.
    il risultato del suo lavoro è strabiliante perché obbliga ad osservazioni accurate e profonde.
    La stenopeica ha il grande dono di andare oltre il tempo, nel senso che nelle sue imperfezioni è nascosto il trascorrere della durata dell’esposizione, merito che la tecnologia digitale ha eliminato.
    Una volta tanto vince la fascinazione di un punto di vista alternativo e spettacolare.

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