ArchivioConosciamo la FIAF

Tagliamonte Lorenzo Pio

Talent Scout

Tagliamonte Lorenzo Pio – Talent Scout

 

TALENT SCOUT

 

Agorà Di Cult sarà il percorso di visibilità dei 5 Autori della Sezione Senior e 3 Autori della Sezione Giovani “Segnalati” dalla Commissione selezionatrice del Progetto FIAF “Talent Scout” 2021.

Le finalità di questo Progetto sono quelle di dare ai Presidenti di Circolo Affiliato FIAF l’occasione di far conoscere il lavoro di quei soci che, pur distinguendosi per capacità e passione, non hanno mai provato a confrontarsi con la platea nazionale della fotografia italiana. Ogni Presidente ha avuto la possibilità di proporre un socio della categoria GIOVANI (di età inferiore a 30 anni) e un socio della categoria SENIOR (di età superiore a 30 anni).

Tagliamonte Lorenzo Pio,
Socio (Junior) di Manfredonia Fotografica BFI, Manfredonia (FG)

Autore segnalato al progetto Talent Scout della FIAF.

Ho 21 anni e sono iscritto alla FIAF da 4. La mia passione per la fotografia nasce a 16 anni, quando grazie alla frequentazione dei corsi PON organizzati dall’ Istituto superiore da me frequentato, ho mosso i primi passi in questa disciplina.

Completati i corsi per l’intera sessione ho desiderato approfondire la disciplina iscrivendomi ad un corso superiore, in forma privata, tenuto sempre dallo stesso docente.

Nel 2017 mi sono iscritto al gruppo “Manfredonia Fotografica”.

Ho cominciato ad effettuare i primi scatti importanti per un quotidiano on-line locale “Manfredonia News” occupandomi della narrazione fotografica di notizie ed eventi a carattere giornalistico.

Al momento mi sto impegnando perché la mia passione abbia anche un risvolto lavorativo, pertanto sto seguendo corsi di fotografia matrimoniale e di eventi.
Dal 2018 mi occupo della comunicazione social del mio circolo, Manfredonia Fotografica.
Ho frequentato diversi corsi raccomandati.

Nel 2019 ho collaborato in un corso di fotografia tenuto dalla locale proloco di Manfredonia. Mi sono specializzato in illuminotecnica con un corso presso un istituto romano.
Ho partecipato per due volte al progetto RAI “Porte Aperte” facendo un’esperienza unica.

Nel 2020 mi sono avvicinato al mondo video frequentando un corso con Traipler Academy con rilascio di relativo attestato finale.

Ho partecipato a varie mostre fotografiche.

Lorenzo Pio Tagliamonte

Le Opere

 

Foto singole

Nelle foto rappresentate ho voluto mettere in risalto la mia attitudine nel raccontare la realtà, osservata da vari punti di vista anche a forte carattere sociale descrivendo aspetti della società in cui viviamo abbastanza forti come la violenza sulle donne, la pandemia in cui siamo pienamente ancora immersi a livello globale, affiancate da momenti di pura spensieratezza e gioia come sia il carnevale oppure foto sportive che ci fanno cogliere ancor più il senso della libertà e spensieratezza.

Galleria

 

Articoli correlati

6 commenti

  1. “Claude”, di Daniele Gardinazzi, è un’opera animata da un’idea concettuale per la consapevole riflessione condotta sugli effetti semantici prodotti dalla luce.
    Fotografare con senso di ricerca porta a ideare e realizzare progetti come questo che iniziano come un esercizio tecnico di impiego della luce e finiscono per far scoprire la potenza linguistica che la luce possiede nel generare senso nelle immagini.
    La scelta del soggetto indica lo spirito disinibito del giovane fotografo, tipico della sua generazione, che realizza il suo lavoro con una gabbia concettuale dove il modello è tenuto praticamente nella medesima posizione mentre cambiano le luci.
    Il trasformare con solo il gioco delle luci le sembianze del modello, da un aspetto caratteriale fino al suo contrario come dal maschile al femminile, è molto rivelatore sul rapporto complesso che esiste tra l’oggetto e la sua rappresentazione.
    Complimenti a Daniele Gardinazzi che, carico della passione del neofita, ha realizzato un’opera molto efficace sia sotto il profilo tecnico che quello simbolico.

  2. Se la tecnica usata è perfino scontata – visto che l’uso della luce è tra i primi insegnamenti che vengono dati nelle scuole di fotografia – a mio avviso, quest’opera dimostra che è possibile fare arte semplicemente giocando con l’illuminazione; senza compiere viaggi esotici, spedizioni pericolose o rincorrendo soggetti straordinari.
    Bastano l’intelligenza e la creatività.
    Perché l’arte conseguenza del bisogno di comunicare e manifestazione dell’intelligenza umana.
    L’uomo non può fare a meno di usarla per comunicare quello che “rovella” nella sua mente.
    Variando la direzione ed il verso dell’illuminazione, muta l’apparenza del soggetto. La percezione della realtà dimostra, già solo in questo, di non essere oggettiva.
    Ma, insieme alla percezione dei contenuti, cambia anche l’interpretazione dei lettori.
    Se poi il fotografo, con l’abilità di un prestidigitatore, cambia completamente le carte in tavola, giocando e perfino barando col sesso del soggetto?
    Allora, le iniziali, ancestrali, sensazioni generate dal mistero del buio si complicano ulteriormente; perché la percezione del lettore è necessariamente condizionata anche dalla sua storia, dalle concezioni e dai pregiudizi individuali.
    Cosa c’è di più misterioso, equivocabile, incompreso, nei secoli perseguitato, eppure diffuso, praticato, amato e necessario del sesso ? Al punto che ogni popolo, ogni religione, ogni individuo, ne ha una concezione singolare.
    Ciascuno di noi avrà pensato, in modo diverso:
    “ma quello è…? ”
    “che sch…!”
    “poverino…!”
    “ma è bello…!”
    “guarda che f…”
    L’autore gioca con destrezza sulla corda dell’ambiguità, impiegando le infinite gamme ombra-luce, alto-basso, avanti-dietro, uomo-donna, per stimolare in ciascun lettore le corda del suo essere.
    Ognuno percepisce ed interpreta “A suo modo”.
    Ecco l’universalità dell’arte (come strumento di comunicazione: è leggibile più o meno da tutti, valicando anche i confini delle lingue) e l’individualità (nell’interpretazione).
    A mio avviso, l’opera “CLAUDE – di Daniele Gardinazzi” è “come un giallo”. Ognuno può scegliere il suo “colpevole”. Questo, a mio avviso, se ho ben compreso, è fare fotografia con arte.
    Complimenti all’autore. Con queste premesse, farà molta strada, fotograficamente parlando.

  3. Bella prova di analisi del Linguaggio della Luce. Non c’è Luce migliore o peggiore. E’ il significato del contenuto a dettarne la scelta e di conseguenza il giudizio di qualità su di essa. E comunque la Luce è l’essenza costituiva della fotografia.

  4. Di fronte al manichino m’inchino illuminandomi d’immenso, la luce ha un senso! Pregevole dimostrazione didattica di come interagisce la luce riflessa, che suggerisce suggestioni e riflessioni artistiche, ma può anche servire come dimostrazione pratica nei corsi base di fotografia. Complimenti al bravo autore.

  5. Straordinaria la fotografia. e se davvero la luce è scrittura qui è davvero illuminante .
    Usare la luce nella sua temporalità come il sorgere del sole al mattino che ti fa risplendere ogni cosa.
    La luce scolpisce la figura , alza i piani visivi come in un basso rilievo , restituendoci scultura.Attraverso la luce si cerca di comporre le forme, di equilibrare le geometrie, creando un equilibrio unico tra bellezza estetica e significato.complimenti all’autore .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button